Dopo quattro anni di pausa si è tenuta la gara dei "castells", in cui bisogna costruire delle torri umane altissime
TARRAGONA - C'è chi di domenica fa il brunch, chi passeggia nel bosco e chi si rilassa sul divano. Poi ci sono i catalani, che costruiscono torri umane che possono raggiungere anche i tredici piani.
Si è svolta domenica la gara dei "Castells". Ospitata in un'arena di Terragona, poco distante da Barcellona, la competizione ha visto 41 squadre gareggiare nel tentativo di costruire la torre umana più alta.
Si tratta si una tradizione che viene tramandata sin dal 18esimo secolo, ma che negli ultimi quattro anni, a causa della pandemia da Covid-19, era stata messa in pausa. Il due ottobre l'evento ha fatto il suo ritorno, con un grande riscontro nel pubblico: gli spettatori sono stati 11mila.
La squadra vincitrice, Vilafranca, ha costruito un castello alto 13 metri, riportando il titolo di 16mila euro.
Nonostante la gioia del ritorno della celebrazione, la gara non si è svolta senza incidenti: 71 persone hanno riportato delle ferite e 13 hanno avuto bisogno di cure ospedaliere.
Creare i "Castells" - Questa tradizione è stata iscritta nel 2010 alla Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità. La base della torre si chiama pinya e viene formata grazie alla folla che si stringe. Su di essa si costruisce il tronc che può essere formato da sei a dieci piani. La cima del castello viene invece chiamata pom de dalt, è costituita da tre livelli e ospita nella maggior parte dei casi dei bambini piccoli.