Il presidente uscente ha riconosciuto la sconfitta dopo un silenzio di 45 ore dall'ufficializzazione dei risultati
BRASILIA - Il ministro del Tribunale supremo federale (Stf) brasiliano, Edson Fachin, ha affermato che il presidente Jair Bolsonaro ha usato l'espressione «è finita» nell'incontro istituzionale ieri a Brasilia con sette membri dell'organismo.
Riconosce la sconfitta - Lo riferisce il quotidiano Folha de S.Paulo. Nella sua pagina online il giornale spiega che, interrogato dai giornalisti se Bolsonaro avesse riconosciuto la sconfitta, Fachin ha risposto: «Ha usato il verbo finire al passato. Ha detto 'è finita'. Quindi, guarda avanti».
L'attuale presidente, il cui mandato scade il 31 dicembre dopo la vittoria di Luiz Inacio Lula da Silva, è rimasto in silenzio per 45 ore dopo l'ufficializzazione dei risultati da parte del Tribunale superiore elettorale (Tse), offrendo solo ieri pomeriggio una breve dichiarazione alla stampa in cui non ha accettato esplicitamente il verdetto delle urne.
Le proteste continuano - A seguito dei blocchi stradali messi in atto dai bolsonaristi in Brasile (dove gran parte delle merci si muove su gomma) da domenica notte, a partire da oggi si inizia a registrare una penuria di combustibile nei distributori di benzina delle città del sud e del centro-ovest del Paese.
Lo riporta il portale online di informazione Estadao, citando la Federazione nazionale del commercio di combustibili e lubrificanti (Fecombustíveis), che tuttavia afferma che non c'è rischio imminente di una crisi a livello nazionale.
«Finora, ci sono stati solo alcuni casi specifici di mancanza di carburante. La nostra attenzione si concentra su una parte dello stato di San Paolo, oltre a Santa Catarina, Rio Grande do Sul e Goiás. Queste sono le regioni dove si concentrano i blocchi che interessano il trasporto di carburante su strada», afferma il presidente di Fecombustíveis, James Thorp.