Da venerdì a lunedì mattina cesserranno tutte le operazioni militari nella Striscia di Gaza
Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar ha dichiarato che la tregua di 4 giorni tra Hamas e Israele e il rilascio degli ostaggi inizieranno venerdì alle 7 di mattina (alle 6 ora svizzera). Per ogni prigioniero israeliano, il governo di Tel Aviv rilascerà tre prigionieri palestinesi.
All'ospedale al Shifa due medici per duecento pazienti
Secondo il capo della chirurgia plastica dell'ospedale al Shifa nel nord della Striscia di Gaza, sono rimasti solo due medici per curare i circa 200 pazienti rimasti nella struttura. Lo riportano i media internazionali tra cui il Guardian. Il dottor Ahmed El Mokhallalati ha precisato a Nbc News che la situazione all'ospedale, il più grande complesso medico nella Striscia di Gaza, è «molto, molto difficile». «La maggior parte del personale se n'è andata ieri, a eccezione di due medici, io, un mio collega e un'infermiera, tutti ricoverati in ospedale», ha affermato.
Ucciso il comandante delle forze navali di Hamas
Aerei da combattimento delle forze di difesa israeliane Idf, diretti dall'intelligence insieme alle forze della sicurezza (Isa), hanno ucciso Amar Abu Jalalah, comandante delle forze navali di Hamas a Khan Yunis, e un altro agente delle forze navali di Hamas. Lo rende noto il portavoce militare di Israele. Amar Abu Jalalah era un agente di alto livello delle forze navali di Hamas e coinvolto nella direzione di diversi attacchi terroristici via mare che sono stati sventati dalle forze di difesa. Nel corso della guerra sono stati individuati e distrutti depositi di armi, siti di tunnel vicino alla spiaggia, complessi di addestramento.
Raid su scuola dell'Onu: 27 morti a Gaza
Almeno 27 persone sono morte in seguito a un bombardamento israeliano su una scuola delle Nazioni Unite a Jabalya, nel nord di Gaza, che ospita centinaia di sfollati. Lo riferisce un medico palestinese. Il medico dell'ospedale al-Awda di Jabalya, parlando in condizioni di anonimato, ha precisato che nel bombardamento sulla scuola Abu Hussein ci sono anche 93 feriti, riporta l'agenzia palestinese Wafa. L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) afferma di aver ospitato, in 156 scuole e infrastrutture, quasi un milione di sfollati in fuga dai bombardamenti israeliani su Gaza dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre.
Raid su scuola dell'Onu: 27 morti a Gaza
Almeno 27 persone sono morte in seguito a un bombardamento israeliano su una scuola delle Nazioni Unite a Jabalya, nel nord di Gaza, che ospita centinaia di sfollati. Lo riferisce un medico palestinese.
«Pausa breve, poi saranno altri due mesi di guerra»
Quella dei prossimi giorni, «sarà una breve tregua», poi la guerra riprenderà e si prevedono «altri due mesi di guerra». Lo ha detto il ministro della difesa Yaov Gallant parlando ai soldati. «Sarà - ha spiegato - una breve pausa alla fine della quale i combattimenti riprenderanno con intensità e creeremo pressione per portare indietro altri ostaggi. Si prevedono altri due mesi di guerra».
Hamas, «quasi 15mila morti a Gaza, oltre 6.100 minorenni»
Il governo di Hamas a Gaza ha annunciato oggi che il bilancio delle vittime nel territorio palestinese ha raggiunto quota 14.854 da quando è iniziata la guerra il 7 ottobre tra le forze israeliane e i militanti di Hamas.
