Sono già stati registrati 56 gradi e un uomo ha perso la vita. Come il cambiamento climatico ha reso ancora più rovente un luogo già estremo
LOS ANGELES - Il grosso termometro, non lontano dal centro informazioni, è sicuramente tra le foto più scattate dai turisti nella Death Valley questa estate. Non che sia particolarmente bello, è la sua temperatura a fare notizia.
Da vari giorni, infatti, l'area più calda del pianeta - ovvero la Valle della Morte, la striscia desertica che si trova in California – ha quasi eguagliato il caldo record registrato nel 1913. I meteorologi hanno spiegato che sono già stati registrati, infatti, 56 gradi. Per capire bene la gravità della situazione, si pensi che il pianeta ha segnato temperature così alte solo pochissime volte.
In quel lontano 1913, a Furnace Creek, una parte della Death Valley che si trova al confine con il Nevada, si raggiunsero i 56.6 gradi. In una Europa che brucia, con temperature altissime, che in certe zone promettono di toccare i 45 gradi, una foto che testimonia di aver retto 56 gradi all’esterno, è forse quella che più di tutte riuscirà a sbalordire parenti e amici al ritorno dalle vacanze. Non ci vuole quindi grande fantasia per capire l’origine del nome “Valle della Morte”.
In queste terre, infatti, le condizioni climatico-ambientali rendono molto difficile la sopravvivenza di piante e animali. Una riprova, purtroppo, l’abbiamo avuta qualche giorno fa. Questo caldo estremo, che gli specialisti attribuiscono al cambiamento climatico, è, forse, una delle cause della morte di un uomo, colto da malore mentre attraversava il territorio della Death Valley.
I ranger del parco, che non possono certo bloccare l’entrata ai turisti, cercano però di incoraggiarli a camminare solo per brevi tratti, programmando soste, anche dentro la macchina per rinfrescarsi con l’aria condizionata.
Quando diciamo, inoltre, che questa è l’area più calda del pianeta bisogna considerare che potrebbero esserci altri territori che superano le temperature di questo angolo californiano, ma non fanno notizia perché nessuno si prende la briga di misurarne la temperatura, non essendo abitate.