La bimba proveniva dall'Ohio dove l'interruzione di gravidanza è vietata.
WASHINGTON - Il fronte contro l'aborto serra i ranghi negli Stati Uniti. Le autorità dell'Indiana, che si appresta a varare una stretta sull'interruzione di gravidanza, hanno aperto un'indagine sulla ginecologa che ha fatto abortire una bambina di 10 anni vittima di stupro.
L'orrenda vicenda era stata citata dal presidente americano Joe Biden, una settimana fa, quando ha firmato l'ordine esecutivo per tutelare il diritto all'aborto dopo la decisione della Corte Suprema Usa di rovesciare la sentenza "Roe v. Wade". "Provate a mettervi nei panni di quella bambina, ha solo 10 anni ed è stata costretta a viaggiare fuori dal suo Stato", aveva detto il presidente a proposito della storia drammatica.
Non potendo abortire in Ohio, dove l'interruzione di gravidanza è vietata dopo solo sei settimane anche in caso di incesto o stupro (una scadenza entro la quale spesso le donne non sanno neanche di essere incinta), la bambina era stata costretta a partire per l'Indiana, stato a guida repubblicana che invece ancora permette la procedura fino alla 21esima settimana ma che ha già annunciato l'intenzione di limitarla entro il mese prossimo.
Ad Indianapolis è stata accolta dalla dottoressa Caitlin Bernard, alla quale era stata segnalata da un medico in Ohio, che ha deciso di aiutarla ad abortire. Adesso la ginecologa è accusata di non aver segnalato il caso alle autorità, come previsto dalla legge in caso di violenze su minori.
"Abbiamo un'attivista pro-aborto che lavora come medico", ha attaccato il procuratore Todd Rokita dichiarando battaglia fino alla fine. "Se necessario le ritireremo la licenza", ha incalzato.
Proprio oggi è stato incriminato in Ohio lo stupratore della ragazzina, arrestato due giorni fa. Gerson Fuentes, 27 anni, ha confessato di aver violentato la bambina due volte lo scorso maggio.
Intanto i democratici continuano il pressing su Biden affinché dichiari l'aborto un'"emergenza sanitaria pubblica", come reclamato anche dalle diecimila persone scese per le strade di Washington sabato scorso. "L'amministrazione ha già preso importanti misure per difendere i diritti all'aborto dagli attacchi della destra. Ma ha il potere di fare di più", si legge in una lettera firmata da 80 deputati democratici e appoggiata anche da 18 senatori liberal.