La Repubblica Popolare di Donetsk esclude la possibilità di uno scambio di prigionieri per i cittadini britannici
La situazione sotto l'impianto Azot si incrina, prendendo sempre più l'aspetto di quanto accaduto nell'acciaieria Azovstal. Nello stabilimento di Severodonetsk si crede ci siano almeno 500 civili. Mosca afferma di averne già lasciati andare molti. Ma se da un lato secondo l'Onu mancano forniture umanitarie, tra cui cibo e acqua, dall'altro la Russia ha lanciato un ultimatum alle forze armate ucraine che si trovano all'interno della fabbrica: «Deporre le armi entro le prime ore del mattino (ndr. oggi)».
4481 civili uccisi dall'inizio della guerra
L'Ufficio dell'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha reso noto che dall'inizio dell'invasione russa sono stati uccisi 4481 civili. I feriti sono invece 5565. Lo scrive l'agenzia di stampa statale ucraina Ukrinform.
«Impossibile evacuare l'impianto Azot»
Centinaia di civili rifugiati nell'impianto chimico Azot a Severodonetsk non possono essere sfollati a causa dei continui bombardamenti da parte dell'artiglieria russa. Lo ha detto il governatore militare regionale di Lugansk, Serhiy Gaidai, in un'intervista telefonica all'emittente televisiva statunitense Cnn. «È impossibile uscire da lì ora come ora», ha spiegato Gaidai. «È molto pericoloso a causa dei continui bombardamenti e combattimenti. Se qualcuno uscisse, avrebbe una probabilità del 99% di morire».
Nord Stream 1, la Russia potrebbe sospendere le forniture
La Russia ha avvertito che i flussi di gas verso l'Europa attraverso il Nord Stream 1 potrebbero essere sospesi, dopo i problemi nelle riparazioni delle turbine per mancanza di componenti a causa delle sanzioni. L'ambasciatore russo all'UE Vladimir Chizhov - riferisce il Guardian - ha dichiarato all'agenzia statale Ria che un arresto completo dei flussi nel gasdotto, che fornisce gas dalla Russia all'Europa sotto il Mar Baltico, sarebbe una «catastrofe» per la Germania. Il flusso del Nord Stream verso la Germania è stato interrotto due volte questa settimana. Secondo Berlino, con l'obiettivo di provocare l'aumento dei prezzi. (fonte ats)
Kiev: «Perdiamo fino a 500 soldati al giorno nel Donbass»
In questa fase del conflitto, tra 200 e 500 soldati ucraini vengono uccisi quotidianamente in Donbass e centinaia di altri rimangono feriti. Lo ha detto David Arakhamia, negoziatore di Kiev ed esponente di spicco del partito del presidente Volodymyr Zelensky, Servitore del Popolo, citato dall'Ukrainska Pravda. Arakhamia, in missione a Washington, ha fornito anche un bilancio della mobilitazione delle truppe, parlando di un milione di persone impegnate nelle operazioni militari. In caso di necessità, ha aggiunto, l'esercito potrà essere rafforzato con altre due milioni di persone. (fonte ats)
Twitter blocca il presidente dell'Agenzia spaziale russa
Twitter ha bloccato l'account del presidente dell'Agenzia spaziale russa Roscosmos Dmytro Rogozin dopo la pubblicazione le frasi sull'Ucraina che definiscono il Paese «una minaccia esistenziale per la Russia» chiedendo letteralmente di porre fine agli ucraini «una volta e per sempre». Lo riporta l'Ukranska Pravda riprendendo il post di Rogozin su Telegram: Mi hanno chiesto di rimuovere il post, «se non obbedisco, non rimuoveranno il blocco dall'account dove ho più di 808'000 iscritti. Non ritengo sbagliato il mio messaggio. Lo ritengo assolutamente vero. Non premerò il pulsante cancella. Sfortunatamente, Twitter è diventato una discarica, una piattaforma per estremisti e portavoce della propaganda anti-russa», ha scritto. (fonte ats)
«Riapertura dei corridoi per l'Azot»
Le forze alleate dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk (Lpr) e della Russia riapriranno i corridoi umanitari per i civili che vogliono lasciare l'impianto chimico Azot a Severodonetsk: ha dichiarato il leader della Lpr Leonid Pasechnik all'agenzia russa Interfax a margine del Forum economico internazionale di San Pietroburgo. «È un momento importante per noi, perché il nostro obiettivo più importante è quello di liberare il nostro territorio dai nazisti e di salvare la vita e la salute dei nostri cittadini il più possibile. Quindi, la consideriamo una questione essenziale e lavoreremo chiaramente su questo», ha detto Pasechnik. (Fonte ats)
«La Crimea all'Ucraina». Questo il volere francese
