Molte città hanno scelto di limitare il consumo energetico durante la notte in risposta al caro bollette.
PARIGI - Non solo Parigi. Sono sempre più numerose le città francesi che in nome della sobrietà energetica scelgono di spegnere le luci la notte in nome della sobrietà energetica, ma anche in risposta al caro bollette a causa della guerra in Ucraina e per far fronte ai cambiamenti climatici.
Dalle ore 21:00 per alcuni, al massimo verso l'una di notte per altri, migliaia di comuni staccano ormai l'illuminazione pubblica per riaccenderla verso le 5 del mattino. Mentre tantissimi altri sindaci hanno messo questa disposizione anti-sprechi tra le buone risoluzioni per il 2023.
Tra le grandi città, Bordeaux lascia al buio il 57% del suo territorio dal 2 gennaio. Con una forte stretta sull'illuminazione, il comune punta ad un risparmio di 880.000 euro. "Ma ci sono anche Lione, Strasburgo, Nimes, Metz, Clermont-Ferrand o Besancon che hanno adottato questa misura o che intendono farlo", spiegano i responsabili dell'associazione France Urbaine, che rappresenta le grandi città francesi, citati dal quotidiano Le Figaro.
Quanto a Parigi, sono già diversi mesi che dinanzi agli imperativi di sobrietà energetica ha tagliato le luci. Ormai, durante la notte, quella che è nota in tutto il mondo come la "Ville Lumière" - la città dei lumi e della luce - affonda in un buio inedito che consente però di rivedere le stelle anche dal centro città. Le celebri ghirlande natalizie sull'avenue des Champs-Elysées sono state ritirate già due giorni fa, il 2 gennaio, una settimana prima del previsto e i commercianti sono invitati a oscurare vetrine e schermi tra le ore 22 e le ore 7. Il comune parigino ha anche deciso di ridurre di un grado la temperatura dei suoi edifici pubblici, così come per l'acqua nella quarantina di piscine comunali.