La tregua unilaterale annunciata da Mosca non porta la pace nemmeno per il Natale ortodosso. Le forze russe e quelle ucraine si sono accusate reciprocamente di avere continuato i bombardamenti anche nel giorno della Vigilia, mentre Kiev e le capitali occidentali giudicano del tutto insufficiente - e addirittura ipocrita - l'annuncio da parte di Vladimir Putin di un cessate il fuoco che dovrebbe durare fino alla mezzanotte di domani, giorno della Natività.
Kiev, attività militari russe avvistate a Mariupol
«Stiamo registrando attività militare a Mariupol», che comprende tra l'altro «un convoglio di due sistemi antiaerei S-300 e due camion (apparentemente) civili accompagnati dalla polizia di occupazione attraverso il centro di Mariupol». È quanto ha scritto su Telegram Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol, che è in esilio, considerato che la città ucraina è sotto occupazione russa. Lo riferisce Ukrinform.
Anche l'aviazione russa mostra un'intensa attività, che assomiglia più all'addestramento che alle operazioni di combattimento: «Un aereo russo diretto a Rostov sul Don ha preso fuoco ed è precipitato vicino a Mariupol nel pomeriggio», ha aggiunto. (fonte ats)
Zelensky: «Tregua falsa, pace solo quando saranno espulsi»
«Il mondo è stato ancora una volta in grado di vedere oggi quanto siano false le parole di qualsiasi livello che provengono da Mosca. I russi hanno parlato di un presunto cessate il fuoco ma la realtà è che i proiettili russi hanno colpito di nuovo Bakhmut e altre postazioni ucraine. Solo l'espulsione degli invasori dalla terra ucraina significherà il ripristino della sicurezza e della pace». Così il presidente ucraino Voldymyr Zelensky nel suo consueto discorso serale quasi allo scadere della "tregua" annunciata da Mosca.
«Stiamo lavorando per questo - ha aggiunto il presidente ucraino - l'aiuto dei nostri partner è diretto a questo, questo è l'obiettivo dell'intero mondo civile ora. E ringrazio tutti coloro che ci aiutano a difendere l'indipendenza dell'Ucraina! Grazie a tutti coloro che combattono e lavorano per il nostro paese! Oggi siamo un passo più vicini alla nostra vittoria». (fonte ats)
Dugin e Mikhalkov tra i 119 russi sanzionati
Il regista Nikita Mikhalkov, la cantante lirica Anna Netrebko, il filosofo Alexander Dugin, il direttore generale del gruppo mediatico Rossiya Segodnya Dmitry Kiselyov, il caporedattore del canale televisivo Russia Today Margarita Simonyan: sono alcuni delle esponenti dell'establishment culturale russo oggetto delle nuove sanzioni ucraine, oltre a cantanti, attori e politologi. Nell'elenco ci sono anche alcuni cittadini ucraini.
Le sanzioni - riporta la Tass - includono il blocco dei conti bancari, la cessazione degli scambi culturali e della cooperazione, il divieto di ingresso in Ucraina, la revoca dei premi statali ucraini. Queste restrizioni saranno in vigore per dieci anni. (fonte ats)
«Propagandisti di morte», Kiev sanziona oltre 100 celebrità russe
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato un decreto per l'applicazione di sanzioni economiche contro 119 celebrità russe che hanno sostenuto la guerra. Lo riportano i media ucraini aggiungendo che l'elenco riguarda cantanti, attori e personaggi televisivi russi. Su twitter, il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha definito le personalità sanzionate «propagandisti di morte» che sono stati aggiunti alla lista per «inviti diretti o indiretti a uccidere, catturare, rubare in Ucraina». (fonte ats)
Kirill: «Russi e ucraini sono un unico popolo. La divisione è politica»
Ucraini e russi sono un unico popolo e «la chiesa sta facendo di tutto per impedire loro di diventare nemici». Lo ha detto il capo degli ortodossi russi, il patriarca Kirill, in un'intervista a Rossiya 1, rilanciata anche dai media ucraini. Kirill ha parlato di «una nazione nata dalla fonte battesimale di Kiev» che è diventata «una nazione molto grande dal Mar Bianco al Mar Nero», mentre la «Chiesa ortodossa era ed è la forza che unisce questa nazione». Per il patriarca esiste una «divisione politica», e «si sta facendo di tutto in Ucraina per rendere la Russia un nemico agli occhi degli ucraini». E la Chiesa ortodossa russa, secondo il patriarca, deve fare di tutto affinché «ucraini e russi non diventino nemici». (fonte ats)
«Osserviamo la tregue malgrado le violazioni ucraine»