La Francia vorrebbe che l'Ucraina riprendesse anche il controllo della Crimea nell'ambito della vittoria militare contro la Russia: lo ha detto una fonte diplomatica francese ai giornalisti del pool che ha viaggiato oggi con la delegazione francese in occasione della visita di Mario Draghi, Olaf Scholz ed Emmanuel Macron a Kiev. Lo riporta la CNN. «Siamo per una vittoria integrale con il ripristino dell'integrità territoriale su tutti i territori conquistati dai russi, compresa la Crimea», ha detto il funzionario francese, riferendosi alla penisola sul Mar Nero che la Russia ha annesso con la forza nel 2014. (Fonte ats)
Nessuno scambio, nessuna grazia
Non c'è alcun motivo per graziare i britannici condannati a morte nell'autoproclamata Repubblica del Donetsk. Lo ha detto il leader filorusso Denis Pushilin, precisando che c'è ancora un mese di tempo per ricorrere contro la decisione di giustiziare i due britannici Sean Pinner e Aiden Aslin e il marocchino Saadoun Brahim. Le autorità della Repubblica Popolare di Donetsk non intendono scambiare o graziare i cittadini britannici Shaun Pinner e Aiden Aslin, condannati a morte. «Non ne vedo il motivo», ha dichiarato Pushilin a Interfax. Sulla possibilità di uno scambio di prigionieri ha affermato: «Non se ne parla nemmeno». La decisione di giustiziare Pinner, Aslin e Brahim sarà presa non prima di un mese, ha poi precisato Pushilin in un'intervista a Ria Novosti. (Fonte ats)
Scholz sulla visita a Kiev
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è impegnato ad aiutare l'Ucraina «per tutto il tempo necessario»: lo ha detto in un'intervista al quotidiano Bild. Durante questa visita a Kiev - ha affermato - «non vogliamo solo mostrare la nostra solidarietà, ma anche garantire che gli aiuti che organizziamo: finanziari, umanitari, ma anche per quanto riguarda le armi, continuino». «Continueremo finché sarà necessario per la lotta per l'indipendenza dell'Ucraina». (Fonte ats)
Il Summit di Madrid «trasformerà la Nato»
«A Madrid ci attende un summit che trasformerà la Nato: prenderemo importanti decisioni sulle questioni di difesa e deterrenza, modernizzeremo l'Alleanza, approveremo lo Strategic Compass e avremo contatti con i nostri partner asiatici oltre che con Svezia e Finlandia. E affronteremo la questione dell'aumento delle spese per la difesa», ha detto il segretario generale dell'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord. (Fonte ats)
Non tutte le armi promesse
«Il volume di armi promesse - comprese quelle pesanti - è aumentato notevolmente nelle ultime settimane rispetto al precedente aggiornamento dei dati del 18 maggio. Tuttavia la differenza tra le armi promesse e quelle effettivamente consegnate può essere molto elevata. Tra i principali fornitori Stati Uniti e Germania in particolare hanno promesso molto di più di quanto hanno consegnato, anche se in termini assoluti gli Stati Uniti hanno già consegnato armi per un valore circa dieci volte superiore a quello della Germania». Lo scrive il Kiel Institute nel suo ultimo bollettino che monitora le consegne di armi all'Ucraina. (Fonte ats)
«Saranno settimane difficili»
«Siamo venuti per inviare un messaggio di unità europea verso tutti i cittadini ucraini. Un messaggio di sostegno perché le prossime settimane saranno molto difficili». Così si è espresso il presidente francese, Emmanuel Macron, scendendo dal treno che dalla Polonia lo ha portato a Kiev, «in un luogo di guerra dove sono stati commessi massacri», insieme al premier italiano Mario Draghi e al cancelliere tedesco Olaf Scholz. (Fonte ats)
Forze concentrate nel Donbass
L'esercito russo sembra più che mai deciso a prendere il controllo dell'autoproclamata Repubblica di Lugansk. Mentre si attende di sapere se le forze armate ucraina all'interno dell'impianto Azot hanno deposto le armi in seguito all'ultimatum di Mosca, le città di Sumy e Chernihiv, stando ai rapporti di Kiev, vengono costantemente bombardate.
Bambini nati a Kherson? «Cittadini russi»
Tutti i bambini nati a partire dal 24 febbraio a Kherson avranno cittadinanza russa. È quanto ha comunicato Kirill Stremousov, l'amministratore generale del governo militare imposto dai russi, all'agenzia stampa Ria Novosti. (Fonte ats)
Draghi, Macron e Scholz a Kiev
Mario Draghi, Olaf Scholz ed Emmanuel Macron sono arrivati a Kiev per la loro prima visita in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa il 24 febbraio. Lo ha constatato l'ANSA sul posto. Il premier italiano, il cancelliere tedesco e il presidente francese incontreranno insieme il leader ucraino Volodymyr Zelensky. (Fonte ats)