In Ucraina si combatte già da oltre 100 giorni e la pace sembra ancora lontana.
Gli sforzi occidentali per arrivare a un tavolo negoziale si moltiplicano, ma nel frattempo prosegue l'avanzata russa nel Donbass, in particolare a Severodonetsk. Esplosioni anche a Kiev. Un missile è volato «criticamente a bassa quota» su una centrale nucleare.
Nel Donbass l'avanzata russa e proseguono i raid che colpiscono tutto ciò che trovano: militari ucraini, ma anche volontari stranieri. E naturalmente civili. Si combatte soprattutto a Severodonetsk.
Nonostante ciò l'Occidente continua a credere nella fine della guerra. Nelle ultime settimane alcuni dirigenti Usa si sarebbero incontrati regolarmente con colleghi europei e britannici per discutere un possibile quadro per un cessate il fuoco. Kiev non sarebbe coinvolta direttamente, malgrado l'impegno Usa a non decidere «nulla sull'Ucraina senza l'Ucraina».
Zelensky a Zaporizhzhia
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato oggi nella prima linea di difesa tra i soldati sul fronte di Zaporizhzhia. È il secondo spostamento del presidente da quando è iniziata l'offensiva russa, a fine maggio Zelensky si è recato a Kharkiv e ha visitato le posizioni dell'esercito nella regione. Nelle ore in cui il presidente era nella regione, sopra la città di Orikhiv le forze ucraine hanno abbattuto un aereo russo Su-25. (fonte ats)
Bombardamenti a Kharkiv
I russi stanno nuovamente bombardando le aree residenziali di Kharkiv. Lo afferma il capo dell'amministrazione statale regionale di Kharkiv Oleh Synegubov su Telegram, come riporta Ukrainska Pravda. «Gli occupanti russi stanno nuovamente bombardando le aree residenziali della città. Restate nei rifugi! Non ignorare gli allarmi!», afferma il capo dell'amministrazione. (fonte ats)
«Gli aiuti militari dell'Occidente serviranno fino alla vittoria»
Gli alleati occidentali dell'Ucraina «devono capire» che gli aiuti militari «non sono aiuti una tantum», ma devono continuare fino alla «vittoria». Lo ha detto la viceministra della Difesa ucraina Hanna Malyar, citata dalla Cnn. «Le armi hanno già cominciato ad arrivare, ma non bastano per dare una risposta molto forte all'esercito russo. Avremo sempre bisogno di aiuto, dato che siamo già entrati in una guerra prolungata», ha spiegato.
«Kiev rimane l'obiettivo principale»
Kiev rimane l'obiettivo principale dei russi. Lo afferma il viceministro della Difesa ucraino Anna Malyar, come riporta Ukrainska Pravda, dopo le diverse esplosioni di stamattina nella capitale ucraina. «Abbiamo sempre detto apertamente che Kiev è costantemente minacciata. Le persone stanno tornando (nella capitale - ndr) per vari motivi, ma dobbiamo ancora capire che la guerra è in una fase calda e Kiev, in quanto obiettivo principale della Federazione Russa, rimane tale», ha aggiunto. (fonte ats)
Sede degli aiuti umanitari di Lysychansk rasa al suolo
La polizia ucraina ha condiviso un video che mostra le conseguenze dei bombardamenti russi nella città di Lysychansk, nella regione di Lugansk: la sede per la distribuzione degli aiuti umanitari è stata rasa al suolo, più di 40 persone vivevano stabilmente nell'edificio, ma non sono state fornite informazioni su eventuali vittime. Lo riporta il Guardian. Nelle immagini si vedono edifici amministrativi, residenziali e strade danneggiati. (fonte ats)
«Per riprendere il Donbass dovremmo entrare in Russia»
Per cercare di riconquistare i territori del Donbass in mano ai russi, il consigliere del ministro degli Interni ucraino Viktor Andrusiv ritiene che le forze di Kiev dovrebbero entrare nel territorio russo. «L'essenza di un contrattacco di successo è prendere punti strategici. Ad esempio, prendere Kherson con pesanti combattimenti, da un punto di vista strategico, non ha senso. Riguadagneremmo semplicemente la nostra città, il nemico si sposterebbe un po' più lontano da Kherson, ma ci creerebbe ancora molti problemi», ha spiegato Andrusiv, citato da Unian. «È molto più difficile riconquistare il Donbass: per fare questo - ha aggiunto - bisogna entrare nel territorio della Russia». (fonte ats)
Kiev: ripresa la metà di Severodonetsk
«I russi controllavano il 70% di Severodonetsk, ma nel giro di due giorni sono stati respinti, ora la città è divisa a metà. Gli occupanti hanno perso un numero enorme di personale, otto russi sono stati fatti prigionieri». Lo ha detto il governatore di Lugansk Serhiy Gaidai, citato da Ukrinform. (fonte ats)
Madrid fornirà missili e carri armati
La Spagna fornirà all'Ucraina missili antiaerei Shorad Aspide e carri armati Leopard A4, oltre all'indispensabile addestramento dell'esercito di Kiev: lo scrive oggi il quotidiano spagnolo El Pais, che cita fonti governative. Si tratta di un salto di qualità da parte di Madrid, che finora si era limitata a inviare all'Ucraina munizioni, dispositivi di protezione individuale e armi leggere come lanciagranate e mitragliatrici.
«Distrutti blindati forniti dall'Europa»
Le forze armate russe hanno distrutto blindati forniti dai Paesi dell'Europa orientale all'Ucraina nel corso di raid aerei che hanno colpito oggi la periferia di Kiev. Lo ha reso noto Mosca. «Missili ad alta precisione a lungo raggio lanciati dalle forze aerospaziali russe contro la periferia di Kiev hanno distrutto i carri armati T-72 forniti dai paesi dell'Europa orientale e altri veicoli corazzati che erano negli hangar», ha affermato il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov, secondo quanto riporta l'agenzia Tass. I missili hanno colpito anche infrastrutture della compagnia ferroviaria ucraina Ukrzaliznytsia. (fonte ats)
Missili lanciati dal Mar Caspio
I missili russi che questa mattina hanno colpito la capitale ucraina Kiev sono stati lanciati da un bombardiere strategico Tu-95 che sorvolava il Mar Caspio: lo ha reso noto l'Aviazione ucraina, secondo quanto riporta l'agenzia Ukrinform. Uno dei missili è stato abbattuto dalle forze ucraine. Il Tu-95 è un quadrimotore di fabbricazione sovietica, sviluppato negli anni cinquanta dalla Tupolev e progettato per compiere missioni di deterrenza e attacchi nucleari. La nuova versione di questo aereo è in grado di lanciare missili da crociera a lungo raggio. (fonte ats)
«Colpiremo nuovi siti se Kiev avrà le armi»
Se l'Occidente fornirà missili a lungo raggio a Kiev, la Russia ne prenderà atto e colpirà strutture finora risparmiate dalla guerra. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, secondo quanto riporta l'agenzia Tass. «Secondo me, tutto questo clamore su ulteriori consegne di armamenti generalmente persegue l'unico obiettivo di prolungare il conflitto armato il più a lungo possibile», ha detto Putin in un'intervista su Rossiya-1 che andrà in onda oggi, parlando delle nuove consegne di armi americane agli ucraini.
Missile sopra la centrale nucleare
All'alba la Russia ha lanciato un missile da crociera, simile al missile "Calibre", che è volato «criticamente a bassa quota» sulla centrale nucleare dell'Ucraina meridionale nella regione di Mykolayiv. Lo ha denunciato l'operatore nazionale delle centrali, Energoatom, parlando di «altro atto di terrorismo nucleare». Le forze russe «ancora non capiscono che anche il più piccolo frammento di un missile che può colpire un alimentatore funzionante può causare una catastrofe nucleare e una perdita di radiazioni», afferma l'ente in una nota. Probabilmente questo missile è stato lanciato in direzione di Kiev, dove questa mattina si sono sentite esplosioni.
Azovstal, conclusa l'evacuazione
Le operazioni presso l'impianto Azovstal di Mariupol si sono concluse «con perdite minime». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, in un'intervista alla televisione serbo-bosniaca e alla Radio e Televisione della Repubblica Srpska, come riporta l'agenzia Tass.
31'150 soldati russi uccisi
Sono circa 31'150 i soldati russi uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione, secondo l'esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l'esercito ucraino indica che dopo 102 giorni di conflitto si registrano anche 210 caccia, 175 elicotteri e 548 droni abbattuti. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1'381 carri armati russi, 686 pezzi di artiglieria, 3'392 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 122 missili da crociera e 13 navi. (fonte ats)
Zelensky a Severodonetsk: «Situazione estremamente difficile»
Proseguono i combattimenti nelle strade di Severodonetsk, la città nell'Ucraina orientale dove la situazione rimane critica per le forze di Kiev di fronte a un massiccio schieramento di truppe russe. «La situazione a Severodonetsk rimane estremamente difficile», ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video diffuso la notte scorsa, deplorando «i raid aerei, l'artiglieria ed i costanti lanci di missili». (fonte ats)
Espolsioni a Kiev
Nella notte la capitale ucraina Kiev è stata scossa da diverse esplosioni. «Diverse esplosioni sono state udite nei distretti di Darnytsky e Dniprovsky», ha affermato il sindaco di Kiev Vitali Klitschko attraverso il servizio di messaggistica Telegram. (fonte afp)