Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba: «Barbarie, atroce crimine di guerra»
Da ormai diverso tempo le attenzioni di tutta Europa (e non solo) sono rivolte alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, ancora al centro di raid e di rimbalzi della responsabilità tra Russia e Ucraina.
Ieri sera, il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres ha chiesto sia a Kiev che a Mosca di far rispettare una tregua, istituendo una zona di sicurezza per proteggere la centrale nucleare da eventuali danni che potrebbero essere «catastrofici». La decisione è arrivata in seguito alla conclusione del rapporto dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), che ha avvertito che i bombardamenti potrebbero portare al rilascio di materiali radioattivi e che per questo è fondamentale «l'immediata cessazione dei combattimenti nell'area».
Migliaia di ucraini deportati?
«Abbiamo prove che centinaia di migliaia di ucraini, compresi bambini, sono stati interrogati, detenuti e deportati con la forza. Alcuni semplicemente svaniscono. Un numero crescente di testimoni oculari e sopravvissuti alle operazioni di filtrazione racconta le minacce, molestie e tortura da parte delle forze di sicurezza russe. Sono stati oggetto di perquisizioni invasive, interrogatori in circostanze disumane e umilianti. Ciò a cui si riduce è una serie di orrori che accadono in tempo reale in Europa che riecheggiano un periodo molto oscuro del passato». Lo ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu, Linda Thomas-Greenfield. (Fonte ats)
Kuleba sul corpo del cittadino britannico: «Una barbarie atroce»
«I russi hanno restituito il corpo di Paul Urey con segni di possibili torture. Detenere e torturare i civili è una barbarie e un atroce crimine di guerra». Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. «Esprimo le mie più sentite condoglianze ai genitori e ai parenti di Paul Urey. Era un uomo coraggioso che si dedicò a salvare le persone - ha aggiunto -. L'Ucraina non dimenticherà mai lui e le sue gesta. Identificheremo gli autori di questo crimine. Non sfuggiranno alla giustizia».
Il corpo di un cittadino britannico è stato restituito dai russi «torturato e mutilato»
Dopo oltre un mese e mezzo di negoziati, la Russia ha restituito il corpo di Paul Urey, il cittadino britannico indicato da Londra come «un volontario» e da Mosca come «un mercenario», dichiarato a luglio morto in detenzione dopo essere stato catturato in Ucraina dalle forze dell'autoproclamata repubblica filorussa di Donetsk. «Parti del corpo mancanti e tracce di tortura: le storie dei russi sulla sua morte per malattia si sono rivelate bugie. L'uomo è stato torturato», ha detto il Commissario per i diritti umani Dmytro Lubinets del Parlamento ucraino, citato dall'Ukrainska Pravda. «A luglio abbiamo sentito dichiarazioni di propagandisti russi sulla morte di Paul Urey a causa di malattia e stress e oggi, 7 settembre, abbiamo ricevuto un corpo mutilato». Il Commissario ha affermato che la causa della morte di Paul Urey sarà confermata da un esperto medico legale e che intanto l'Ambasciata di Gran Bretagna in Ucraina è stata informata. «In qualità di difensore civico, oggi posso dire responsabilmente che una tale morte è stata violenta. Una persona semplicemente non può sopportare tali torture. Ho visto una foto del corpo del defunto e non ci sono dubbi». Lubinets ha sottolineato che l'uccisione del volontario Urey attraverso la tortura è un crimine di guerra, che sarà un'altra prova per il tribunale contro la leadership politica e militare russa». (fonte ats)
Controffensiva Kiev, circondata città con 27mila abitanti
Secondo un funzionario nominato da Mosca nella Repubblica popolare di Donetsk, controllata dalla Russia, le forze ucraine hanno circondato Balakljia, città dell'Ucraina orientale di 27'000 persone situata tra Kharkiv e Izium. Lo riferisce il Guardian aggiungendo il commento di Yaroslav Trofimov del Wall Street Journal: la velocità dell'avanzata dell'Ucraina sta lasciando molti sbalorditi. (Fonte ats)
La prima telefonata di Cleverly a Kuleba
Prima telefonata del neo-ministro degli Esteri britannico James Cleverly con il collega ucraino Dmytro Kuleba per discutere su come lavorare insieme per persuadere altri Paesi a sostenere Kiev contro l'invasione della Russia. Lo rende noto lo stesso Kuleba in un tweet: Cleverly e io «guardiamo negli occhi l'obiettivo principale, l'Ucraina deve vincere». Il ministro degli Esteri ucraino ha affermato di avere ricevuto la prima chiamata di Cleverly dopo la sua nomina da parte di Liz Truss. «Il fatto che la nostra chiamata sia stata la prima del ministro degli Esteri del Regno Unito parla da sé», ha commentato Kuleba. (fonte ats)
Prima ammissione degli attacchi in Crimea
Il comandante in capo delle forze armate ucraine Valery Zaluzhnyi e il vicepresidente del comitato di difesa ucraino Mykhailo Zabrodskyi hanno ammesso per la prima volta la responsabilità di una serie di attacchi alle basi aeree russe in Crimea. In una intervista pubblicata dall'agenzia di stampa Ukrinform hanno affermato che l'esercito di Kiev ha utilizzato missili e razzi e che 10 aerei da guerra russi sono stati distrutti: gli attacchi hanno colpito in particolare la base aerea di Saki.
