Cerca e trova immobili
Truffe online e telefoniche che decollano con il Covid

MONDOTruffe online e telefoniche che decollano con il Covid

10.12.20 - 08:00
L'operazione "First Light", coordinata dall'Interpol, ha portato a oltre 21mila arresti
Depositphotos (archivio)
Tra le forme più diffuse di truffa si conta anche il cosiddetto "smishing", una forma di phishing che sfrutta gli sms invece della posta elettronica.
Tra le forme più diffuse di truffa si conta anche il cosiddetto "smishing", una forma di phishing che sfrutta gli sms invece della posta elettronica.
Truffe online e telefoniche che decollano con il Covid
L'operazione "First Light", coordinata dall'Interpol, ha portato a oltre 21mila arresti
Nel corso di un anno - dal dicembre 2019 fino alla fine dello scorso novembre - sono stati intercettati fondi illeciti per quasi 154 milioni di dollari.

LIONE - Se osservato su scala globale, il fenomeno delle truffe telefoniche e online - come mostrano i risultati dell'Operazione "First Light", coordinata dall'Interpol sull'arco di un anno - sfoggia numeri impressionanti. E la pandemia ha contribuito.

Avviata nel dicembre dello scorso anno (e preceduta da un periodo di tre mesi d'indagini coordinate, a cui hanno preso parte le autorità di 35 paesi), la massiccia operazione ha portato all'arresto di 21'549 persone, al congelamento di 310 conti bancari e ha permesso d'intercettare fondi illeciti per un totale di poco inferiore ai 154 milioni di dollari.

Come detto, i vari attori coinvolti hanno sfruttato anche la situazione creata dal coronavirus per dare vita ad alcuni dei propri schemi fraudolenti. «La pandemia - spiega il numero uno dell'Interpol a Pechino, Duan Daqi - ha moltiplicato le truffe negli ambiti delle telecomunicazioni e dell'ingegneria sociale».

Nel computo rientrano però anche le truffe "romantiche", lo "smishing" - una forma del "phishing" attuata però tramite gli SMS - e le truffe di tipo "business email compromise". Un caso particolare citato dalla stessa Interpol riguarda l'arresto di uomo avvenuto a Singapore. Questo, in possesso di false credenziali dell'Interpol, ha accompagnato in banca una signora anziana per un prelievo di denaro. Dagli accertamenti, l'uomo è poi risultato essere a sua volta vittima di truffatori, che - fingendosi agenti cinesi - gli avevano fornito i documenti e lo avevano manovrato per riuscire a mettere le mani sui risparmi della donna.

Questo aspetto, sottolinea la polizia internazionale, è un'ulteriore conferma della transnazionalità di questi fenomeni, dove gli autori delle truffe spesso operano da un paese - a volte perfino da un continente - diverso rispetto a quello in cui si trova la loro vittima. E la stessa assenza di confini si manifesta anche dall'altra parte della macchina fraudolenta, con i profitti delle truffe spostati dai "muli" e riciclati attraverso conti esteri.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE