Il bimbo bloccato da quattro giorni in un pozzo è ancora vivo, e questa mattina ha mangiato, ma i rischi sono tanti
Potrebbe infatti precipitare ancora più in basso (la profondità del pozzo è di 60 metri, lui è bloccato a 32), ma è anche a rischio ipotermia
RABAT - Il bambino Rayan, caduto in un pozzo del Marocco da ormai quattro giorni, è ancora in trappola, seppur i soccorritori si stiano facendo strada con impegno e tenacia, lavorando instancabilmente giorno e notte.
Le ultime immagini mostrano il piccolo di cinque anni ancora attivo, che si muove e reagisce. Questa mattina attorno alle 7 ha potuto bere e mangiare qualcosina. La conferma è arrivata anche dal padre: «Gli ho parlato via radio, ho sentito il suo respiro, respira a fatica, ma è vivo».
I soccorritori, alle due, hanno detto che mancavano «altre cinque ore di lavoro». E si è avanzato centimetro dopo centimetro, nella speranza di non trovare altri intoppi. L'ultimo ostacolo è stata però una roccia, che ha rallentato le operazioni e che da tre ore viene picconata con tenacia.
Restano due metri circa, secondo gli ingegneri, per arrivare al piccolo. I rischi però sono ancora tanti. Rayan, bloccato a 32 metri, potrebbe scivolare ancora più giù, perché il pozzo è profondo 60 metri.
Si teme poi che il piccolo, dopo tutto questo tempo, possa essere e a rischio ipotermia.
Intanto una grande folla si è accalcata attorno al pozzo, e sono stati inviati uomini della gendarmeria reale per allontanare i curiosi.