Lo rende noto il capo dell'agenzia danese per l'energia
«La Russia ha il diritto di utilizzare armi nucleari, se necessario, in base alla dottrina nucleare». Nel giorno in cui è stato certificato il prevedibile plebiscito a favore dell'annessione a Mosca nei referendum dei filorussi in quattro regioni ucraine, bollati come una «farsa» da Kiev e dalla comunità internazionale, Dmitry Medvedev torna ad agitare lo spettro dell'atomica. Sul terreno, nel frattempo, i bombardamenti non si fermano. Una guerra che secondo l'Onu ha già causato almeno seimila vittime civili e che Kiev si prepara a continuare a combattere approvando un bilancio di guerra per tutto il 2023.
Anche la Lettonia richiama i suoi cittadini dalla Russia
Il ministero degli Esteri della Lettonia ha invitato tutti i cittadini del Paese a lasciare quanto prima la Federazione russa. Lo riporta sul suo canale "Twitter" il ministro degli Esteri lettone Edgars Rinkēvičs. La raccomandazione arriva in conseguenza del peggioramento del quadro internazionale e dei problemi di sicurezza che esso comporta. (fonte ats)
Nord Stream, Mosca avvia un'inchiesta
La Procura generale della Federazione Russa ha avviato un'inchiesta per terrorismo internazionale dopo i danni ai gasdotti Nord Stream. Lo riportano le agenzie russe Ria Novosti e Interfax. (fonte ats)
Più della metà del gas si è disperso nell'atmosfera
La Danimarca ha reso noto che oltre la metà del gas contenuto nei tubi del Nord Stream si è disperso nell'atmosfera dopo il sospetto sabotaggio di lunedì. «La maggior parte del gas è già uscito dai gasdotti», ha detto il capo dell'agenzia danese per l'energia, Kristoffer Bottzauw, in una conferenza stampa. «Ci aspettiamo che il resto fuoriesca entro domenica», ha aggiunto. (Fonte ats)
Confermata la riunione del Consiglio dell'Onu
Si terrà venerdì la riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sui danni ai gasdotti Nord Stream. Lo annuncia la Svezia. La Russia aveva annunciato l'intenzione di chiedere una riunione sull'accaduto. (Fonte ats)
Mosca reclama l’autodeterminazione delle regioni annesse
I cittadini del Donbass e delle altre regioni dove si è votato nei referendum per l'unione con la Russia hanno «esercitato il loro diritto legale all'autodeterminazione in base alla Carte delle Nazioni Unite» perché le consultazioni si sono tenute «nel rigoroso rispetto delle leggi e principi della legge internazionale». Lo afferma in una nota il ministero degli Esteri di Mosca, citato dalla Tass. Anche osservatori internazionali provenienti da vari Paesi «hanno riconosciuto come legittimi» i risultati dei referendum svoltisi in quattro regioni ucraine per l'unione con la Russia, secondo un comunicato del ministero degli Esteri russo ripreso dalla portavoce Maria Zakharova sul suo canale Telegram. In totale, si precisa nella nota, erano presenti 133 osservatori provenienti da vari Paesi, compresi Germania, Venezuela e Lettonia. (fonte ats)
Nord Stream forse compromesso per sempre
I servizi di sicurezza in Germania ritengono che i tre tubi dei gasdotti Nord Stream 1 e 2, danneggiati probabilmente da un attacco, potrebbero anche risultare inutilizzabili per sempre. È quello che scrive il tedesco Tagesspiegel. Secondo fonti di governo citate dal giornale, se non verranno riparati subito, l'acqua salata potrà corrodere il materiale di cui sono fatti. (fonte ats)
L'offensiva nel Donetsk proseguirà dopo i referendum
«Quello che posso dire con assoluta precisione» è che «non tutti i territori della Repubblica popolare di Donetsk sono stati ancora liberati. Stiamo parlando del territorio che si trova entro i confini del 2014». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato da Ria Novosti, affermando che l'offensiva nel Donetsk proseguirà anche dopo la possibile annessione di nuovi territori alla Russia a seguito dei risultati dei referendum tenuti in quattro regioni ucraine, non riconosciuti dalla comunità internazionale. Invece, ha aggiunto Peskov, «il territorio della Repubblica popolare di Lugansk è già stato liberato». (fonte ats)
La Germania non riconoscerà il referendum
«La Germania non riconoscerà mai l'esito dei referendum». Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in una telefonata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, di cui riferisce la cancelleria in una nota. (fonte ats)
L'affluenza a Zaporizhzhia secondo l'Ucraina? «Lo 0,5%»
«Voglio ringraziarvi per la vostra posizione indomabile. Anche sotto l'oppressione del nemico, non avete partecipato a questa farsa e a questo finto referendum. Solo lo 0,5%» dei residenti «ha partecipato a questa farsa» nella regione di Zaporizhzhia. Lo ha detto in un videomessaggio su Telegram il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov. Le autoproclamate autorità filorusse avevano annunciato un'affluenza nella regione dell'85,4% degli aventi diritto, pari a 541.093 votanti. (fonte ats)
Il Brasile nega l'invio di osservatori nel Donbass
