La legge approvata in Parlamento proibisce completamente l'interruzione di gravidanza. È reato anche se spontaneo
GUATEMALA CITY - Il Parlamento del Guatemala ha approvato ieri una discussa "Legge per la tutela della vita e della famiglia", il cui tortuoso iter è stato avviato nel 2017, che proibisce completamente l'aborto e ribadisce che può definirsi famiglia solo un nucleo composto da un uomo, una donna e i loro figli.
La normativa 'pro vita', scrive oggi il quotidiano La Hora, è stata approvata con 101 voti favorevoli e otto contrari, mentre 51 parlamentari sono usciti dall'aula al momento della votazione.
Prima di entrare in vigore, precisa il giornale, la legge dovrà essere promulgata dal presidente Alejandro Giammattei che potrebbe anche porre un veto parziale ad alcune sue parti.
Composta da 21 articoli la legge, fortemente contestata da movimenti femministi e organizzazioni sociali, è composta da 21 articoli che stabiliscono gli obiettivi della tutela del diritto alla vita, alla famiglia frutto di un matrimonio fra un uomo e una donna, e al diritto dei genitori, e non delle istituzioni scolastiche, di guidare l'educazione dei figli nell'ambito della sessualità.
L'introduzione della nuova normativa comporta anche una modifica di vari articoli del codice penale, aumentando le sanzioni per qualsiasi tipo di aborto e, sostiene il giornale, «lasciando le donne che, per problemi di salute, abbiano un aborto spontaneo in una complessa situazione giuridica».
Indipendentemente dal tipo di aborto, infatti, le sanzioni penali possono variare dai cinque ai 25 anni di reclusione, con pene non commutabili.