La Milizia popolare della DPR ha comunicato di star avanzando «con successo» a Mariupol. Dall'Ucraina nessuna smentita
Il colloquio tra il cancelliere austriaco Nehammer e il presidente russo Putin si è concluso senza stretta di mano. «Non è stato un incontro amichevole»
Ieri, nel 46esimo giorno di guerra, la Russia ha continuato a colpire nuovi bersagli sul territorio ucraino, dall'aeroporto di Dnipro al villaggio di Slatine. Il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, ha annunciato che oggi incontrerà a Mosca il presidente russo Vladimir Putin. Si tratta del primo leader europeo ad arrivare fino al Cremlino dall'invasione russa.
Nel frattempo il Donbass si sta preparando ad un grande attacco, come ha dichiarato il governatore della regione di Lugansk Sergiy Gaidai.
Le forze russe avrebbero utilizzato una sostanza tossica a Mariupol
I russi avrebbero fatto ricorso a una sostanza velenosa contro militari e popolazione civile a Mariupol. Lo riporta il Kyiv Independent, citando alcune dichiarazioni rilasciate dal battaglione nazionalista Azov su Telegram. «La sostanza è stata diffusa da un drone» e le vittime «accusano disturbi respiratori».
Corridoi umanitari, oggi evacuate 4354 persone
Altre 4354 persone sono state evacuate oggi attraverso i corridoi umanitari in Ucraina. Lo ha annunciato la vicepremier di Kiev, Iryna Vereshchuk, citata da Suspilne news, aggiungendo che per il terzo giorno l'esercito russo ha impedito a un convoglio di autobus da ZaporizhzhIa di evacuare civili da Berdyansk, Tokmak e Energodar. Intanto, il peluche insanguinato tra i resti dell'attacco alla stazione di Kramatorsk, che ha scioccato il mondo, sarà consegnato alle Nazioni Unite come prova delle atrocità compiute in Ucraina. Lo riporta l'Ukrainska Pravda citando il vice capo della polizia ucraina Oleksiy Biloshitsky. Il peluche - ha annunciato - sarà inviato alla missione Onu che si occupa della registrazione dei crimini di guerra: «Questo giocattolo deve ricordargli, nel loro lavoro, i destini dei bambini ucraini che sono stati distrutti da missili e bombe razziste». Un agente di polizia ha pubblicato un video in cui la polizia ha sequestrato il peluche come prova e lo ha inviato a Kiev da dove sarà trasferito all'Onu. (fonte ats)
L'Onu sulle vittime più indifese: «Quando uomini come Putin iniziano guerre...»
«Quando uomini come il presidente Vladimir Putin iniziano le guerre, donne e bambini vengono sfollati, soffrono, vengono violentati e maltrattati, muoiono. Dall'inizio della guerra non provocata della Russia contro l'Ucraina, Mosca ha bombardato orfanotrofi e ospedali pediatrici. Abbiamo visto fosse comuni con bambini morti accatastati uno sopra l'altro». Lo ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu, Linda Thomas-Greenfield, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza. Quindi ha aggiunto: «Dato tutto ciò che sappiamo sulla violenza di genere nei conflitti e i resoconti che stiamo ascoltando, non possiamo aspettare una lunga valutazione, non dovremmo trattenere risorse con la scusa di dati incompleti. Questa è una crisi attiva che peggiora di giorno in giorno». (fonte ats)
Il vicesindaco di Mariupol: «La brigata senza risorse? Fake news»
Il disperato appello diffuso nelle scorse ore su una pagina Facebook attribuita alla 36esima brigata marina separata, secondo cui "dopo 47 giorni di difesa di Mariupol, le risorse della brigata si sono esaurite", è una fake news. Lo ha affermato il sindaco Serhiy Orlov, citato dalla Bbc. Secondo l'ex soldato ed esperto militare Andriy Shor, la pagina sarebbe stata hackerata. L'autenticità del messaggio era apparsa dubbia anche perché scritto in russo. (fonte ats)
Mariupol spaccata in due
Secondo gli esperti dell'Institute for the Study of War, la città portuale sul mar d'Azov, assediata ormai da settimane, è ora divisa in due parti. I combattenti ucraini - circa tremila - si troverebbero nel porto principale a sud-ovest e nell'acciaieria Azovstal a est. L'annuncio dei miliziani separatisti sulla conquista dello scalo potrebbe preludere alla temuta caduta della città, corridoio strategico di collegamento tra il Donbass e la Crimea. «La difesa di Mariupol continua. Il collegamento con le unità che difendono eroicamente la città è stabile e viene mantenuto», ha assicurato il suo comandante, Valery Zaluzhny. Da lì, i russi potrebbero anche lanciare una manovra di accerchiamento su Odessa, puntando Mykolaiv e sfruttando la via d'accesso della Transnistria da ovest. (Fonte ats)
Nuovo generale, stessa brutalità?
Il nuovo generale russo Alexander Dvornikov e «altri con lui hanno mostrato in passato la loro mancanza di rispetto per i morti civili, con la brutalità con cui hanno condotto le loro operazioni. Ci possiamo attendere che la stessa brutalità sui civili continuerà» ora che i russi si «concentrano su un'area geografica più limitata», quella del Donbass. Lo afferma il portavoce del Pentagono John Kirby, osservando come gli «ucraini stanno combattendo nel Donbass da anni. Qualsiasi sia il piano i russi devono fare i conti con un'organizzata resistenza ucraina». Intanto, una portavoce della Casa Bianca in un briefing con la stampa ha affermato che «non è in programma un viaggio di Biden in Ucraina».
«Nell'est si prepara un attacco brutale»
Il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha detto, dopo l'incontro con il presidente russo Vladimir Putin, di non essere ottimista per quanto riguarda l'offensiva russa nell'est dell'Ucraina, dove si sta preparando «un attacco brutale e massiccio». Dopo il colloquio Nehammer ha informato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen «dell'importanza di un confronto diretto» con il presidente russo. «Putin diffida della comunità internazionale e del diritto internazionale», ha detto il cancelliere austriaco, ribadendo al contrario la loro importanza. Il presidente russo, ha proseguito Nehammer, ha insistito sul fatto che l'Ucraina fosse responsabile dei crimini di Bucha. A questa affermazione sarebbe seguita una «seria discussione».
Secondo l'esercito russo, l'attacco a Mariupol avanza
Nel bollettino dello Stato Maggiore ucraino in merito alla situazione di Mariupol si legge che «il nemico sta effettuando operazioni di assalto in alcune zone della città». Sulla presa del porto annunciata alcune ore fa dall'esercito russo non è arrivata ancora alcuna smentita. Intanto, la Milizia popolare della DPR ha comunicato che l'avanzata nella zona industriale dello stabilimento Azovstal di Mariupol sta procedendo «con successo».
Il piano dell'Ungheria per ricevere il gas russo
Aggirando le sanzioni. L'Ungheria ha stabilito un piano per rifornirsi di gas e petrolio russi che non violi nessuna decisione economica presa nel quadro della guerra in Ucraina. Come riporta Ria Novosti, l'Ungheria pacherà il conto in euro a Gazprombank e convertirà i fondi ricevuti in rubli, che trasferirà a Gazprom Export. In questo modo non verrebbe violata alcuna sanzione in quanto l'Ungheria ha un contratto bilaterale con la Russia e la questione della valuta di pagamento è puramente tecnica.
Almeno dodici donne e bambini violentati
L'attivista e presidente di un'organizzazione per la difesa dei diritti umani Kateryna Cherepakh ha affermato davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che «almeno dodici donne e bambini sono stati violentati dall'esercito russo» nelle città e nei villaggi occupati. In particolare gli episodi di violenza sarebbero avvenuti negli oblast di Kiev, Kherson e Chernihiv, riporta Ukrinform. «Sono casi reali, persone reali, fatti reali. Questa è solo la punta dell'iceberg». Ha chiesto infine al Consiglio di intervenire e di fermare l'invasione in corso. Da parte sua, l'Onu ha risposto che esaminerà quali sono le conseguenze della guerra per donne e bambini in Ucraina.
Nulla di deciso sull'embargo del petrolio
Nel corso del consiglio affari esteri i 27 hanno affrontato la questione della dipendenza energetica dalla Russia, compreso un possibile embargo al petrolio, senza però arrivare ad alcuna decisione. Lo ha detto l'alto rappresentante per la politica Ue Josep Borrell in conferenza stampa. «È facile per chi non è dipendente dal gas russo dire non usiamolo», ha sottolineato Borrell. L'invasione dell'Ucraina, ha aggiunto, ha causato uno «shock asimmetrico» poiché i paesi orientali sono sensibili alla questione «dei rifugiati» mentre quelli centrali alla questione «dell'energia». L'obiettivo, ha detto, è di arrivare a «un'autonomia energetica europea» e questo significa «rinnovabili e idrogeno». (Fonte ats)
Nehammer: «Non è stato un incontro amichevole»
Concluso il colloquio tra Putin e il cancelliere austriaco Nehammer, che ha definito la conversazione aperta e diretta, ma difficile. In una dichiarazione ai media tedeschi ha spiegato che non si è trattato di «una visita amichevole». Il cancelliere e il presidente hanno discusso per 75 minuti. Nehammer ha ribadito a Putin che i crimini di guerra verranno indagati e i responsabili puniti. Ha poi aggiunto che le sanzioni contro la Federazione russa resteranno in vigore e verranno inasprite fino a quando non resterà più nessuno in Ucraina. L'Ue è più unita che mai su questo tema». Infine ha chiesto l'immediata cessazione delle ostilità e il rispetto dei corridoi umanitari e del lasciapassare di organizzazioni umanitarie e personale medico». Alla fine dell'incontro non c'è stata alcuna stretta di mano.