Il 9 agosto scorso nella penisola c'era stata una serie di esplosioni nella base militare a Novofedorivka, da cui erano decollati aerei russi per bombardare le regioni di Kherson, Mykolaiv e Zaporizhzhia. In quell'occasione il ministero della Difesa di Mosca aveva affermato che le esplosioni nella base aerea in Crimea erano state causate dalla detonazione di munizioni immagazzinate nel sito. Successivamente, gli ucraini hanno reso noto che «a causa delle esplosioni» erano andati distrutti nove aerei russi. La mattina del 16 agosto nuove esplosioni sono state registrate in Crimea: il Ministero della Difesa della Federazione Russa ha affermato che si è trattato di un sabotaggio vicino a Dzhankoy, con esplosioni in un magazzino militare. (fonte ats)
Referendum di annessione il 4 novembre
Il partito di Putin, Russia Unita, propone un referendum di annessione dei territori ucraini il 4 novembre. (fonte ats)
Kiev accusa Mosca di fare pressioni sull’Aiea
La delegazione russa ha cercato di esercitare pressioni sul direttore generale dell'Aiea (l'Agenzia internazionale per l'energia atomica ) Rafael Grossi durante la stesura del rapporto sulla situazione della centrale nucleare di Zaporizhzia. Lo ha dichiarato il rappresentante permanente dell'Ucraina presso le Nazioni Unite Sergiy Kyslytsya, intervenendo alla riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu dedicata alla situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo riferisce Ukrinform. «È interessante osservare in quest'aula come l'inviato russo si lamenti di non aver avuto il tempo di studiare adeguatamente il rapporto pubblicato dall'Aiea, come se non fosse stata la stessa Russia a convocare con tanta urgenza questa riunione», ha osservato Kyslytsia. (fonte ats)
La guerra continuerà nel 2023
«Ci sono ragioni per credere che la guerra della Russia contro l'Ucraina continuerà nel 2023». Lo hanno affermato in un'intervista a Ukrinform il comandante in capo delle forze armate ucraine, generale Valerii Zaluzhnyi, e il vicepresidente del Comitato parlamentare ucraino per la sicurezza nazionale, la difesa e l'intelligence, generale Mykhailo Zabrodskyi. E hanno spiegato: «Le potenziali direzioni dell'offensiva delle truppe russe sono: raggiungere il confine amministrativo della regione di Donetsk, avanzare nella direzione di Zaporizhzhia, lanciare ostilità armate dal territorio della Bielorussia e fare un altro tentativo d'impadronirsi di Kiev».