33 donne tra i palestinesi rilasciabili
Nell'elenco diffuso da Israele dei 300 prigionieri che potrebbero essere rilasciati, in più fasi, sulla base all'accordo con Hamas per lo scambio degli ostaggi e la tregua ci sono 33 donne, 123 adolescenti sotto i 18 anni e 144 giovani sui 18 anni. Tra questi detenuti 49 sono membri di Hamas, 28 della Jihad islamica, 60 del movimento Fatah del presidente palestinese Mahmoud Abbas e 17 del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp). (Ats Ans)
Gli ostaggi: donne e bambini della stessa famiglia
I 13 ostaggi che saranno rilasciati da Hamas domani dovrebbero essere donne e bambini della stessa famiglia, tenuti in prigionia a Gaza. Lo ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri qatarino, Majed Al-Ansari. Israele ha deciso di non diffondere i nomi. (Ats Ans)
13 ostaggi israeliani contro 39 palestinesi
Diaa Rashwan, capo dell'ufficio stampa del governo egiziano, ha confermato che la tregua concordata nella Striscia di Gaza inizierà alle 7 di domani mattina e che l'Egitto ha ricevuto gli elenchi dei detenuti e dei prigionieri palestinesi e israeliani, il cui rilascio è previsto nel pomeriggio.
Una fonte ufficiale ha poi precisato alla tv statale Al-Qahera che domani saranno liberati 13 ostaggi contro 39 prigionieri palestinesi. «L'Egitto invita entrambe le parti ad impegnarsi ad attuare l'accordo di tregua secondo quanto previsto e concordato». (Ats Ans)
Netanyahu ha ottenuto la lista degli ostaggi che saranno liberati domani
L'ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato di aver ricevuto una lista preliminare degli ostaggi che saranno liberati domani. Funzionari israeliani stanno controllando i dettagli e contattando le famiglie interessate. Saranno 13 gli ostaggi israeliani liberati domani a partire dalle 16 (ora locale). Lo hanno riferito i media. Questa è la prima tranche di 50. (Ats ans)
La tregua inizia domani
Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar ha dichiarato che la tregua tra Hamas e Israele e il rilascio degli ostaggi inizieranno domani. Il braccio armato di Hamas, le brigate Ezzedine al-Qassam, ha confermato con un comunicato che la tregua a Gaza mediata dal Qatar «inizierà venerdì mattina alle 7» locali, le 6 in Svizzera. «Durerà quattro giorni a partire da venerdì mattina e comprende un arresto completo delle attività militari», afferma Hamas. Durante questo periodo, precisa la nota di Hamas, «50 prigionieri sionisti (ostaggi, ndr) donne e bambini sotto i 19 anni saranno rilasciati" in cambio, per ciascuno di loro, del rilascio di "tre prigionieri palestinesi, donne e bambini». (Ats ans)
Ai neonati i nomi in memoria dei kibbutz del massacro
Dall'attacco del 7 ottobre scorso, 34 neonati e 15 neonate israeliani portano il nome di Beeri, uno dei kibbutz più colpiti dal massacro di Hamas. Lo ha fatto sapere, citata dai media, l'Autorità per la popolazione e l'immigrazione segnalando che i luoghi degli attacchi sono diventati per gli israeliani una memoria da coltivare.
Il nome Oz - dal kibbutz Nir Oz, uno degli altri colpiti - è stato dato a 49 neonati e a una bambina. Tre le bambine che sono state chiamate Nova, dal nome della festa a Reim dove sono stati uccisi da Hamas 360 israeliani. Otto bambini e due bambine sono stati chiamati Erez in riferimento al nome del valico israeliano omonimo con la Striscia di Gaza. (ats ans)
BBC, Hamas ha fatto ulteriori richieste a Israele per ostaggi
Hamas avrebbe avanzato ulteriori richieste a Israele per concludere l'accordo sul rilascio degli ostaggi, anche se non è chiaro quali siano. Lo riferisce una fonte governativa dello Stato ebraico alla BBC.
