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MONDOMascherine inesistenti e milioni di euro: due arresti a Lagos

10.09.20 - 23:23
L'operazione, coordinata dall'Interpol, ha disinnescato una truffa che si estendeva dall'Africa all'Europa del nord
Deposit/Nigeria Police Force
Mascherine inesistenti e milioni di euro: due arresti a Lagos
L'operazione, coordinata dall'Interpol, ha disinnescato una truffa che si estendeva dall'Africa all'Europa del nord
Ideata in Nigeria, la truffa ha toccato principalmente la Germania, ma anche i Paesi Bassi, il Regno Unito e l'Irlanda.

LAGOS / BERLINO - Come spesso avviene durante le situazioni d'emergenza, anche la pandemia di coronavirus ha generato, da un giorno all'altro, pieghe e spazi di manovra invitanti per i malintenzionati di turno, pronti a inserire il Covid fra le voci di bilancio della propria economia criminale.

L'ultimo importante arresto in questo senso è avvenuto in Nigeria, ma la sua eco si riverbera a migliaia di chilometri di distanza, toccando paesi dell'Europa centro-settentrionale quali Germania, Paesi Bassi, Regno Unito, Irlanda e - marginalmente - anche la Svizzera. Due persone sono finite in manette, sospettate di aver dato vita a una truffa internazionale da svariati milioni di euro.

Lo schema criminale era già emerso durante la scorsa primavera, quando alla vigilia del lockdown generale il mondo intero si è trovato incapace di reperire mascherine e dispositivi medici. Le sole autorità sanitarie tedesche hanno rischiato di spendere 2.4 milioni di euro per mascherine che non hanno mai ricevuto.

L'Interpol, agendo in parallelo a diverse banche nei paesi toccati dalla truffa, è stata costretta a una vera corsa contro il tempo per riuscire a intercettare i pagamenti effettuati in anticipo per assicurarsi quei rifornimenti poi rivelatisi inesistenti.

Una volta bloccati i trasferimenti, gli inquirenti hanno proseguito a risalire il fiume. I primi arresti sono scattati nei Paesi Bassi e hanno permesso di mettere in luce la figura di un cittadino nigeriano, che pianificava di spedire mezzo milione di euro dal Regno Unito al paese d'origine. Non un semplice intermediario ma, come emerso dagli accertamenti, la mente in carica dell'attività di riciclaggio dietro allo schema.

L'attenzione si è così spostata sul paese africano, dove - grazie all'azione coordinata tra le autorità germaniche e quelle nigeriane - è stato possibile individuare il vero regista della truffa e il suo braccio destro, che nel frattempo aveva aperto un conto commerciale a Lagos verso il quale destinare i proventi dell'attività criminale.

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