Zaluzhnyi e Zabrodskyi hanno poi aggiunto: «La guerra scatenata dalla Federazione Russa contro l'Ucraina il 24 febbraio è andata da tempo oltre il concetto di conflitto locale di media intensità. Ciò si riferisce sia agli indicatori spaziali e al numero di forze militari coinvolte, che all'elenco di armi e altri equipaggiamenti ad alta tecnologia». «La questione è la durata del conflitto. Non si inserisce in alcun modo né nel quadro della "guerra lampo" annunciata dalla Russia, né nella durata delle fasi attive delle ostilità nelle guerre all'inizio del XXI secolo». (fonte ats)
Kiev accusa la Russia di imporre dove inviare il grano
«Gli accordi firmati a Istanbul riguardano solo una questione, ovvero il trasferimento di navi da carico attraverso il Mar Nero. La Russia non può imporre all'Ucraina dove inviare il suo grano e l'Ucraina non può imporre lo stesso alla Russia». Lo afferma, secondo quanto riporta il Guardian, il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak replicando alle affermazioni del presidente russo Vladimir Putin che ha detto di avere in mente di imporre restrizioni sull'esportazione di grano e sementi ucraini verso l'Europa e di volerne discutere con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. (fonte ats)
Anche Amnesty chiede la smilitarizzazione di Zaporizhzhia
«Collocando le sue forze sul territorio della centrale (di Zaporizhzhia) e nei suoi pressi, la Russia si è assunta la responsabilità primaria delle conseguenze potenzialmente devastanti di un incidente nucleare. Amnesty International chiede, come già fatto ad agosto, la piena smilitarizzazione dell'impianto nucleare e delle sue immediate vicinanze»: lo dichiara Denis Krivoshreev, vicedirettore delle ricerche di Amnesty International sull'Europa orientale e sull'Asia centrale. Commentando il rapporto dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) dopo la visita dei suoi ispettori all'impianto nucleare ucraino, Krivoshreev ha detto che «occupando la centrale di Zaporizhzhia, le forze russe non solo stanno mettendo in pericolo il personale e la popolazione circostante, ma stanno anche facendo aumentare i rischi di una catastrofe nucleare nella regione». (fonte ats)
Kiev sta valutando lo spegnimento della centrale di Zaporizhzhia
L'Ucraina sta valutando la possibilità di spegnere la centrale nucleare di Zaporizhzhia, occupata dai russi, per motivi di sicurezza ed è preoccupata per le riserve di gasolio utilizzate per i generatori di riserva, secondo il massimo esperto di sicurezza nucleare di Kiev. «L'opzione di spegnere la centrale è in corso di valutazione», ha dichiarato Oleh Korikov dell'Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare dell'Ucraina (SNRIU) durante un briefing mercoledì. (fonte ats)
Altri 5 miliardi europei all'Ucraina
«La situazione in Ucraina richiede il nostro pieno sostegno. Oggi la Commissione Ue propone ulteriori 5 miliardi di euro di assistenza macrofinanziaria per il Paese. Questo si aggiunge ai 10 miliardi di euro che l'Ue ha già fornito in aiuti finanziari, umanitari e militari». Lo scrive su Twitter la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. (fonte ats)
Sulle sanzioni l'Europa deve «tornare in sé»
Vladimir Putin ha invitato i Paesi europei a «tornare in sé» sulle sanzioni. Gli europei, di fronte all'impennata dei prezzi, «hanno diverse soluzioni: o sovvenzionare i prezzi elevati (dell'energia) o ridurre i consumi. Da un punto di vista economico va bene, ma da un punto di vista sociale è pericoloso. Può causare un'esplosione», ha avvertito Putin. «È meglio rispettare gli obblighi contrattuali, le regole civili», ha affermato riguardo il price cap sull'energia. «È impossibile non rispettare le leggi, oggettive, economiche. Altrimenti ti tornerà indietro come un boomerang», ha aggiunto. (fonte ats)
Il calo del Pil sarà «insignificante»
Il presidente russo Vladimir Putin sostiene che il Pil russo quest'anno registrerà un calo «intorno al 2-2,5%». Lo riporta l'agenzia Tass. «Si prevedeva che ci sarebbe stato un calo molto ampio dell'economia e del Pil. Questo non accadrà. Ci sarà un calo, ma sarà insignificante, intorno al 2-2,5%», ha affermato Putin al Forum economico di Vladivostok stando a quanto riporta la Tass. (fonte ats)
Con il price cap stop a gas e petrolio