L'accordo, che doveva iniziare stamattina alle 10.00 e prevedeva un cessate il fuoco temporaneo e il rilascio di alcuni ostaggi, è stato rimandato. Forse inizierà domani. (ats ans)
Sospesa l'evacuazione dell'ospedale al-Shifa
Il Ministero della sanità della Striscia di Gaza, controllato da Hamas, ha annunciato la sospensione del coordinamento con l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in seguito all'arresto stamattina del personale medico dell'ospedale al-Shifa, compreso il direttore dell'ospedale, mentre si dirigevano verso la parte meridionale della Striscia. Per il Ministero, citato dal quotidiano israeliano "Haaretz", ciò significa che l'evacuazione dei feriti e delle rimanenti squadre mediche è bloccata. Esso ha criticato il fatto che le squadre siano state arrestate nonostante la loro uscita fosse stata coordinata con Israele, aggiungendo di attendersi «un'azione rapida (dell'Onu) per affrontare la questione». (Ats ans)
Tregua da domani
«La tregua, con tutte le sue condizioni, entrerà in vigore domani, venerdì»: lo afferma il capo dell'Ufficio stampa del governo egiziano, Diaa Rashwan, sul sito ufficiale. «Le comunicazioni e le consultazioni egiziane continuano con tutte le parti riguardo alla tregua concordata nella Striscia di Gaza», ha aggiunto. Ciò su cui ci si sta attualmente consultando «sono le procedure esecutive dettagliate che entrambe le parti dell'accordo dovranno implementare e rispettare». Anche secondo l'ambasciatore israeliano in Russia Alexander Bin Zvi, citato dalla Tass, il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza comincerà domani, 24 novembre, e il trasferimento degli ostaggi avrà luogo attraverso valico di Rafah. (Ats ans)
«Non giustificare gli attacchi»
La risposta di Israele all'attacco del 7 ottobre di Hamas «non può comportare la morte di persone innocenti a Gaza, compresi migliaia di bambini»: lo ha detto, stando ai media iberici, il premier spagnolo Pedro Sánchez nel suo incontro a Gerusalemme con il presidente israeliano Isaac Herzog. «Israele ha il diritto di difendersi, ma deve rispettare il diritto internazionale», ha aggiunto Sánchez nel colloquio con Herzog. (Ats ans)
85 morti tra le fila di Hezbollah
Hezbollah ha comunicato stamani l'uccisione, da parte di Israele, dell'85mo combattente libanese nella guerra avviata dal Partito di Dio l'8 ottobre scorso in seguito all'offensiva di Hamas dalla Striscia di Gaza. Inato si è intensificato nelle ultime ore lo scambio di colpi tra Hezbollah e Israele, riferiscono media libanesi concordanti, secondo cui agli insistiti attacchi del Partito di Dio l'esercito israeliano risponde colpendo località nel settore centrale e orientale della linea di demarcazione tra i due paesi. (Ats ans)
David Cameron è arrivato in Israele
La prima visita del neo ministro degli esteri britannico David Cameron, appena arrivato in Israele, è stata nel kibbutz di Beeri, a ridosso della Striscia, uno dei più colpiti dall'attacco di Hamas del 7 ottobre scorso. Cameron - che era accompagnato dal suo omologo israeliano Eli Cohen - più tardi vedrà esponenti del governo israeliano a Gerusalemme. «Sono voluto venire qui per vedere l'orribile natura degli attacchi che avete subito lo scorso 7 ottobre, e devo dire che sono assolutamente orribili», ha detto Cameron. «Ho sentito e visto cose - ha aggiunto - che ovviamente non dimenticherò mai ed è molto importante capire». (Ats ans)
«Ospedale Indonesiano evacuato
Secondo quanto afferma al-Jazeera, l'Ospedale Indonesiano di Gaza City è stato completamente evacuato.
L'emittente cita Sarbini Abdul Murad, capo dell'organizzazione indonesiana Medical Emergency Rescue Committee (MER-C), per il quale "l'Ospedale Indonesiano è ora vuoto e i nostri volontari sono stati trasferiti in una scuola vicino all'ospedale europeo di Rafah. I medici e i feriti sono stati trasferiti all'ospedale europeo. I nostri volontari si stanno rifugiando in una scuola con migliaia di altre persone". (ats ans)
«4 ore per l'evacuazione ospedale Indonesiano»
Al-Jazeera riferisce che Israele ha notificato a Munir al-Bursh, direttore generale del ministero della sanità della Striscia di Gaza, che ha quattro ore per far evacuare lOospedale Indonesiano. (ats ans)
«Il ritardo della tregua non deriva da rottura»
"Il ritardo (nella tregua e nello scambio di prigionieri, ndr) non deriva da una rottura dei colloqui, ma piuttosto dalla necessità di risolvere le questioni amministrative, che sono in fase di risoluzione". Lo ha detto una fonte israeliana citata dai media. "Non c'è motivo - ha aggiunto - di preoccuparsi".