Lavrov sul vero obiettivo "dell'operazione speciale"
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha spiegato che «la nostra operazione speciale è progettata per porre fine alla sconsiderata espansione e al pieno dominio degli Stati Uniti e di altri Paesi occidentali nell'arena internazionale. La Russia non ricoprirà mai una posizione subordinata all'Occidente».
In 33mila deportati da Mariupol
La Commissaria per i diritti umani Lyudmyla Denisova ha comunicato sul suo canale Telegram il dato aggiornato sulle persone deportate da Mariupol. «Il Municipio conferma che 33mila cittadini sono stati evacuati con la forza in Russia e nelle aree attualmente occupate del Donetsk. Tuttavia, i media del Paese ostile riferiscono che oltre 700mila persone sono state portate nella Federazione russa, di cui 131mila bambini. Solo da Mariupol affermano di aver portato via 134mila persone».
Il porto di Mariupol sarebbe stato conquistato dai filo-russi.
I filo-russi: «Conquistato il porto di Mariupol»
«Il porto di Mariupol è sotto il nostro controllo». La rivendicazione è di Denis Pushilin, capo dell'autonominata (e filo-russa) Repubblica popolare di Donetsk.
Borodyanka, premier lituana in visita: «Non ci sono parole»
Visita in Ucraina della prima ministra della Lituania Ingrida Simonyte, a partire da uno dei luoghi nella regione di Kiev teatro di massacri: «Oggi la mia visita in Ucraina è iniziata a Borodyanka. Non ci sono parole per descrivere quello che ho visto e provato qui», scrive su Twitter Simonyte pubblicando una foto con il primo ministro ucraino Denys Shmyhal di fronte ad alcuni edifici distrutti. «Abbiamo visitato insieme Borodyanka, distrutto dalle truppe russe - scrive a sua volta Shmyhal su Twitter -. Il genocidio della Federazione Russa contro l'Ucraina deve essere punito. Grati alla Lituania per essersi unita alle indagini sui crimini di guerra. #StopRussia insieme». (fonte ats)
La Casa Bianca vuole collaborare con L'Aja, ma...
L'amministrazione Biden sta valutando quanto gli Stati Uniti possano o debbano collaborare a un'indagine della Corte penale internazionale (Cpi) dell'Aja sulle atrocità commesse dalla Russia in Ucraina. Lo riferiscono fonti informate al New York Times. La Casa Bianca vuole «fortemente» vedere il presidente russo Vladimir Putin e altri nella sua catena di comando militare rispondere dei loro crimini, sottolineano le fonti. E molti ritengono che il tribunale sia l'organismo più adatto a raggiungere questo obiettivo. Ma due leggi varate negli Stati Uniti nel 1999 e nel 2002, limitano la capacità del governo di Washington fornire supporto alla Cpi. (fonte ats)
Offensiva nel Donbass, manca sempre meno
«Secondo le nostre informazioni, il nemico è entrato nella fase di completamento della ricostruzione delle sue unità e del loro trasferimento nelle regioni di Donetsk e Lugansk». Lo ha dichiarato, secondo il corrispondente dell'agenzia stampa Unian, il portavoce del ministero della Difesa ucraino Oleksandr Motuzyanyk nel corso di un briefing. «Prevediamo che le ostilità attive inizieranno in queste aree nel prossimo futuro. Allo stesso tempo, l'esercito ucraino è pronto. Ci sono rapporti da fonti occidentali», ha detto Motuzyanyk. «Recentemente, il numero delle truppe russe nelle regioni di Donetsk e Luhansk lungo la linea di demarcazione è aumentato in modo significativo e continuerà ad aumentare».