La Russia non fornirà più petrolio e gas a quei Paesi occidentali che imporranno un price cap sull'energia russa. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin a Vladivostok. «Non consegneremo nulla se è contrario ai nostri interessi, in questo caso economici. Né gas, né petrolio, né carbone. Niente», ha aggiunto Putin. (fonte ats)
Kiev favorevole all'invio di caschi blu a Zaporizhzhia
L'operatore nucleare ucraino Energoatom è favorevole all'invio di caschi blu nella centrale nucleare di Zaporizhzhia. Ieri l'Aiea, l'agenzia Onu per l'energia atomica, ha reso noto il suo rapporto evidenziando i rischi e i danni riportati nella centrale sotto il controllo russo dopo una serie di bombardamenti. (fonte ats)
Kiev: «Liberati nuovi insediamenti nel sud»
L'esercito ucraino ha liberato alcuni insediamenti nel sud del Paese, ma comunicherà successivamente quali sono per motivi di sicurezza, cioè per evitare che vengano bersagliati dai russi. Lo rende noto il capo del Centro stampa di coordinamento congiunto delle forze di difesa dell'Ucraina meridionale, Natalya Humenyuk, come riporta Ukrainska Pravda. «Ci sono territori che abbiamo già liberato, ma aspettiamo ancora un po' per comunicare quali, stiamo preparando un messaggio ufficiale al riguardo, poiché ci stiamo assicurando che questi insediamenti, dopo tutti gli orrori dell'occupazione per sei mesi, non subiscono massicce artiglieria e attacchi aerei da parte del nemico. (fonte ats)
Il cibo: la nuova arma di Putin
"Troppi cereali finiscono nei paesi della Ue», mentre viene «affamato il sud del mondo. Chiederò al presidente turco Erdogan di limitare il flusso di grano verso l'Europa». È la nuova arma che il presidente russo Vladimir Putin è pronto a giocare nella sua sfida con l'Occidente. Putin punta il dito contro gli «atteggiamenti colonialisti» dei paesi europei che «ingannano» i paesi in via di sviluppo e sottraggono loro i prodotti alimentari essenziali.
Putin critica le sanzioni occidentali: «Minaccia per il mondo intero»
Le sanzioni imposte dai Paesi occidentali alla Russia costituiscono «una minaccia al mondo intero», ha detto il presidente russo, Vladimir Putin , nel suo discorso all'Eastern Economico Forum (Eaf) a Vladivistok. Putin, ha detto - citato dall'agenzia Tass - che «è impossibile isolare la Russia. La Russia non ha perso e non sta perdendo nulla a causa dell'Operazione speciale (l'invasione dell'Ucraina, ndr), ma ha anzi rafforzato la propria sovranità». Il leader russo ha aggiunto che «la Russia sta affrontando l'aggressione economica, finanziaria e tecnologica dell'Occidente», ha detto il presidente, «sto parlando di aggressione, non c'è altra parola per definirla». «La valuta e il mercato finanziario della Russia si sono stabilizzati, l'inflazione è in calo e il tasso di disoccupazione è ai minimi storici», ha elencato Putin. Il presidente russo incolpa le politiche occidentali per la crescente crisi alimentare e avverte di una catastrofe umanitaria senza precedenti. «L'acquisto di cibo da parte dell'Occidente sta provocando un aumento dei prezzi che potrebbe portare a una tragedia per i Paesi più poveri», ha dichiarato il leader del Cremlino. (fonte ats)
Deceduto il comandante russo ferito da un autobomba
È morto il comandante dell'amministrazione di occupazione russa della città ucraina di Berdyansk, nell'Oblast di Zaporizhzhia, Artem Bardin, ferito ieri da una bomba nella sua automobile. Lo afferma il Kiev Independent che dice di citare l'amministrazione russa. Bardin, scrive il sito d'informazione ucraino, è morto in ospedale per la gravità delle sue ferite. (fonte ats)
Cina preoccupata per le bombe su Zaporizhzhia
Le autorità cinesi sono preoccupate per i bombardamenti in corso sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, ha detto al Consiglio di sicurezza dell'Onu il vice inviato cinese Geng Shuang. «Nonostante i ripetuti avvertimenti e appelli della comunità internazionale, i bombardamenti della centrale continuano anche dopo che i visitatori dell'Aia sono arrivati lì», ha affermato Geng, citato dall'agenzia russa Tass. «Questo è davvero preoccupante», ha sottolineato. Il rappresentante di Pechino all'Onu ha enfatizzato infine come i fatti di Chernobyl e Fukushima non siano ancora «sbiaditi nella memoria» e che «il mondo non può permettersi un altro disastro nucleare». (fonte ats)