Negli ultimi mesi si è assistito a un vero e proprio record di casi
NEW YORK - Dopo un anno di lezioni in remoto, le scuole americane hanno ripreso a vedere gli studenti in aula per le lezioni. È stato un momento molto atteso non solo dai genitori, ma anche dagli insegnanti e dagli studenti stessi, visto le difficoltà tecniche e sociali che l’apprendimento a distanza comporta.
Purtroppo, insieme alla normalità scolastica, si è riscontrato il ritorno di un’altra grave problematica, che da anni ormai infiamma il dibattito pubblico americano. E cioè quella delle sparatorie nelle aree interne e circostanti agli istituti.
Uno studio dell’organizzazione no profit Everytown For Gun Safety, impegnata a fare lobby per una maggiore regolamentazione sul possesso e uso delle armi, ha evidenziato come quest’anno si sia registrato il maggior numero d'incidenti con arma da fuoco avvenuti nelle scuole e dintorni. Nel periodo preso in considerazione tra il primo agosto e il 15 settembre, sono stati segnalati 30 casi di sparatorie, il doppio quasi rispetto al precedente record. Questi hanno portato alla morte di cinque persone e il ferimento di 23.
«Non ci penso ogni giorno, ma spesso capita di ritrovarmi in ufficio a sperare all’improvviso che vada tutto bene nella scuola dove ho iscritto mio figlio - ci dice Bob, padre di un bimbo di sei anni, originario della Virginia, a New York in vacanza -. È pazzesco, dovrebbe essere la normalità, ma negli ultimi anni ci sono state varie sparatorie di massa nelle scuole e queste hanno creato un segno indelebile nel cuore di tutti i genitori. Ci sono stati degli sforzi, ma ancora ci sono tante lacune in termini di sicurezza».
Uno stress mentale che non riguarda solo gli adulti, ma investe anche i ragazzi, costretti a prepararsi a eventi del genere, attraverso esercitazioni che per molti possono essere traumatizzanti.
Nonostante il dibattito sia costante, a livello federale, non sono state apportate ancora leggi forti in merito al “controllo delle armi” e alla sicurezza nelle scuole, mentre modifiche più sostanziose sono state registrate a livello dei singoli stati.