Secondo il presidente Usa l'Organizzazione mondiale della sanità avrebbe «coperto» la prima fase dell'epidemia
WASHINGTON - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato di aver bloccato i finanziamenti all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
L'accusa è di aver gestito in maniera «pesantemente inappropriata» e di aver «coperto» la crisi del coronavirus, specialmente la prima fase che ha avuto luogo nella metropoli cinese di Wuhan. Trump se l'è presa in particolare per le critiche mosse dall'organizzazione in merito al divieto temporaneo d'ingresso negli Stati Uniti per le persone che erano state di recente in Cina. La Casa Bianca aveva emesso l'ordine il 31 gennaio, quando l'epidemia era confinata (almeno ufficialmente) alla Cina. L'opposizione è stata «una decisione disastrosa» e seguire le raccomandazioni dell'Oms, lasciando la possibilità di viaggiare da e per la Cina «è stata una delle grandi tragedie e delle opportunità mancate nei primi tempi» dell'emergenza.
Per parecchi minuti Trump ha tuonato dal podio posizionato nel Giardino delle rose della Casa Bianca. «I suoi errori che sono costati molte vite umane. Ha fallito nei suoi compiti di base e deve essere ritenuta responsabile». Tutto si sarebbe potuto risolvere, sostiene, «con pochi morti».
«Con la diffusione della pandemia di Covid-19, abbiamo profonde preoccupazioni sul fatto che della generosità dell'America sia stato fatto il miglior uso possibile» ha dichiarato Trump. «La realtà è che l'Oms ha fallito nell'ottenere adeguatamente le informazioni e nel condividerle in modo tempestivo e trasparente». Se si fosse agito in modo diverso, sostiene ancora il presidente Usa, il coronavirus «si sarebbe potuto contenere nella sua origine», ovvero in Cina.
L'attacco è indirettamente rivolto a Pechino e alla tesi, che riemerge periodicamente nei discorsi dell'inquilino della Casa Bianca, della deliberata mancanza d'informazioni precise sul virus, che hanno drasticamente peggiorato l'epidemia fino a trasformarla in un problema globale.