Pesanti scontri a Granada. A Barcellona una colonna di 1'250 trattori ha invaso le due arterie principali della città.
MADRID - Almeno 12 arresti, 733 denunce e 2560 manifestanti identificati per possibili sanzioni per infrazione della legge di sicurezza cittadina: è il bilancio provvisorio del secondo giorno di mobilitazioni degli agricoltori e degli allevatori, che a bordo di migliaia di trattori e mezzi agricoli hanno marciato ed effettuato blocchi stradali in 10 regioni iberiche e occupato il centro di Barcellona, segnala la Guardia Civil.
Sei degli agricoltori sono stati arrestati in scontri con gli agenti a Granada. Le immagini più impattanti quelle delle colonne di oltre 1250 trattori - 2000, secondo i manifestanti - che hanno invaso le due arterie principali di Barcellona per puntare sul palazzo della Generalitat e reclamare un incontro il presidente Pere Aragones, al quale trasferire le rivendicazioni.
Altro centro nevralgico della protesta sono la provincia di Malaga, in Andalusia, dove è stato nuovamente bloccato dai trattori l'accesso al porto, chiuso in maniera intermittente. Oltre 400 le persone identificate alle quali, secondo quanto ha spiegato il viceprefetto Javier Salas, "a partire da ora" saranno comminate sanzioni. Nella vicina provincia di Cadice, blocchi stradali e colonne di trattori hanno bloccato l'autostrada A4 nelle due direzioni di marcia, interrompendo a tratti anche i collegamenti con l'aeroporto.
Il ministro degli Interni, Fernando Grande-Marlaska, ha ripetuto al Senato che l'intenzione del governo è la 'mano tesa' agli agricoltori e allevatori che esprimono con le proteste il malessere del settore e ai quali è garantito il diritto di manifestazione. Ma senza che questo possa compromettere servizi essenziali né la mobilità dei cittadini. Il ministro avrebbe dato istruzioni alle forze di sicurezza di impedire le proteste sulle strade o nuclei urbani che non siano state previamente comunicate, secondo fonti del ministero riportate da El Pais.