Così il Papa nei Primi Vespri nella Basilica di San Pietro, cui seguirà il tradizionale "Te Deum" di fine anno.
ROMA - "Il motto del Giubileo, 'Pellegrini di speranza', è ricco di significati, a seconda delle diverse possibili prospettive, che sono come altrettante 'vie' del pellegrinaggio".
Così il Papa nei Primi Vespri nella Basilica di San Pietro, cui seguirà il tradizionale "Te Deum" di fine anno.
"E una di queste grandi strade di speranza su cui camminare è la fraternità: è la strada che ho proposto nell'Enciclica Fratelli tutti. Sì, la speranza del mondo sta anche nella fraternità!", ha dichiarato il Pontefice.
"L'anno che si chiude è stato un anno molto impegnativo per la città di Roma - ha aggiunto il Papa-. I cittadini, i pellegrini, i turisti e tutti quelli che erano di passaggio hanno sperimentato la tipica fase che precede un Giubileo, con il moltiplicarsi dei cantieri grandi e piccoli. Questa sera è il momento di una riflessione sapienziale, per considerare che tutto questo lavoro, oltre al valore che ha in sé stesso, ha avuto un senso che corrisponde alla vocazione propria di Roma, la sua vocazione universale".
Secondo il Pontefice, questa vocazione della città di Roma "si potrebbe esprimere così: Roma è chiamata ad accogliere tutti perché tutti possano riconoscersi figli di Dio e fratelli tra loro". Perciò "in questo momento vogliamo elevare il nostro rendimento di grazie al Signore perché ci ha permesso di lavorare, di lavorare tanto, e soprattutto perché ci ha dato di farlo con questo senso grande, con questo orizzonte largo che è la speranza della fraternità", ha aggiunto Francesco.
Partecipano alla liturgia con il Pontefice, all'Altare centrale della Confessione, 36 cardinali presenti a Roma, 22 vescovi e 40 sacerdoti.
Presente alla cerimonia anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.