Iniziato il colloquio Putin-Nehammer
È iniziato il colloquio a Mosca tra il presidente russo Vladimir Putin e il cancelliere austriaco Karl Nehammer. Lo ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato da Interfax, spiegando che l'incontro si tiene nella tenuta presidenziale di Novo-Ogaryovo. (fonte ats)
Kiev non è fuori pericolo
L'allontanamento del fronte da Kiev non indica che la capitale sia del tutto fuori pericolo: lo sostiene il servizio stampa dell'amministrazione militare della città. «Il pericolo per Kiev rimane! Kiev deve essere pronta per la difesa». In questi giorni molti residenti stanno facendo ritorno nelle proprie abitazioni e si va verso un graduale ritorno alla normalità. «Sono adottate misure per migliorare il traffico cittadino senza violare il sistema di difesa generale. Si sta valutando la decisione di aumentare le linee di autobus, tram e filobus, il funzionamento della metropolitana e l'apertura al traffico dei ponti».
Nessun cessate il fuoco in vista dei colloqui
Mosca non sospenderà le sue operazioni militari in Ucraina prima del prossimo round di colloqui di pace. Lo ha spiegato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, nel corso di un'intervista alla televisione di Stato. La posizione russa è cambiata rispetto ai precedenti negoziati, in vista dei quali era stato disposto un cessate il fuoco: «Dopo che ci siamo convinti che gli ucraini non avevano intenzione di ricambiare, è stata presa la decisione che durante i prossimi round di colloqui non ci sarebbero state tregue finché non fosse stato raggiunto un accordo finale».
Mine su metà dell'Ucraina
Quasi la metà della superficie dell'Ucraina è attualmente coperta dalle mine. Lo afferma il Servizio statale di emergenza, secondo quanto riportano i media ucraini. «Oggi abbiamo svolto un'analisi indicativa dei territori dove è necessario realizzare una serie di misure per lo sminamento umanitario, e questa è una ricognizione tecnica del territorio. Secondo le nostre stime preliminari, si tratta di circa 300mila chilometri quadrati, quasi la metà del territorio del nostro Paese», ha detto Oleh Bondar del Servizio statale di emergenza. (Fonte ats)
«Nuove battaglia a oriente e a Sud»
In un'intervista rilasciata alla Cbs, Zelensky ha dichiarato di aspettarsi nuove battaglie a sud e a ovest. «Non sappiamo quanta artiglieria verrà portata in campo dai russi, ma pensiamo molta di più di quanto visto finora». Ha spiegato che le prossime mosse della Federazione russa gli appaiono chiare e che confida nella forza del popolo e dell'esercito ucraino. Tuttavia ha affermato che la sopravvivenza dell'Ucraina è anche e soprattutto nelle mani del resto del mondo. Si è rivolto in particolare agli Stati Uniti: «Potremo resistere se verremo aiutati per tempo». Sempre nella stessa intervista ha affermato che nonostante Kiev sia tornata sotto controllo ucraino, non intende ancora dichiarare vittoria nella capitale. «Sarà libera quando i cittadini potranno tornarci in sicurezza».
Lukashenko e Putin si incontrano
Il presidente russo e il suo omologo bielorusso si incontreranno domani 12 aprile per discutere eventuali misure congiunte per contrastare le sanzioni occidentali.
Nehammer a Putin: «Hai perso la guerra»
«Fa la differenza essere faccia a faccia e dirgli qual è la realtà: che questo presidente ha di fatto perso la guerra moralmente». Lo ha detto, parlando prima della riunione Ue in Lussemburgo, come riporta Cnn, il ministro degli Esteri austriaco Alexander Schallenberg in vista dell'incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il cancelliere austriaco Karl Nehammer oggi a Mosca. «Dovrebbe essere - afferma - nel suo stesso interesse che qualcuno gli dica la verità. Penso sia importante e lo dobbiamo a noi stessi se vogliamo salvare vite umane. Dobbiamo usare ogni possibilità per porre fine alla situazione infernale in Ucraina». (Fonte ats)
I negoziati possono continuare
«Non vedo ragioni per cui non possiamo continuare i negoziati con l'Ucraina, siamo persone pazienti e insistenti». Lo dice il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ripreso da Interfax. (Fonte ats)
18 diplomatici russi fuori dalla Croazia
La Croazia ha espulso oggi 18 diplomatici russi presenti nella missione diplomatica di Mosca nel Paese balcanico. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri di Zagabria. All'ambasciatore della Federazione russa è stata consegnata una nota in cui si richiede la diminuzione del personale dell'ambasciata di diciotto diplomatici e di sei addetti con mansioni amministrative o tecniche, in totale 24 persone. (Fonte ats)
«Oggi ci sarà una battaglia estrema»
«Abbiamo tenuto adeguatamente la difesa facendo l'impossibile. Ma tutte le risorse tendono a esaurirsi». Su Facebook è stato pubblicato un appello della 36esima brigata della marina rivolto al popolo ucraino. «Per più di un mese, i marines hanno combattuto senza rifornimento di munizioni, senza cibo e senza acqua». La fanteria, continua il messaggio, «è morta» e ora «artiglieri, cannonieri antiaerei, segnalatori, autisti e cuochi stanno combattendo». «Oggi probabilmente ci sarà una battaglia estrema» e «un ulteriore combattimento corpo a corpo», «alcuni troveranno la morte, altri verranno presi come prigionieri». «Caro popolo ucraino non sappiamo cosa accadrà dopo, ma ti prego, ricorda i marines con una parola gentile e non importa come gli eventi si svilupperanno ulteriormente, non parlare male dei marines».
