Due parole in latino che annunciarono le dimissioni del Papa. E il mondo fu scosso.
CITTÀ DEL VATICANO - Era un giorno festivo per il Vaticano, quell'11 febbraio del 2013. Si ricorda come ogni anno, a parte la Madonna di Lourdes, l'anniversario dei Patti Lateranensi, e l'orario degli uffici è ridotto. Nella sala stampa della Santa Sede non c'è il 'pienone' non solo per questo motivo ma anche perché l'unico appuntamento della giornata è un Concistoro di routine per fissare la data in cui verranno proclamati santi i martiri di Otranto. Ma quell'appuntamento ha una coda inaspettata che cambia il corso della storia della Chiesa, ma forse anche della storia in generale.
Papa Ratzinger parla ai cardinali in latino per dire loro che non sono stati convocati solo per quelle canonizzazioni: "Conscientia mea iterum atque iterum coram Deo explorata ad cognitionem certam perveni vires meas ingravescente aetate non iam aptas esse ad munus Petrinum aeque administrandum" ("Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l'età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino"). Pronuncia dunque due parole chiave, "ingravescente aetate", che richiamano il provvedimento di Paolo VI del 1970 che poneva un limite di età per i vescovi. E ora Benedetto XVI sente che quel limite chiama anche lui.
Ad informare il mondo di questa decisione, senza precedenti da otto secoli, è un flash dell'ANSA delle 11.46. Nel box, questo in gergo il nome della postazione delle agenzie nella sala stampa vaticana, c'è in quel momento Giovanna Chirri che capta la gravità di quelle due parole in latino ed annuncia la notizia al mondo.
Era una decisione meditata da tempo, come si scoprirà in seguito, e Papa Benedetto indica nel 28 febbraio la fine della data del suo pontificato e chiede che venga indetto un conclave. Il Papa ha il volto stanco ma anche molto sereno quando afferma che vuole annunciare "una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa''.
La prima reazione è quella di uno dei cardinali presenti al Concistoro, il decano Angelo Sodano''Un fulmine a ciel sereno''. Un commento tempestivo arriva dall'allora premier italiano Mario Monti che alle 12.11 (secondo l'ora della notizia ANSA) dirà' di essere "molto scosso da questa notizia inattesa''. Sarà lo stesso commento ripetuto poi nella giornata centinaia di volte perché nessuno, neanche all'interno della stessa Chiesa, poteva attendersi una notizia simile. Nel giro di pochi minuti anche Piazza San Pietro comincia a riempirsi di fedeli increduli. L'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano commenta: ''Un grande coraggio e da parte mia grandissimo rispetto''.
L'allora portavoce di Ratzinger, padre Federico Lombardi, tiene una conferenza stampa ed esordisce: ''Il Papa ci ha preso un po' di sorpresa''.
Il resto è storia con tutte le emittenti del mondo, dalla Rai alla Bbc, dalla Cnn ad Al-Jazeera, che cambiano i palinsesti e diventano una lunga all-news per cercare di capire che cosa c'è dietro questa decisione e che cosa succederà. I siti di tutti i giornali del mondo rilanciano per la giornata la notizia "appresa dall'ANSA".
Arrivano i commenti dei capi di Stato, tra i quali anche quello del presidente Usa Barack Obama, degli altri leader religiosi, di intellettuali e gente comune. Non manca in quelle ore qualche nota di alleggerimento dal mondo dello spettacolo. A Sanremo c'è la conferenza stampa del Festival che comincerà il giorno dopo. Luciana Litizzetto commenta: ''Non so se avete sentito, si è dimesso il Papa e io propongo Fabio Fazio come camerlengo''.