La Russia continue a osservare la tregua per il Natale ortodosso in Ucraina, malgrado «gli attacchi» da parte di Kiev in violazione di essa, secondo quanto afferma il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass. Secondo il portavoce della Difesa, Igor Konashenkov, «l'insieme delle truppe russe nell'area dell'operazione speciale (così Mosca chiama l'invasione ucraina, ndr) dalle 12:00 del 6 gennaio osserva il cessate il fuoco lungo l'intera linea di contatto», mentre «il regime di Kiev ha continuato a bombardare gli insediamenti e le posizioni russe il giorno precedente», scrive la Tass. (fonte ats)
Lukashenko: «Aiutiamo i fratelli russi. Ma non dimentichiamo gli ucraini»
La Bielorussia, secondo il suo presidente e uomo forte, Aleksandar Lukashenko, stretto alleato di Putin, «aiuta i fratelli russi» ma «non dimentica gli ucraini». «Non solo aiutiamo e supportiamo i nostri fratelli russi, cosa che non ho mai nascosto, come la mia visita di ieri ai soldati russi dimostra. Ma non ci dimentichiamo neanche degli ucraini», ha dichiarato, citato dalla Tass, il dittatore bielorusso, che oggi, in occasione del Natale ortodosso, ha visitato il convento di Santa Elisabetta a Minsk. «Circa 10'000 persone che sono fuggite dalla guerra hanno trovato alloggio permanente e rifugio nel nostro Paese nell'anno appena trascorso», ha aggiunto, senza specificare di quale nazionalità. Lukashenko, secondo l'agenzia Interfax, ha anche evocato un'apertura nei confronti dei dissidenti bielorussi fuggiti all'estero se si «pentono». «È ora di prendere misure che vengano incontro agli attivisti d'opposizione che hanno lasciato il paese», e che hanno quindi «commesso errori». «Nei loro confronti - ha detto Lukashenko - le autorità lo faranno alla nostra maniera, da cristiani ortodossi». «Sono certo che ci sono persone che sono coscienti di aver sbagliato fra coloro che sono fuggiti. E costoro non devono essere umiliati», ha concluso, secondo Interfax. (fonte ats)
Londra, a marzo una conferenza sui crimini di guerra
I ministri della giustizia di diversi paesi si riuniranno a Londra a marzo per una conferenza a sostegno della la Corte penale internazionale (Cpi) che indaga su presunti crimini di guerra in Ucraina. Lo ha annunciato il governo britannico. L'incontro, co-organizzato da Regno Unito e Olanda, si terrà a Lancaster House e sarà presieduto dal vicepremier britannico Dominic Raab e dal ministro per la giustizia e la solandese Dilan Yeşilgöz-Zegerius. Mira ad aumentare il sostegno finanziario e pratico globale offerto alla Cpi e coordinare gli sforzi per garantire i mezzi per svolgere indagini e perseguire i responsabili. (fonte ats)
«Kiev ha violato la tregua»
L'esercito ucraino anche oggi, giorno del Natale ortodosso, ha violato il cessate il fuoco offerto dalla Russia, bombardando la città di Donetsk, città del Donbass occupata e annessa dai russi, con almeno 10 missili da lanciatori multipli: lo affermano le autorità dell'autoproclamata repubblica di Donetsk su Telegram, citate dall'agenzia russa Tass. Stando a Mosca, anche Petrovsky, nella stessa regione, è stata colpita da almeno 4 proiettili d'artiglieria da 155mm ucraini. (fonte ats)
Raid russi durante la tregua, due vittime
Nonostante la tregua unilaterale dichiarata per il Natale ortodosso, le forze russe hanno ucciso due civili, ferendone altre sette con i raid condotti nelle ultime 24 ore nella regione del Donetsk. Lo afferma Pavlo Kyrylenko, capo dell'amministrazione militare del Donetsk, citato da Ukrinform. «Il 6 gennaio, i russi hanno ucciso due residenti della regione del Donetsk, a Bakhmut e Krasna Hora. Altre sette persone sono rimaste ferite», ha scritto sul suo canale Telegram, aggiungendo che è impossibile stabilire il numero esatto di vittime a Mariupol e Volnovakha. Secondo Ukrinform, che cita le forze armate ucraine, il 6 gennaio russi hanno lanciato un attacco missilistico e 20 salve di razzi. (fonte ats)
39 bombardamenti nelle ultime 24 ore su Kherson
I russi hanno bombardato la regione di Kherson 39 volte nelle ultime 24 ore. Un civile è stato ucciso, altri sette sono rimasti feriti. Lo scrive su Telegram Yaroslav Yanushevych, capo dell'amministrazione militare regionale di Kherson, citato da Ukrinform. «Gli occupanti russi hanno bombardato il territorio della regione di Kherson 39 volte. Insediamenti pacifici nella regione sono stati colpiti con artiglieria, lanciarazzi, mortai e carri armati. Ieri, una persona - un soccorritore - è stata uccisa dai bombardamenti russi, sette residenti della regione di Kherson hanno riportato ferite vari gradi di gravità», scrive Yanushevych secondo il quale l'esercito russo ha bombardato Kherson nove volte: i quartieri residenziali della città «sono stati attaccati dal nemico. I proiettili nemici hanno colpito edifici privati e condominiali e una caserma dei pompieri». (fonte ats)