Zelensky chiede armi a Seul
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo discorso al parlamento sudcoreano, ha chiesto armi a Seul. Lo riportano i media ucraini, citando un passaggio del suo discorso: «Abbiamo bisogno di sistemi di difesa aerea, di aerei, carri armati, altri veicoli corazzati, sistemi di artiglieria e munizioni. E voi avete ciò che può essere indispensabile per noi: veicoli corazzati, armi antiaeree, anticarro, antinave». (Fonte ats)
#Slovakia categorically denies #Russian propaganda, that S-300 defence system in #Ukraine was destroyed. It's a #hoax. Officially confirmed by 🇺🇦.
— Eduard Heger (@eduardheger) April 10, 2022
Niente posta a Russia e Bielorussia
La Finlandia ha sospeso, da oggi, i servizi postali con Russia e Bielorussia fino a nuovo avviso. Lo afferma in una nota la compagnia statale Posti, secondo quanto riportano i media ucraini. «Dall'11 aprile 2022, Posti sospenderà l'invio di tutte le lettere e pacchi tra Finlandia e Russia, nonché tra Finlandia e Bielorussia, fino a nuovo avviso, sulla base di circostanze eccezionali previste dagli accordi dell'Unione postale universale. La sospensione riguarda il trasporto di lettere e pacchi dalla Finlandia alla Russia e alla Bielorussia, nonché dalla Russia e dalla Bielorussia alla Finlandia», ha affermato la società. Le spedizioni che non possono essere consegnate vengono restituite ai mittenti. Posti ha ricordato che la consegna delle spedizioni commerciali, comprese lettere urgenti e merci, è stata sospesa dal 15 marzo. (Fonte ats)
Un vero stop all'energia «fermerebbe la guerra»
L'ex consigliere economico di Vladimir Putin, Andrei Illarionov, ritiene che un «vero embargo» sull'energia russa da parte dei Paesi occidentali potrebbe fermare la guerra in Ucraina. Lo riporta l'Ukrainska Pravda citando un'intervista ai media internazionali. «Se i Paesi occidentali tentano di imporre un vero embargo sulle esportazioni di petrolio e gas dalla Russia, scommetto che entro un mese o due le ostilità russe in Ucraina saranno probabilmente fermate. Questo è uno degli strumenti molto efficaci che i Paesi occidentali hanno ancora a disposizione», ha detto Illarionov sottolineando che Mosca «non prende sul serio» la minaccia di altri Paesi di ridurre il proprio consumo energetico.
A Mariupol, è «battaglia finale»
Le forze armate ucraine si preparano per la «battaglia finale» per il controllo della città portuale di Mariupol. Lo ha affermato la 36esima brigata di marina su Facebook. «Sarà la morte per alcuni di noi, e la prigionia per gli altri».
