Lo rivela il New York Times
HONOLULU - I devastanti incendi alle Hawaii sono stati favoriti dalla diffusione di piante invasive non autoctone provenienti dall'Africa e usati come foraggio per il bestiame, dopo la chiusura negli anni scorsi delle piantagioni di canna da zucchero (l'ultima nel 2016).
Lo rivela il New York Times. Varietà come la "guinea", la "molasses" e la "buffel grass" sono altamente infiammabili: crescono rapidamente quando piove e resistono alla siccità quando le terre sono aride. Ora occupano quasi un quarto delle Hawaii.
Lo stesso giornale ha inoltre riferito delle difficoltà incontrate dai pompieri nel fronteggiare i roghi sull'arcipelago, come la presenza di idranti privi di acqua. Una denuncia che alimenterà ulteriormente le polemiche sulla mancata prevenzione e sulla cattiva gestione dell'emergenza, che hanno portato all'apertura di un'inchiesta ufficiale.