L'opposizione insorge e il Primo ministro ribatte: «solo un'opinione personale»
VARSAVIA - A Varsavia il nuovo anno si apre con un caso politico, che ha subito sollevato anche l'attenzione internazionale: il premier Mateusz Morawiecki si è espresso a favore della pena di morte, lasciando tutti spiazzati.
Ma subito dopo la forte tensione provocata dalle sue parole, ha tentato di smorzare precisando che si trattava solo di una «opinione personale» e sottolineando di rispettare gli impegni internazionali del Paese, che ha eliminato la pena capitale nel 1997.
Il leader del Pis ieri aveva detto, in un'intervista su Facebook, che «la pena di morte per i crimini più gravi, nella mia opinione, dovrebbe essere ammissibile».
«In questa materia non sono d'accordo con l'insegnamento della Chiesa, perché sono un sostenitore della pena di morte, che noi però in Polonia non abbiamo», aveva aggiunto. Morawiecki ha inoltre criticato la società moderna per il fatto di aver eliminato la pena di morte negli anni novanta, «troppo in fretta» e senza una necessaria riflessione.
Affermazioni che hanno fatto insorgere l'opposizione con la richiesta al premier di fare chiarezza al più presto. «La mia era un'opinione personale», ha ritrattato il giorno dopo, assicurando il rispetto degli impegni internazionali della Polonia, che escludono il ricorso alla pena di morte.