I russi rivendicano l'uccisione di un leader di Pravyi Sektor
I russi rivendicano di aver ucciso, in un'operazione militare nei pressi della città ucraina di Izium, nell'Oblast di Kharkiv, uno dei leader del gruppo paramilitare ucraino di estrema destra Pravyi Sektor (Settore Destro). Lo afferma il ministero della Difesa di Mosca, citato dalla Tass. «Un gruppo delle forze speciali russe, nel corso di operazioni di ricognizione e ricerca a 5 chilometri a sud della città di Izyum, ha liquidato uno degli odiosi leader del cosiddetto corpo di volontari ucraino Settore Destro, bandito nella Federazione Russa, Taras Bobanich. Le forze armate russe continueranno a cercare e distruggere i leader delle organizzazioni neonaziste ucraine», si legge nella nota. (fonte ats ans)
Nato allargata? L'Europa non sarà più sicura, secondo Mosca
Un ulteriore allargamento della Nato non contribuirà alla sicurezza nel continente europeo. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo quanto riporta Interfax, in relazione ai progetti di Svezia e Finlandia di entrare nell'Alleanza atlantica. (fonte ats)
Kramatorsk, la Cina chiede «un'indagine equa e trasparente»
La verità e la causa «dell'incidente devono essere accertate con un'indagine equa e trasparente»: è il commento del portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian sull'attacco con un missile alla stazione ferroviaria di Kramatorsk, in Ucraina, costato la vita a oltre 50 persone e che ha visto Mosca e Kiev accusarsi a vicenda sulla responsabilità. «Nel frattempo, le questioni umanitarie non dovrebbero essere politicizzate e qualsiasi accusa dovrebbe essere basata sui fatti», ha aggiunto Zhao nel briefing quotidiano, ribadendo che «prima della conclusione delle indagini, tutte le parti dovrebbero evitare accuse infondate». (fonte ats)
Bimbi obbligati ad andare a scuola e trasformati in «scudi umani»
I russi «stanno obbligando i bambini» delle aree temporaneamente occupate ad andare a scuola in zone ai limiti delle aree di combattimento. Lo denuncia la commissaria per i diritti umani del Parlamento Ucraino Lyudmila Denisova su Telegram, spiegando che in questo modo «i bambini diventano così ostaggi e scudi umani per le truppe dell'aggressore russo».
«Durante il monitoraggio dei social network degli occupanti, è emerso che nella città temporaneamente occupata di Volnovakha, nella regione di Donetsk, dall'11 aprile gli occupanti russi stanno obbligando i bambini ad andare nelle scuole. Probabilmente queste azioni degli occupanti sono finalizzate a complicare l'operazione per la liberazione delle città e per possibili provocazioni con le vittime per screditare e accusare la parte ucraina». (fonte ats)
Pushilin, l'offensiva «sarà intensificata»
Un'ulteriore conferma della prossima intensificazione dell'offensiva nell'Ucraina orientale è arrivata da Denis Pushilin, leader dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Citato dall'agenzia stampa russa Ria Novosti, ha affermato: «Ora l'operazione sarà intensificata. Più ritardiamo, più la popolazione civile semplicemente soffre, essendo tenuta in ostaggio dalla situazione. Abbiamo individuato le aree in cui alcuni passaggi devono essere accelerati».
Il bilancio dei russi
Le forze russe, riprese dalla Tass, fanno un bilancio delle ultime azioni di guerra in Ucraina sostenendo di aver eliminato, tra i vari obiettivi raggiunti, «nove carri armati, cinque cannoni di artiglieria semoventi Akatsiya, cinque sistemi di lancio multiplo di razzi Grad» e di aver intercettato «oltre 60 nazionalisti con armi di precisione nel Donbass».
Le forze russe, precisa il portavoce del ministero della Difesa russo, il maggiore generale Igor Konashenkov, avrebbero distrutto anche «due depositi di munizioni vicino alle aree popolate di Nikolayev e Zhovtnevoye, un radar di illuminazione e guida di un sistema missilistico antiaereo S-300 vicino all'insediamento di Uspenovka», oltre a «due aerei ucraini di attacco al suolo 'Su-25' vicino alla comunità di Izyum». I soldati di Mosca, continua il generale, avrebbero eliminato anche «tre veicoli aerei senza pilota ucraini vicino alle comunità di Balakleya nella regione di Kharkov, Gulyai Pole e Volnovakha, e un drone Valkyrie vicino all'insediamento di Kalininskoye nella regione di Nikolayev». Secondo il generale, sarebbero stati abbattuti anche «un elicottero ucraino Mi-24», «441 droni, 2079 carri armati, 239 lanciarazzi multipli, 909 cannoni e mortai di artiglieria campale e 2003 veicoli militari speciali a motore». (fonte ats)
Sesto pacchetto europeo di sanzioni
L'Unione europea sta lavorando a un sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. Questa volta sono incluse restrizioni alle importazioni di petrolio. Lo ha affermato il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landbergis, citato dai media ucraini. «Per rispondere alla domanda su cosa bisogna fare, è meglio andare a Kiev, visitare Irpin, Bucha e vedere di persona perché dovremmo applicare sanzioni».
