Quindi all'Iran: «Basta armi alla Russia»
HIROSHIMA - Il G7 resta «seriamente preoccupato» per la situazione nei mari Cinese orientale e meridionale, esprimendo «con forza opposizione a ogni tentativo unilaterale di modificare lo status quo con forza o coercizione».
Nella dichiarazione finale, i leader hanno ribadito da Hiroshima «l'importanza di pace e stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan, indispensabili a sicurezza e a prosperità nella comunità internazionale», assicurando che «non vi sono cambiamenti di base tra i membri del G7 su Taiwan, inclusa la dichiarazione sulla politica della "Unica Cina"». Allo stesso tempo, l'invito è di «risolvere con mezzi pacifici le questioni».
I leader G7 chiedono alla Cina «di agire in conformità con i suoi obblighi» ai sensi della Convenzione di Vienna sulle Relazioni diplomatiche e la Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari, «e a non condurre attività di interferenza volte a minare la sicurezza e l'incolumità delle nostre comunità, l'integrità delle nostre istituzioni democratiche e della nostra prosperità economica».
Inoltre, sul fronte dei diritti umani, il G7 continuerà ad esprimere «preoccupazioni sulla situazione in Cina, compresi il Tibet e lo Xinjiang, dove il lavoro forzato è per noi motivo di grande preoccupazione. Chiediamo di onorare gli impegni ai sensi della Dichiarazione congiunta sino-britannica e della Legge fondamentale (la mini-Costituzione, ndr), che sanciscono diritti, libertà e un alto grado di autonomia per Hong Kong».
Pechino: «Taiwan è affare interno»
Ancor prima che arrivasse la dichiarazione finale del G7, la Cina ha già rilasciato una dichiarazione dove ricorda che «la risoluzione della questione di Taiwan è di competenza cinese». Lo riporta la Bbc.
Pechino ha anche esortato il G7 a «smettere di interferire grossolanamente negli affari interni degli altri Paesi» e a «interrompere la pratica di formare piccoli circoli per il confronto in blocco».
All'Iran: «Smettete di sostenere l'aggressione russa»
Il G7 si è rivolto quindi all'Iran invitando il Paese a «smettere di sostenere la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina». In una dichiarazione congiunta dei Paesi del G7, si chiede a Teheran anche «di cessare di trasferire droni armati che sono stati usati per attaccare le infrastrutture critiche dell'Ucraina e uccidere i civili ucraini».
Il G7 esprime «grave preoccupazione per le continue attività destabilizzanti dell'Iran, tra cui il trasferimento di missili, veicoli aerei senza pilota e tecnologie ad attori statali e non statali in violazione delle risoluzioni 2231 e 2216 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu».