Secondo il Presidente ucraino, «per fermare la guerra» è necessario che incontri il suo omologo russo
Missili su un centro d'addestramento militare a Rivne. La Difesa britannica: «L'obiettivo primario di Mosca resta Kiev». Mosca afferma che nel centro commerciale di Kiev bombardato c'erano munizioni e una batteria contraerea.
Ancora bombe e vittime civili in Ucraina. Ieri a Mariupol, ormai città degli orrori, un altro rifugio utilizzato da 400 persone sarebbe stato attaccato. Lo ha riportato il Guardian. Nella tarda serata il capo del Centro di controllo della difesa nazionale russo Mikhail Mizintsevha ha inoltre lanciato un ultimatum alle forze militari ucraine, intimando una risposta da Kiev: «Lasciate Mariupol domani, senza armi e munizioni». Ultimatum respinto: «Nessuna resa».
Bersagliata, durante la giornata di ieri, anche una casa anziani di Kreminna, nel Lugansk: le autorità locali riferiscono che un carro russo ha sparato un colpo di cannone contro lo stabile, uccidendo 56 persone. La pressione resta alta anche nella regione di Kiev: in serata nel villaggio di Zabuyannia c'è stato un attacco aereo.
Nel frattempo, a seguito della richiesta di adesione all'Ue da parte dell'Ucraina, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha dichiarato che «il processo è iniziato». Nessuno sviluppo positivo dal punto di vista dei negoziati: secondo l'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield, «la Russia non vuole negoziare, i colloqui sono a senso unico».
Migliaia di russi morti... anzi no
Il giornale pro-Cremlino Komsomolskaya Pravda ha pubblicato in serata un articolo in cui comunicava che le perdite russe avevano raggiunto le 9'861 unità, citando il Ministero della Difesa russo. Dopo qualche minuto, però, questa parte dell'articolo è scomparsa. In seguito, l'editore del giornale Vladimir Sungorkin ha dichiarato all'emittente BBC che le informazioni erano «il risultato di un attacco hacker». Finora, lo ricordiamo, le autorità russe hanno pubblicato un solo aggiornamento dei loro morti, che al 2 marzo erano 498.
«Serve un incontro con Putin»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha insistito questa sera che un «incontro, in qualsiasi forma», con il suo omologo russo Vladimir Putin è necessario per «fermare la guerra» in Ucraina. Lo riporta l'agenzia AFP. «Credo che senza questo incontro è impossibile capire pienamente ciò che i russi sono disposti a fare per fermare la guerra», ha detto Zelensky in un'intervista al media ucraino Suspilne.
Crimini di guerra? Dagli USA: «Prove evidenti»
Ci sarebbero delle «prove evidenti» che le forze russe stiano commettendo dei crimini di guerra. Questo, almeno, secondo il Pentagono, che ha esplicitamente accusato l'esercito di Putin di effettuare attacchi «indiscriminati, come parte di una strategia intenzionale». Per questo, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, per voce del portavoce John Kirby, ha detto che avrebbe aiutato a raccogliere queste prove. «Ci sono processi investigativi che andranno avanti, e noi contribuiremo».
Il racconto da Mariupol: «Aspettiamo la morte»
La resistenza della città di Mariupol, sventrata dall'invasione russa, la racconta sulla sua pagina Facebook una residente, Nadezda Sukhorukova. Un doloroso diario di guerra, rilanciato dalla giornalista del Kyiv Indipendent Anastasiia Lapatina, che narra come missili e bombe abbiano ormai scardinato esistenze e quartieri. «In questa città tutti aspettano la morte, sono sicura che morirò presto, questione di giorni, ma vorrei solo che la morte non fosse così spaventosa», scrive il 19 marzo Nadezda con la vita a pezzi da tre settimane. La vita disfatta come la morte. Perché a Mariupol i cadaveri non si possono quasi più seppellire. «Alla polizia abbiamo chiesto cosa fare del corpo senza vita della nonna del nostro amico e ci hanno consigliato di metterlo sul balcone. Quanti cadaveri ci saranno sui balconi di Mariupol?». Nessuna pietà per i morti ma ancor meno per gli abitanti di una città che da settimane, scrive Nadezda, «vive nel sottosuolo». «Sopra c'è un silenzio da cimitero, non ci sono macchine, non ci sono voci, non ci sono bambini e nonne sulle panchine. Anche il vento è morto. Tutta la vita nella mia città ora borbotta nei sotterranei, non riesco a credere che avevo un tempo un'altra vita: ogni giorno è più difficile sopravvivere, non c'è acqua, cibo, luce». (Fonte ats ans)
«Putin pensava di conquistare Kiev in poche ore»
«Il presidente russo Vladimir Putin aveva un suo piano, pensava di conquistare Kiev in poche ore se non giorni. Ma è stato fermato dalla resistenza degli ucraini e le sue forze sono in stallo». Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, durante il briefing con la stampa. «Questa è una guerra più grande della Russia e dell'Ucraina, ci sono in gioco principi universali che Putin ha cercato di violare, tra questi la sovranità di un Paese di determinare la sua politica estera e le sue alleanze», ha sottolineato. (Fonte ats ans)
Centrali nucleari, serve un accordo
«È necessario che Russia e Ucraina firmino un accordo di regole di condotta sul comportamento bellico nei pressi di impianti di energia nucleare per evitare una potenziale catastrofe per il continente intero». Lo ha dichiarato il Direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafel Grossi, durante una sua audizione alla commissione Industria del Parlamento europeo. (Fonte ats ans)
Accordo con Mosca? Probabile un referendum
Un eventuale accordo con la Russia dovrebbe essere sottoposto ad un referendum in Ucraina. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, secondo quanto riferisce la Tass. (Fonte ats ans)
Ricollocare gli sfollati
«C'è urgente bisogno che gli Stati europei si coordinino per mettere a punto dei programmi per evacuare le persone fuggite dalla guerra in Ucraina e che ora si trovano nei paesi confinanti» come Polonia, Moldavia e Romania. Lo scrive in una nota la commissione migrazioni dell'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. La commissione evidenzia che secondo l'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati (Unhcr) sono già scappati dall'Ucraina tre milioni e mezzo di persone, e che nelle settimane a venire i rifugiati potrebbero aumentare fino a 10 milioni.
«I Paesi confinanti non possono gestire questo immenso numero di persone da soli e inoltre gli individui in fuga sono persone estremamente vulnerabili al rischio di cadere vittime di abusi, della tratta di esseri umani e sfruttamento, e si deve quindi fornirgli ulteriore protezione», indica Strasburgo. La commissione chiede quindi agli Stati membri del Consiglio d'Europa d'intervenire, anche attraverso i programmi di reinsediamento previsti dalla Ue. (fonte ats)
Chiesta una no-fly zone sugli impianti nucleari
La vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk ha fatto appello ai partner europei affinché sostengano l'Ucraina decretando un no-fly zone sugli impianti nucleari. Lo riferisce Ukrinform. Secondo la vicepremier in Europa oggi la sicurezza non è garantita, compresa quella nucleare, perché tutti possono vedere l'incoscienza e l'imprevedibilità delle azioni dell'aggressore. «Pertanto, il minimo che la comunità internazionale può fare oggi - e questo è anche quanto afferma il presidente Volodymyr Zelensky - è garantire una no-fly zone sugli impianti nucleari in Ucraina per evitare una vera minaccia per il mondo intero», ha sottolineato Vereshchuk. (fonte ats)
La Nato teme un attacco della Bielorussia in Ucraina
La Bielorussia potrebbe condurre presto un attacco sul suolo ucraino e concedere alla Russia lo stazionamento di armi nucleari sul proprio territorio. Lo ha dichiarato (richiedendo l'anonimato) al Guardian un ufficiale anziano dell'intelligence della Nato. «Il governo bielorusso sta preparando l'ambiente per giustificare un'offensiva contro l'Ucraina e l'imminente dispiegamento di armi nucleari russe in Bielorussia». Negli ultimi giorni Kiev avverte sulla possibilità di un'entrata nel conflitto delle truppe di Minsk. «Non sto dicendo che ci metteranno bombe nucleari domani» avverte il funzionario della Nato. «Quello che voglio dire è che hanno adottato misure politiche per essere in grado ora di ricevere armi nucleari, se viene presa una decisione del genere».
Sei milioni e mezzo di sfollati all'interno dell'Ucraina
Sono quasi sei milioni e mezzo le persone sfollate all'interno dell'Ucraina a causa della guerra, secondo uno studio condotto tra il 9 e il 16 marzo dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). I dati dell'Oim mostrano che il 13,5% delle persone sfollate aveva già vissuto la stessa esperienza tra il 2014 e il 2015. Molti degli sfollati sono particolarmente vulnerabili, donne incinte o nel periodo di allattamento, anziani, persone con disabilità o malattie croniche e persone vittime di violenze. Più del 60% dei capifamiglia intervistati sono accompagnati da bambini. Più del 53% degli sfollati interni sono donne. Secondo l'indagine, i bisogni più pressanti sono quelli relativi alla mancanza di medicine, di servizi sanitari e di risorse economiche.
Tra gli sfollati interni e coloro che hanno raggiunto i paesi limitrofi, sono quasi 10 milioni le persone che sono state sfollate con la forza dentro e fuori i confini dell'Ucraina. Tra loro, anche 186.000 cittadini di paesi terzi. (fonte ats)
Sei milioni e mezzo di sfollati all'interno dell'Ucraina
Sono quasi sei milioni e mezzo le persone sfollate all'interno dell'Ucraina a causa della guerra, secondo uno studio condotto tra il 9 e il 16 marzo dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). I dati dell'Oim mostrano che il 13,5% delle persone sfollate aveva già vissuto la stessa esperienza tra il 2014 e il 2015. Molti degli sfollati sono particolarmente vulnerabili, donne incinte o nel periodo di allattamento, anziani, persone con disabilità o malattie croniche e persone vittime di violenze. Più del 60% dei capifamiglia intervistati sono accompagnati da bambini. Più del 53% degli sfollati interni sono donne. Secondo l'indagine, i bisogni più pressanti sono quelli relativi alla mancanza di medicine, di servizi sanitari e di risorse economiche.
Tra gli sfollati interni e coloro che hanno raggiunto i paesi limitrofi, sono quasi 10 milioni le persone che sono state sfollate con la forza dentro e fuori i confini dell'Ucraina. Tra loro, anche 186.000 cittadini di paesi terzi. (fonte ats)
«L'Ucraina non può accettare gli ultimatum russi»
L'Ucraina «non può accettare alcun ultimatum dalla Russia». Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky. «L'Ucraina non può accettare gli ultimatum russi. Dovremmo prima essere distrutti per soddisfare i loro ultimatum», ha detto al sito ucraino Suspilne. Mosca - ha aggiunto - voleva che l'Ucraina «consegnasse» Kharkiv, Mariupol e Kiev, ma né la popolazione di quelle città e «né io, come presidente, possiamo farlo». (fonte ats)
Isolamento totale per Mariupol
«A Mariupol non c'è più accesso sia in uscita per le evacuazioni, ma anche in entrata. E coloro che non possono andarsene perché non ci sono evacuazioni non hanno cibo, acqua, gasolio ed elettricità». Lo ha ribadito anche il presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFRC), Francesco Rocca, in una conferenza stampa a Siret in Romania, il quale si è augurato che «con un accordo tra le parti si possa presto riuscire a sbloccare la situazione». (fonte ats)
«Deposito di armamenti ucraino nel centro commerciale»
Il centro commerciale di Kiev preso di mira dai bombardamenti nella notte tra domenica e lunedì a Kiev avrebbe ospitato un deposito di armamenti. A riferirlo è il ministero della Difesa russo, citato dall'agenzia stampa France Presse. «Una batteria di lanciarazzi multipla ucraina e una base di stoccaggio per le munizioni sono state distrutte con armi di precisione a lungo raggio la notte del 21 marzo in un centro commerciale non operativo», affermano da Mosca.
I sistemi di difesa aerea sovietica all'Ucraina
Gli Stati Uniti stanno inviando sistemi di difesa aerea dell'era sovietica all'Ucraina. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali gli Usa hanno acquistato tali sistemi - inclusi gli SA-8 - nei decenni scorsi per esaminare la tecnologia usata dai russi e che Mosca esportava nel mondo. Si tratta quindi di armi che le forze armate ucraine conoscono. (fonte ats)
Boris Johnson vuole andare a Kiev
Sfidare il pericolo di una missione a Kiev, sotto l'escalation di missili e bombe, per essere il primo leader di un Paese occidentale importante a sbandierare un gesto di solidarietà sul campo nei confronti del popolo ucraino e del presidente Volodymyr Zelensky di fronte alle devastazioni dell'invasione russa. È l'obiettivo che Boris Johnson ha dato incarico ai suoi 007 d'esplorare, secondo indiscrezioni che i tabloid della stampa popolare britannica accreditano alle solite gole profonde.
La notizia resta in attesa di conferme ufficiali. Ma trova un riscontro se non altro nell'attivismo mostrato dal premier Tory fin dall'inizio della guerra, sullo sfondo del ritrovato ruolo di alleato numero uno degli Usa; e nell'asse anche personale stabilito con Zelensky al ritmo di colloqui telefonici pressoché quotidiani. (fonte ats)
Altro sindaco rapito
I russi hanno rapito da sabato scorso il sindaco di Beryslav Oleksandr Shapovalov e un altro attivista locale nella regione di Kherson. Lo fa sapere il capo dell'amministrazione militare regionale di Kherson Hennadii Lahuta su Telegram, come riporta Ukrinform. «Il 19 marzo 2022, verso le 11, gli invasori russi hanno rapito il sindaco di Beryslav Oleksandr Shapovalov e un altro attivista locale», ha scritto Lahuta. Ieri Shapovalow ha potuto fare una telefonata ai parenti per tranquillizzarli. Secondo Lahuta, Shapovalov ha problemi cardiaci e ha avuto difficoltà a riprendersi dal coronavirus. (fonte ats)
Granate stordenti a Kherson
L'agenzia stampa Reuters riferisce che a Kherson l'esercito russo ha usato granate stordenti, mentre non è stato possibile verificare in maniera indipendente i colpi d'arma da fuoco esplosi contro la folla che protestava contro le truppe occupanti.
«Oltre tremila morti a Mariupol»
Il bilancio delle vittime tra i civili nella città di Mariupol sarebbe di oltre 3'000 persone. Lo afferma il comandante del distaccamento di Azov, il maggiore Denys Prokopenko in un commento alla Cnn, come riporta anche Ukrinform. «Il bilancio delle vittime tra i civili cresce ogni giorno e ora supera le 3'000 persone. Ma nessuno può dire il numero esatto dei morti, poiché le persone vengono sepolte in fosse comuni, senza nome. Molti cadaveri restano insepolti per le strade. Alcune persone rimangono intrappolate sotto le macerie, sepolte vive», ha detto Prokopenko. (fonte ats)
Ucraina, rischio boom di contagi (e non solo di Covid)
La guerra rischia d'intensificare i contagi di Covid-19 in Ucraina, che aveva registrato un picco di casi dovuti alla variante Omicron poco prima dell'invasione russa del 24 febbraio scorso, e il rischio è alto anche per altre malattie infettive, prime fra tutte tubercolosi, Aids e morbillo, rileva la rivista Nature sul suo sito, citando fonti dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). La guerra ha reso impossibile ogni misura di contenimento della pandemia, rileva la rivista, rende impossibile l'attività di test e di vaccinazione anti Covid. Quest'ultima era già molto bassa prima della guerra, rileva l'Oms, con circa il 65% di vaccinati a Kiev e fino al 20% in alcune regioni. «Una diffidenza di lunga data della popolazione nei confronti dei vaccini - osserva Nature - ha inoltre ostacolato gli sforzi d'immunizzazione anche per altre malattie prevenibili con i vaccini, come il morbillo e la poliomielite». (fonte ats)
Dal mare bombe fin sui caseggiati di Odessa
Secondo quanto riportato dalle autorità della città di Odessa, la marina russa avrebbe iniziato a bombardare la città colpendo anche dei palazzi residenziali in periferia. È la prima volta che le bordate si spingono così in profondità nell'entroterra, scrive la BBC.
In Kherson, Russian war criminals opened fire at unarmed people who peacefully protested against invaders. You can see a wounded pensioner. This is the ugly face of Russia, a disgrace to humankind. We must stop Russia! Sanction them, isolate them, hold war criminals to account. pic.twitter.com/WeItSykD3q
— Dmytro Kuleba (@DmytroKuleba) March 21, 2022
Più greggio, per lenire il rincaro
Stando a quanto riportato dall'agenzia stampa Reuters, oggi la Germania ha chiesto apertamente ai Paesi parte dell'Opec di aumentare l'output di greggio, utilizzando le riserve, di modo da danneggiare la Russia e di non lucrare sugli attuali prezzi alti del carburante. Un appello diretto soprattutto all'Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti che, fino a oggi, hanno però risposto picche. «Non vi stiamo chiedendo di aderire alle sanzioni, ma almeno di non approfittarne», ha dichiarato il ministro dell'Economia, Robert Habeck.
Facebook e Instagram banditi dalla Russia
Come già anticipato in mattinata, i social a marchio Meta (ovvero Facebook e Instagram) sono stati effettivamente banditi dalla Russia. Secondo quanto decretato da una Corte della capitale, Meta è da considerarsi «un'organizzazione estremista» e quindi i suoi prodotti sono stati banditi a partire dalla giornata di oggi. Non interessata dal divieto è invece WhatsApp (sempre di Meta) che è non è ritenuta una «fonte di comunicazione», ma bensì un «mezzo di comunicazione», scrive l'agenzia russa Interfax. La sentenza arriva a sorpresa, dopo che gli avvocati dell'azienda di Zuckerberg avevano provato a temporeggiare, chiedendo più tempo per prepararsi. Instagram, lo ricordiamo, è già offline in Russia dal 14 di questo mese. Al momento è disponibile solo una versione "local" di nome Rossgram.
Sopravvissuto ai lager nazisti, ucciso dalle bombe a Kharkiv
«Boris Romanchenko, 96anni, ex prigioniero dei lager nazisti, è morto a Kharkiv. Dopo essere sopravvissuto a Buchenwald, Peenemunde, Dora Mittelbau, Bergen-Belsen, è stato ucciso da un missile russo lanciato contro il suo appartamento durante 'l'operazione di denazificazione'. I nuovi fascisti continuano il lavoro di Hitler». Lo scrive sul suo canale Telegram il sindaco di Leopoli, Andrij Sadovyj. (fonte ats)
I vertici di Exxonmobile e JPMorgan alla Casa Bianca
Funzionari dell'amministrazione Biden incontreranno oggi gli amministratori delegati delle più importanti bancarie e petrolifere per discutere dell'impatto del conflitto in Ucraina sui loro settori. Lo riferisce la Cnn. Presenti i ceo di ExxonMobil, JPMorgan, Bank of America e altre aziende che avranno colloqui colloqui con la segretaria al Tesoro Janet Yellen e quella al Commercio Gina Raimondo oltre al direttore del Consiglio economico nazionale, Brian Deese, e il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan. In serata, invece, il presidente Usa Joe Biden incontrerà i leader delle più grandi azienda americane in una tavola rotonda sulla risposta degli Stati Uniti alla guerra della Russia contro l'Ucraina e sui piani dell'amministrazione per ridurre i costi per le famiglie americane. (fonte ats)
Kherson, «soldati russi sparano sui manifestanti»
Le forze dell'esercito russo avrebbero aperto il fuoco contro alcuni manifestanti nella città di Kherson. Lo scrive Sky News, citando un tweet del giornalista Max Seddon del Financial Times: «Le truppe russe hanno aperto il fuoco contro un gruppo pacifico di persone a Kherson, dove si stanno svolgendo manifestazioni di protesta sin da quando la città è stata catturata». E, ha aggiunto, sarebbero state utilizzate anche delle granate flashbang. Ci sarebbero dei feriti.
Negoziati, è il turno dei gruppi di lavoro
Sono durati un'ora e mezzo oggi i negoziati tra le delegazioni ucraina e quella russa, e continuano adesso nel formato dei gruppi di lavoro. Lo riferisce la Tass. «L'incontro è durato dalle 10.30 alle 12 con le delegazioni ufficiali, poi sono arrivati di nuovo i gruppi di lavoro. Oggi lavoriamo tutto il giorno», ha detto un membro della delegazione ucraina e capo della fazione Sn David Arahamiya, citato dall'agenzia Unian. Non sono state fornite ulteriori informazioni sull'andamento dei colloqui. (fonte ats)
#Kyiv #Podil the devastation of what was a shopping center . Just 15 minutes from center, the explosion lit up the sky last night. Still asking for that #NoFlyZoneOverUkraine video by a colleague MP pic.twitter.com/xfDicatNfo
— Lesia Vasylenko (@lesiavasylenko) March 21, 2022
«Gli americani rimarranno soli. E si sentiranno molto meglio degli europei»
Un embargo generalizzato sulle forniture di petrolio russo comprometterà l'accesso all'energia delle nazioni dell'Unione europea e colpirà tutti. Lo ha sottolineato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. «Per quanto ne sappiamo», nei palazzi di Bruxelles «stanno attivamente discutendo l'imposizione di un embargo sulla fornitura di petrolio. Questo argomento è molto complicato, perché un tale embargo avrà un impatto e influenzerà molto seriamente il mercato petrolifero globale in generale». La decisione «peggiorerà gravemente gli equilibri energetici del continente europeo», assicura Peskov. «Gli americani rimarranno soli, questo è ovvio, e si sentiranno molto meglio degli europei», che invece «avranno difficoltà. Questa è probabilmente una decisione che colpirà tutti».
La «pausa operativa» dell'esercito russo
L'esercito russo si trova in una fase di «pausa operativa» in Ucraina, con combattimenti di rilevanza locale. Lo ha detto il consigliere del capo dell'ufficio del presidente dell'Ucraina Oleksiy Arestovych, secondo quanto riporta l'agenzia Unian. «In generale, la situazione è la seguente: c'è una pausa operativa e ci sono battaglie di portata locale. Anche in quelle città dove il nemico ha concentrato i suoi sforzi principali - Mariupol, Izyum, Volnovakha, Kherson, Mykolayiv», ha detto Arestovich, spiegando che questa "pausa operativa" è dovuta al fatto che l'esercito russo «non è in grado di attaccare». Secondo Arestovich, inoltre, la Russia sta cercando approcci con la Bielorussia per coinvolgerla nella guerra, oltre a cercare un'opportunità per condurre una «mobilitazione segreta». (fonte ats)
Interventi stranieri in Ucraina? Mosca reagirà «negativamente»
Mosca reagirà «negativamente» a intromissioni straniere nel conflitto in corso in Ucraina. Lo ha ribadito il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, rispondendo a una domanda dei media russi. «Lo ha detto il presidente Putin nel suo discorso notturno ai cittadini della Russia e al mondo intero», ha sottolineato Peskov. «Basta rileggerlo, soprattutto la parte in cui ha parlato dell'ipotetica possibilità che qualcuno da fuori decidesse d'intervenire nel corso dell'operazione militare speciale. Il presidente ha detto tutto in modo chiaro e comprensibile».
Una canzone che «tocca l'anima»
Il servizio statale ucraino per le emergenze ha postato su Twitter il videoclip di una canzone, "Nashe Nebo", che raccoglie l'invocazione dei bambini e adolescenti di tutta l'Ucraina. «Vogliono vivere in un'Ucraina pacifica e libera, avere un futuro, imparare, innamorarsi, sognare, sviluppare, moltiplicare tutto il meglio che c'è nel nostro Paese». Una canzone che «tocca l'anima», spiegano da Kiev.
Голоси українських дітей лунають в унісон: вони хочуть жити у мирній, вільній Україні, мати майбутнє, вчитися, закохуватися, мріяти, розвиватися, примножувати усе найкраще, що є у нашій Батьківщині.
— DSNS.GOV.UA (@SESU_UA) March 21, 2022
🎶 Пісня #НашеНебо торкається душі.https://t.co/2Xpo8BjCEm
Chiesto lo stop a Meta in Russia
Il servizio di sicurezza federale russo (Fsb) insiste affinché il tribunale vieti le attività di Meta in Russia. Lo riporta la Tass. «Le attività di Meta sono orientate contro la Russia e le sue forze armate. Insistiamo affinchè le attività di Meta siano vietate immediatamente», ha detto un rappresentante dell'Fsb durante un'udienza al tribunale distrettuale Tverskoy di Mosca. Nel caso in cui il tribunale soddisfi questa mozione, le attività di Meta Platforms saranno vietate in Russia immediatamente. (fonte ats)
«Oltre una settimana per prendere Mariupol»
Il leader della Repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin, ha affermato che le truppe russe impiegheranno più di una settimana per prendere il controllo della città portuale ucraina di Mariupol. «Non sono così ottimista sul fatto che due o tre giorni o anche una settimana chiuderanno la questione. Purtroppo no, la città è grande», ha aggiunto Pushilin, citato dall'agenzia stampa russa Interfax.
Embargo e sanzioni su gas e petrolio? «Impatto limitato»
Il vicepresidente russo Alexander Novak ha dichiarato che l'embargo di gas e petrolio da parte di Stati Uniti e Regno Unito ha avuto un impatto limitato. Le sanzioni, nel contempo, non starebbero avendo conseguenze nella produzione, che procederebbe «a pieno regime», secondo quanto riportato da Ria Novosti.
Mine nel Mar Nero
Le autorità bulgare hanno invitato stamane i pescherecci a evitare d'inoltrarsi nel Mar Nero. Alcune notizie parlano di mine navali collocate lungo la costa di Odessa, che si sarebbero staccate dagli ormeggi a seguito del mare mosso e si sarebbero disperse nelle acque del mare costituendo una minaccia per le navi. Il direttore esecutivo della Direzione per il monitoraggio della pesca e dell'acquacoltura (IARA), Hristo Prodanov, ha detto che il governo bulgaro sta adottando tutte le misure necessarie. «I nostri confini marittimi sono costantemente monitorati, così come i percorsi di tutte le navi nel Mar Nero», ha affermato Prodanov. Secondo esperti citati dai media di Sofia è poco probabile che le mine raggiungano le acque territoriali della Bulgaria in quanto verrebbero trascinate dalle correnti nelle acque internazionali del Mar Nero. L'intero confine orientale della Bulgaria si affaccia sul Mar Nero per 378 chilometri. (fonte ats)
Nessuna chance per un incontro tra Putin e Zelensky
«Sarebbe importante che Kiev si rendesse più disponibile». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass, riferendosi alla possibilità di un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky. «Organizzare un incontro tra i presidenti della Russia e dell'Ucraina richiede un accordo sui possibili risultati dei colloqui, ma le parti attualmente non hanno nulla da mettere sul tavolo a questo proposito», ha affermato Peskov parlando con i giornalisti. «In primo luogo, c'è la necessità di fare i compiti a casa, cioè tenere i colloqui e concordare i loro risultati, prima di parlare di un incontro tra i due presidenti. Finora non ci sono stati progressi significativi», ha sottolineato. «Non avrebbero nulla da documentare, non ci sono accordi da documentare», ha aggiunto Peskov. (fonte ats)
A Bruxelles si lavora alla risposta in caso di incidente nucleare
Bruxelles sta accelerando i piani per migliorare la risposta sanitaria dell'Ue in caso di incidente nucleare in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca. A rivelarlo è il Financial Times. Secondo il quotidiano britannico la Commissione europea «sta cercando di incoraggiare i membri dell'Ue ad accumulare pillole di iodio, tute protettive e altri medicinali». Secondo le fonti del quotidiano britannico a Bruxelles starebbero anche lavorando a diversi modi per affrontare possibili attacchi chimici e biologici «dopo l'allarme lanciato dagli Stati Uniti sul possibile utilizzo da parte della Russia di tali armi». L'Ue si sarebbe mossa in anticipo per evitare la mancanza di forniture di dispositivi di protezione individuale, come durante la pandemia. Dopo che le farmacie di alcuni paesi come il Belgio, la Bulgaria e la Repubblica Ceca hanno esaurito le pillole di iodio dal Parlamento europeo è arrivata infatti la richiesta che Hera, l'Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, si prepari «a stare al passo con gli sviluppi in Ucraina». «Abbiamo una minaccia nucleare da un pazzo al Cremlino, serve una scorta europea e un sistema di allerta e monitoraggio. Dobbiamo fare simulazioni per essere pronti», ha commentato al Financial Times, Véronique Trillet-Lenoir, eurodeputata francese del gruppo politico centrista Renew Europe. (fonte ats)
Kiev, altre 35 ore di coprifuoco
Le autorità di Kiev hanno annunciato un nuovo coprifuoco, che scatterà a partire da questa sera alle 20 (ora locale) fino alle 7 del mattino di mercoledì. Lo scrive la BBC, citando un proprio corrispondente nella capitale ucraina.
«Un embargo sul petrolio russo colpirà tutti in Europa»
«La decisione di imporre l'embargo sulle forniture di petrolio russo peggiorerà l'equilibrio energetico in Europa colpendo tutti». Lo afferma il Cremlino riportato dalla Tass. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha avvertito che gli europei «avranno un momento difficile» se la decisione di imporre un embargo sulla fornitura di petrolio russo verrà adottata. «In effetti, per quanto ne sappiamo, l'imposizione di un embargo sulla fornitura di petrolio russo è attivamente discussa. Questo argomento è molto complicato, perché un tale embargo avrà un impatto, e influenzerà molto seriamente il mercato globale del petrolio in generale», ha detto Peskov rispondendo ai giornalisti. (fonte ats)
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— Defence of Ukraine (@DefenceU) March 21, 2022
Sanzioni all'energia russa, se ne discute oggi a Bruxelles
«I ministri degli esteri dell'Unione Europea discuteranno delle sanzioni al settore energetico russo». Lo ha detto l'alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell prima del consiglio affari esteri. Alcuni paesi, come Lituania e Irlanda, si sono già detti a favore. Borrell non ha voluto commentare oltre, rimandando ai risultati della discussione. (fonte ats)
Cruise su Rivne. Mosca: uccisi più di 80 «mercenari e nazionalisti»
L'esercito russo conferma l'attacco contro un campo di addestramento militare a Rivne, mentre smentisce l'attacco all'impianto chimico di Sumy che ha provocato una fuoriuscita di ammoniaca. Lo riportano le agenzia russe Tass e Interfax. L'esercito russo, ha affermato il portavoce del Ministero della Difesa di Mosca Igor Konashenkov, ha condotto un attacco con missili cruise ad alta precisione "contro un centro di addestramento per mercenari stranieri e unità nazionaliste ucraine" nella regione di Rivne. Nell'attacco, aggiunge, «sono stati uccisi oltre 80 mercenari e nazionalisti». A proposito dell'attacco alla fabbrica chimica di Sumy, invece, Konashenkov ha detto che si è trattato di una «provocazione pianificata» messa in atto dai nazionalisti ucraini. (fonte ats)
Odessa, aperto il fuoco sul porto
Due navi russe sono apparse in un'incursione a distanza nel porto di Odessa e hanno aperto il fuoco «in modo indiscriminato». Lo ha riferito su Telegram il portavoce del quartier generale operativo dell'amministrazione militare regionale di Odessa Serhiy Bratchuk, come riferisce Ukrinform. L'artiglieria delle Forze armate ucraine avrebbe aperto il fuoco in risposta e avrebbe allontanato le navi dalla riva.
Leopoli, suonano le sirene
Nuovo allarme anti-aereo a Leopoli. Le sirene hanno suonato attorno alle 9.30 ora locale. È la terza volta in meno di dodici ore che dagli altoparlanti della città dell'Ovest dell'Ucraina arriva per i residenti l'ordine di recarsi al più presto nel rifugio più vicino. (fonte ats)
Kiev, 8 morti nel bombardamento di ieri notte
È salito a otto il numero delle vittime del bombardamento dell'esercito russo la notte scorsa sull'area residenziale del distretto di Podolsk a Kiev. Lo ha riferito l'ufficio del procuratore generale dell'Ucraina citato dall'agenzia Unian. La zona è stata colpita da una potente esplosione che ha lasciato un cratere largo diversi metri. (fonte ats)
Attacco ad alta precisione su un centro militare a Rivne
Missili russi hanno colpito un centro di addestramento militare nella città di Rivne, nell'omonimo oblast. Al momento non si conosce quale sia il bilancio dell'attacco, confermato nel frattempo - come riportato dall'agenzia russa Interfax - dal Ministero della Difesa russo.
Concordati 8 corridoi umanitari per oggi
Sono stati concordati otto corridoi umanitari per la giornata di oggi. Lo ha riferito la vice premier ucraina Iryna Verschchuk. Nessuno di questi però interessa la città di Mariupol.
La perdita a Sumy «è sotto controllo»
La perdita di ammoniaca avvenuta nella notte nell'impianto chimico di Sumykhimprom, nella città di Sumy, è «sotto controllo con solo una persona ferita». Lo afferma su Twitter il Centro per le comunicazioni strategiche del Ministero della cultura ucraina. Anche il governatore dell'oblast di Sumy Dmytro Zhyvytskyy su Telegram conferma: «Alle 7.50 la perdita è stata eliminata». «Attualmente sono in corso lavori regolari. Non vi è alcuna minaccia per la popolazione. Si è saputo di una persona ferita, un dipendente dell'impresa», aggiunge il governatore. (fonte ats)
Centro commerciale bombardato, i morti sono almeno 6
Ci sono almeno sei vittime confermate a seguito del bombardamento che ha colpito, la notte scorsa, un centro commerciale a Kiev. Sei corpi sono stati recuperati e adagiati all'esterno della struttura, ha riferito un giornalista dell'agenzia AFP presente sul posto.
Latest Defence Intelligence update on the situation in Ukraine - 21 March 2022
— Ministry of Defence 🇬🇧 (@DefenceHQ) March 21, 2022
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Kiev «resta l'obiettivo primario» per i russi
Gli occhi puntati su Kiev. La capitale ucraina «nonostante gli scarsi progressi, rimane l'obiettivo militare primario per la Russia». Lo scrive nel consueto aggiornamento d'intelligence la Difesa del Regno Unito. Ed «è probabile» che le truppe russe «diano la precedenza ai tentativi di circondare la città» anche «nelle prossime settimane».
Le «vette» dell'economia russa nel mirino di nuove sanzioni
Il vice consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Daleep Singh, ha affermato che gli Usa potrebbero ancora espandere le sanzioni e raggiungere «le vette più alte» dell'economia russa. In un'intervista a '60 Minutes' sulla Cbs, Singh ha affermato che la Russia sta già «guardando in un abisso economico» ed è «sulla corsia preferenziale per un tenore di vita sovietico in stile anni '80". Le sanzioni americane contro Mosca - ha spiegato il vice consigliere - potrebbero ancora essere ampliate e applicate ad altri obiettivi, tra cui più banche e "settori che non abbiamo toccato: si tratta principalmente di petrolio e gas, ma ci sono anche altri settori», ha detto Singh. «Non voglio specificarli, ma penso che Putin saprebbe cosa sono». Il vice consigliere Usa ha infine ha osservato che le proiezioni suggeriscono come l'economia russa sarà la metà di quella che era prima dell'invasione dell'Ucraina. «Non siamo orgogliosi della sofferenza del popolo russo», ha detto Singh. «Questa è la guerra di Putin. Queste sono le sanzioni di Putin. E questa è la difficoltà di Putin che sta causando al popolo russo». (fonte ats)
La Svizzera pronta a ospitare i colloqui tra Kiev e Mosca
Per oggi è attesa la ripresa dei colloqui tra Kiev e Mosca in formato online. Nel frattempo, continua a muoversi la diplomazia internazionale. Berna sarebbe pronta a ospitare negoziati tra Russia e Ucraina, o comunque a fare da mediatore. «Le armi tacciano presto», ha detto il presidente della Confederazione Ignazio Cassis atteso oggi al confine tra Polonia e Ucraina. (fonte ats)
Biden in Polonia venerdì
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden - che giovedì sarà a Bruxelles per il vertice Nato sulla situazione ucraina - si recherà venerdì prossimo in Polonia per un incontro bilaterale con il presidente polacco Duda.
Bombardato un centro commerciale a Kiev
La capitale ucraina resta nel mirino delle truppe russe. Nella tarda serata di domenica si sono verificati nuovi bombardamenti sulla città di Kiev. A essere colpiti, hanno riferito i servizi d'emergenza, sono stati un centro commerciale e alcune abitazioni. Non si conosce ancora il bilancio definitivo, ma il sindaco Vitali Klitschko ha confermato che c'è almeno una vittima.
Sumy, perdita di ammoniaca da un impianto chimico
Nella città di Sumy, anch'essa assediata dalle truppe russe, si è verificata una perdita di ammoniaca presso l'impianto chimico Sumykhimprom, situato nella periferia cittadina. Lo ha reso noto il governatore spiegando che a causarla è stato un attacco aereo russo. Un'area nel raggio di 2.5 chilometri risulta contaminata e le autorità hanno suggerito agli abitanti di utilizzare delle bende imbevute di acido citrico per respirare.
Mariupol, ultimatum rifiutato: «La resa non è un'opzione»
L'ultimatum di Mosca, che ieri ha chiesto «a tutte le formazioni militari ucraine» di deporre le armi a Mariupol entro questa mattina, è stato rifiutato da Kiev. «La resa non è un'opzione. Abbiamo già informato i russi su questo punto» ha affermato la vice premier Iryna Vereshchuk, chiedendo invece l'apertura di un corridoio umanitario. Solo ieri, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, circa 4'000 persone sono riuscite a lasciare la città.