Zelensky: i russi concentrano le forze per l'offensiva
La Russia sta concentrando decine di migliaia di soldati per la prossima offensiva. Lo ha detto il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky parlando al Parlamento della Corea del Sud, come riporta la Bbc. Zelensky ha detto che la Russia non si fermerà finché non vi sarà costretta. Stando al leader di Kiev, le forze di Mosca hanno distrutto centinaia d'infrastrutture chiave, compresi 300 ospedali. (fonte ats)
A Mariupol «decine di migliaia di morti»
«Decine di migliaia di persone sono morte a Mariupol, nella regione di Donetsk». Lo ha annunciato il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky durante il suo discorso davanti al parlamento della Corea del Sud, come riferisce Ukrinform. Il presidente ucraino ha osservato che la situazione peggiore è attualmente a Mariupol, poiché la città è stata bloccata dalle truppe russe dal primo marzo. «Mariupol è distrutta. Ci sono decine di migliaia di morti, ma anche così i russi non fermano l'offensiva. Vogliono fare di Mariupol una città evanescente», ha detto Zelensky. (Fonte ats ans)
Sostegno europeo alla Corte penale internazionale
«Questa mattina abbiamo incontrato il procuratore della Corte penale internazionale, Karim Khan, e gli daremo tutto il sostegno possibile, attraverso la nostra missione diplomatica a Kiev, che abbiamo riaperto, per la indagini sui crimini di guerra commessi dai russi in Ucraina». Lo ha detto l'alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell. Allo stesso tempo, la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha dichiarato che la Germania ha già visto «massicce indicazioni» che siano stati commessi dei crimini di guerra in Ucraina.
Mosca «Distrutti i sistemi missilistici antiaerei S-300 donati all'Ucraina»
In un comunicato, il Ministero della difesa russo ha dichiarato che le forze armate hanno distrutto con successo i sistemi missilistici antiaerei S-300 che erano stati forniti all'Ucraina da un paese europeo, e che si trovavano a Dnipro. Mosca ha detto che anche 25 soldati ucraini sono stati colpiti nell'attacco. La Russia non ha specificato quale paese europeo abbia fornito i sistemi S-300, tuttavia, come riporta il Guardian, si sa che la Slovacchia ha annunciato venerdì di aver donato questo tipo di apparecchiatura militare.
Nehammer parte per Mosca: «È una missione rischiosa»
L'incontro con il presidente Vladimir Putin è «una missione rischiosa», ma importante «per gettare ponti per dialogare». Lo ha detto alla stampa austriaca il cancelliere austriaco Karl Nehammer prima della sua partenza per Mosca. Nehammer ha poi ribadito che non sarà «moralmente neutrale» e che durante l'incontro affronterà anche i «crimini di guerra» commessi in Ucraina. «Parlare non significa rinunciare alla propria posizione, anzi la illustrerò (a Putin, ndr)», ha aggiunto. Secondo il cancelliere austriaco, «tutto ciò che può essere fatto per aiutare il popolo ucraino e per fermare la guerra va fatto». Serve «diplomazia personale», ha proseguito. Gli obiettivi sono un possibile dialogo tra il presidente ucraino Zelensky e Putin, un cessate il fuoco o i corridoi umanitari. Nehammer vuole «fare di tutto per poter intraprendere passi verso la pace», anche se le possibilità di ottenere qualcosa sono scarse, ha ammesso. «'Meglio non fare niente' non è il mio approccio». (Fonte ats ans)
Kiev, l'offensiva finale nel Donbass è iniziata
L’offensiva finale della Russia nella regione orientale del Donbass «è già iniziata». A riferirlo sulle televisioni ucraine, come riporta Cnn, Vadym Denysenko, consigliere del ministro dell’Interno ucraino. «I russi stanno accumulando le loro forze. Sì, non ci sono ancora le grandi battaglie di cui si parla tanto negli ultimi giorni, ma in generale potremmo dire che l’offensiva è già iniziata», ha chiarito Denysenko, segnalando esplosioni durante la notte nella regione di Dnipro. Prosegue, poi, il bombardamento su Kharkiv, la seconda città più grande del Paese. (Fonte ats ans)
«Attenzione all'uso di armi al fosforo a Mariupol»
Il Regno Unito ha avvertito di un possibile uso di munizioni al fosforo da parte della Russia a Mariupol, dove si sono recentemente intensificati i combattimenti. Nel suo briefing odierno, il Ministero della Difesa britannico ha detto che tali armi «sono già state utilizzate» nella regione di Donetsk, e potrebbero ora venir usate anche a Mariupol. Si tratta di armi note per la gravità delle ferite che provocano, e il loro uso in aree urbane è vietato dal diritto internazionale.
