A bordo del velivolo c'erano anche il suo braccio destro Dmitry Utkin e altri 8 membri del gruppo Wagner
MOSCA - Yevgeny Prigozhin è morto. Il suo jet privato si è schiantato ieri sera su suolo russo, tra Mosca e San Pietroburgo. Al momento le dinamiche dell'incidente sono avvolte da una nube di mistero. L'unica cosa certa è che l'aereo non ha segnalato problemi di alcun tipo e che - all'altezza della regione di Tver - ha cominciato a precipitare verso il basso. Il presidente Joe Biden ha dichiarato di «non essere sorpreso dell'accaduto» e ha ammesso di non sapere «abbastanza per dare una risposta» in merito alle circostanze della morte del capo Wagner, riportano i media statunitensi.
A bordo del velivolo c'era anche l'alto ufficiale della Wagner Dmitry Utkin - braccio destro di Prigozhin - assieme ad altri 8 membri del gruppo. I servizi di emergenza russi hanno recuperato i corpi e completato le operazioni di ricerca. Il Cremlino non ha ancora rilasciato dichiarazioni.
Per Mykhaylo Podolyak - assistente di Volodymyr Zelensky - l'incidente aereo rappresenta un segnale di Putin alle élite russe in vista delle prossime elezioni: «La slealtà equivale alla morte», ha dichiarato di fronte ai media ucraini.
A questi sentimenti fanno eco quelli della giornalista russa Ksenia Sobchak: «Un segnale assolutamente chiaro (...) a tutti coloro che hanno avuto pensieri sediziosi», ha detto su Telegram.
Sono in molti a credere che il presunto incidente sia in realtà un atto di vendetta nei confronti di Prigozhin. Dalle costanti critiche nei confronti della gestione della guerra in Ucraina fino al tentativo di colpo di stato del giugno scorso, il capo Wagner è sempre stato una spina nel fianco del Cremlino.
Abbas Gallyamov - ex collaboratore del presidente russo - ha dichiarato che «Putin è abbastanza forte e capace di vendicarsi». Anche secondo Bill Browder - uomo d'affari con anni di esperienza in Russia è dell'opinione che il presidente russo «non perdona e non dimentica mai».