Anche il ministro Israel Katz - alto esponente del Likud, il partito del premier Benyamin Netanyahu - ha detto alla Radio Militare che "al momento l'ipotesi è che l'accordo sarà attuato". "Va ricordato - ha aggiunto - con chi stiamo lavorando: Sinwar (il capo di Hamas, ndr) è un uomo pazzo che ha dato ordini di uccidere, stuprare, abusare". (ats ans)
«Hamas non ha ratificato accordo, slitta la tregua»
Sembrava fatta: Israele e Hamas hanno raggiunto l'accordo che avrebbe dovuto far scattare stamattina la tregua a Gaza e lo scambio di prigionieri, Ma ieri sera è arrivata la doccia fredda: sia la tregua che lo scambio non avverranno prima di domani.
Hamas aveva annunciato che lo stop ai raid israeliani sarebbe iniziato oggi alle 10.00 (le 09.00 in Svizzera) anche se mancavano conferme ufficiali da parte del governo di Gerusalemme. Il ministro degli esteri Eli Cohen aveva solo fatto sapere che "secondo il piano concordato il processo del rilascio dei primi ostaggi" sarebbe iniziato anch'esso oggi.
Ore dopo, il consigliere della sicurezza nazionale di Israele, Tzachi Hanegbi, ha però reso noto che l'inizio della liberazione degli ostaggi "non avverrà prima di venerdì", assicurando che "i contatti per il rilascio dei nostri prigionieri procedono e avanzano costantemente", ma senza aggiungere altro.
Secondo fonti israeliane a "Haaretz", però, Hamas non ha ancora ratificato l'accordo Per questo motivo, l'attuazione dell'accordo è stata rinviata di almeno un altro giorno.
La "pausa nei combattimenti", come la definisce Israele, è la cornice nella quale si concretizzerà il rilascio di 50 ostaggi israeliani (bambini e donne) in cambio di 150 detenuti palestinesi (anche in questo caso donne e minori). Lo scambio - secondo quanto si è appreso da fonti di sicurezza egiziane - dovrebbe avvenire attraverso il valico di Rafah, tra l'Egitto e la Striscia. Questa è considerata dalle parti come la "prima fase" dell'intesa, che verte sulla liberazione di circa 10 rapiti al giorno.
Ma i 4 giorni di tregua potrebbero diventare 5 se sarà possibile - come prevede l'accordo raggiunto con la mediazione del Qatar, dell'Egitto e degli Usa - scambiare ulteriori 50 ostaggi nelle mani di Hamas e delle altre fazioni palestinesi a fronte di altri 150 detenuti palestinesi, portando così a 100 il numero complessivo dei rapiti rilasciati contro 300 che si trovano nelle carceri israeliane. Questa sarebbe la "seconda fase".
L'accordo stabilisce infatti la possibilità di estendere la "pausa nei combattimenti" di alcuni ulteriori giorni, se necessario, in base a una decisione del premier Benyamin Netanyahu e del ministro della difesa Yoav Gallant.
Il ministero della Giustizia israeliano ha già individuato 300 palestinesi candidabili per essere liberati, escludendo quelli che si sono macchiati del reato di omicidio. Hamas, nell'ipotesi che lo scambio vada avanti, deve individuare a sua volta gli altri 50 ostaggi da rilasciare che siano sotto il suo controllo o quello di altre fazioni, a cominciare dalla Jihad palestinese.
L'accordo prevede inoltre il passaggio di almeno 300 camion dal valico di Rafah di aiuti al giorno diretti a Gaza, compreso il carburante, il divieto per i palestinesi sfollati al sud di tornare al nord della Striscia e anche lo stop, da parte di Israele, del sorvolo dei droni di ricognizione per 6 ore nei 4/5 giorni di tregua. Allo scadere di questo termine, l'esercito israeliano - è stato spiegato - riprenderà in pieno la sua offensiva nella Striscia. (ats ans)