Colpita un'altra stazione
L'esercito russo ha attaccato nella notte un'altra stazione ferroviaria nell'est dell'Ucraina, ma non ci sono vittime. Lo ha fatto sapere il presidente della rete ferroviaria ucraina, Oleksandr Kamyshin, secondo quanto riferisce Ukrinform. «Stanotte, un'altra stazione ferroviaria nell'est del Paese è stata presa di mira dalle truppe russe», ha detto Kamyshin, precisando che «non ci sono vittime né tra i cittadini né tra i ferrovieri». Cinque locomotive e binari sono stati danneggiati. (Fonte ats ans)
Finlandia e Svezia verso la NATO
Il Times ha riferito che Finlandia e Svezia sembrano destinate ad unirsi alla NATO già da questa estate, citando dei funzionari statunitensi che hanno definito l'invasione russa un «enorme errore strategico» da parte di Mosca. La settimana scorsa, l'adesione dei due Paesi nordeuropei è stata oggetto di multiple sessioni durante i colloqui tra i Ministri degli Esteri dell'Alleanza.
Kiev, possibili azioni provocatorie in Transnistria
«È possibile che le forze armate russe svolgano azioni provocatorie sul territorio della Transnistria», ovvero nella parte della Moldavia occupata dai russi. Lo riferisce nel consueto report delle 6 lo Stato maggiore delle forze armate ucraine. «Probabilmente nei prossimi giorni - si legge ancora - i russi, che stanno creando un gruppo offensivo di truppe, cercheranno di riprendere l'offensiva nella direzione di Slobozhansky, vicino a Kharkiv». (Fonte ats ans)
«Mariupol è divisa in due parti»
A Mariupol i combattimenti sono sempre più intensi e le forze russe sono riuscite a conquistare nuovo terreno: la città portuale ucraina, assediata ormai da settimane, ora è divisa in due parti, come afferma l'équipe di esperti dell'Institute for the Study of War nel suo ultimo report. I combattenti ucraini - circa 3'000 - si trovano nel porto principale a sud-ovest e nell'acciaieria Azovstal a est. In vista della nuova fase del conflitto, che sarà incentrata principalmente nell'Est del Paese, il Presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky ha ribadito le sue richieste all'occidente: «Abbiamo bisogno di armi. Ho il 100% della fiducia nelle forze armate ucraine ma non ho fiducia sul fatto che riceveremo quello di cui abbiamo bisogno». (fonte ats ans)
«Ci prenderemo anche Kiev»
«Ci sarà un’offensiva. Non solo su Mariupol, ma anche su altri luoghi, città e villaggi. In primo luogo libereremo completamente Luhansk e Donetsk, e poi prenderemo Kiev e tutte le altre città». Sono queste le parole utilizzate dal comandante delle milizie cecene impegnate nella guerra in Ucraina, Ramzan Kadyrov, come riportato dal Guardian. Kadyrov, che si è spesso descritto come il braccio destro sul terreno del Presidente russo Vladimir Putin, ha poi concluso: «Vi assicuro: non verrà fatto nessun passo indietro».
Mykolaiv pic.twitter.com/rCSteaOeQW
— OSINTtechnical (@Osinttechnical) April 10, 2022
Una guerra nata «dalla codardia»
In un suo discorso pubblicato questa notte su Facebook, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato di «tortura e codardia» gli invasori russi, dicendo ai suoi cittadini di prepararsi poiché la Russia condurrà delle «operazioni ancora più grandi» nell'est del nostro stato. Lo riporta l'emittente Bbc. «Useranno ancora più missili, ancora più bombe», ha spiegato Zelensky, «ma noi ci stiamo preparando alle loro azioni. Risponderemo». Il leader ucraino ha poi respinto le accuse russe che i morti in Ucraina, ad esempio a Bucha, siano causati da attacchi degli ucraini stessi. «Sapete perché dicono così? Vigliaccheria. Hanno paura di ammettere che l'intera politica della Russia verso l'Ucraina è stata sbagliata per decenni. E per non ammettere gli errori, la Russia ha fatto altri errori». Insomma, «si sono privati di qualsiasi strumento politico e, non volendo rinunciare ad ambizioni irrealistiche, hanno iniziato questa guerra. Tutto è nato dalla codardia». «Quando la codardia cresce, si trasforma in una catastrofe. Quando le persone non hanno il coraggio di ammettere i loro errori, chiedere scusa, adattarsi alla realtà, imparare, si trasformano in mostri. E quando il mondo lo ignora, i mostri decidono che è il mondo che deve adattarsi a loro» ha concluso Zelensky. «L'Ucraina fermerà tutto questo».
Sirene all'alba in tutta l'Ucraina
Poco dopo le 06:00 a Kiev - in una scena che è ormai diventata quasi familiare - le sirene dei raid aerei hanno suonato in tutta l'Ucraina, comprese le regioni di Lviv, Kiev, Dnipro e Zaporizhzha. Lo hanno reso noto i media locali.