Si è conclusa l'inchiesta a carico della premier finlandese, nella bufera a causa della pubblicazione di video privati
HELSKINKI - La premier finlandese Sanna Marin, l'estate scorsa al centro di una tempesta mediatica per i video che la mostravano mentre ballava e beveva a feste private, non ha violato alcun impegno o norma istituzionale. Questa la conclusione dell'inchiesta scattata dopo la diffusione di quelle immagini e alcune denunce, annunciata dal cancelliere di giustizia Tuomas Poysti, responsabile delle indagini sui comportamenti dei ministri.
Poysti ha concluso che «non c'è motivo di sospettare che il primo ministro abbia tenuto una condotta illegale nell'esercizio delle sue funzioni o una negligenza nelle sue funzioni ufficiali». Quando emersero i video, Marin aveva detto di aver trascorso «una serata con gli amici» e che i video erano stati «registrati in locali privati».
Le denunce giunte al cancelliere affermavano che Marin non era in grado di lavorare «a causa del consumo di alcol», che il suo comportamento era inappropriato per un primo ministro e che avrebbe minato la «reputazione e la sicurezza» della Finlandia.
Ma il cancelliere ha affermato che non è stato appurato che Marin avesse omesso o compromesso un «dovere ufficiale specifico». Valutare la dimensione «morale e sociale» delle attività ricreative di un primo ministro è «una questione di competenza del Parlamento», ha affermato il cancelliere, aggiungendo che «la responsabilità politica viene regolarmente valutata anche nelle elezioni democratiche».
Molte personalità internazionali, soprattutto donne, avevano espresso il loro sostegno a Marin, pubblicando loro stesse video in cui ballavano.