Il ministero degli Affari esteri brasiliano ha riferito di non aver inviato alcun osservatore ai referendum organizzati dalla Russia nei territori occupati dell'Ucraina, negando un'accusa avanzata dalle autorità di Kiev, scrive oggi il quotidiano O Globo. La precisazione è arrivata in risposta a una dichiarazione rilasciata nei giorni scorsi dal governo ucraino, secondo cui il Brasile avrebbe inviato un emissario alle votazioni come hanno fatto altri Paesi quali Siria, Bielorussia, Egitto, Venezuela e Sud Africa. Kiev ha sostenuto in particolare di avere il nome dell'osservatore brasiliano che sarebbe stato presente ai referendum. Le relazioni tra Brasile e Russia sono diventate più strette da quando il presidente Jair Bolsonaro ha visitato il suo omologo Vladimir Putin a Mosca a febbraio, una settimana prima dell'invasione dell'Ucraina. (fonte ats)
La mediazione turca per smilitarizzare Zaporizhzhia
La Turchia può mediare per arrivare ad avere un'area smilitarizzata attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia in Ucraina. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante un telefonata con l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky. Lo rende noto la direzione delle comunicazioni presidenziali di Ankara secondo cui, durante il colloquio, Erdogan avrebbe citato la mediazione messa in campo dalla Turchia per sbloccare le esportazioni di grano dai porti ucraini come modello per arrivare a un'intesa sulla centrale nucleare. (fonte ats)
«Ogni deliberata interruzione delle forniture energetiche europee è inaccettabile»
«Ogni deliberata interruzione delle forniture energetiche europee è inaccettabile e troverà una risposta robusta e unita». Lo ha detto il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis in conferenza stampa. Gli incidenti avvenuto ai gasdotti Nord Stream 1 e 2 «non sono una coincidenza». «Tutte le informazioni disponibili indicano che si è trattato di atti deliberati. La Commissione è in contatto con gli stati membri e sosteniamo le indagini per far piena chiarezza» e valutare come «aumentare la resilienza delle nostre forniture energetiche». (fonte ats)
Le liste di chi lascia la Russia
Le autorità russe stilano elenchi di coloro che partono: lo ha detto il presidente della Duma, Viaceslav Volodin, ripreso dall'agenzia Interfax, senza specificare a cosa servano queste liste. «Stiamo compilando le liste di tutti quelli che stanno partendo ora. Credete che stiano partendo e nessuno veda coloro che se ne sono andati, perché se ne sono andati?» ha detto Volodin durante una seduta della Duma, il ramo basso del Parlamento russo. Volodin - riporta sempre Interfax - ha inoltre affermato che molte persone hanno lasciato le auto al confine: «Bisogna anche pensare a chi dare queste auto. Magari alle famiglie di quei ragazzi che sono andati a combattere. Sarà giusto», ha dichiarato. (fonte ats)
Nord Stream, indagine aperta in Svezia
La polizia svedese ha aperto un'indagine sulle fughe dal gasdotto Nord Stream dopo che le autorità di Stoccolma hanno suggerito che le «esplosioni» erano «probabilmente un atto deliberato». Lo riporta il Guardian. È stato presentato un rapporto di polizia sull'incidente e il caso è attualmente all'esame dell'ufficio del pubblico ministero svedese. Il reato per cui procede la polizia è attualmente di sabotaggio grave. (fonte ats)
La Serbia non riconoscerà i territori annessi dalla Russia
La Serbia non può riconoscere e non riconoscerà l'attesa decisione della Duma russa sull'annessione dei territori ucraini nei quali si sono tenuti i referendum degli ultimi giorni. Lo ha detto il presidente Aleksandar Vucic. «Noi difendiamo la nostra integrità territoriale, ed è nel nostro assoluto interesse difendere l'integrità territoriale di Paesi riconosciuti internazionalmente», ha detto Vucic citato oggi dai media. «Si tratta di un tema che è per noi d'importanza cruciale», ha aggiunto. (fonte ats)
Nord Stream, Mosca vuole sapere se ci sono dietro gli Usa
Il presidente americano Joe Biden deve chiarire se vi siano gli Usa dietro gli incidenti avvenuti al Nord Stream. Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, citata dall'agenzia Tass. Sul suo canale Telegram, Zakharova posta il video di una conferenza stampa tenuta da Biden prima dell'inizio dell'operazione militare russa in Ucraina. «Se la Russia invaderà l'Ucraina - afferma il presidente Usa - non ci sarà più un Nord Stream 2. Vi metteremo fine». Alla domanda di una giornalista come gli Stati Uniti potranno farlo, Biden risponde: «Le assicuro che saremo in grado di farlo». «Joe Biden - scrive la portavoce del ministero degli Esteri russo - è obbligato a rispondere alla domanda se gli Stati Uniti d'America hanno realizzato la loro minaccia il 25 e 26 settembre 2022». (fonte ats)
Russia, niente passaporto per chi è richiamato alla leva
La Russia non rilascerà più passaporti alle persone richiamate alla leva in base alla mobilitazione voluta dal presidente russo Vladimir Putin. Lo ha reso noto il portale informativo del governo, in un momento in cui decine di migliaia di persone sono già fuggite all'estero. «Se un cittadino è già stato chiamato per il servizio militare o ha ricevuto una convocazione (per la mobilitazione o il servizio di leva), gli verrà negato il passaporto internazionale», si legge sul portale. (fonte ats)
Telefonata tra Erdogan e Zelensky
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha discusso degli ultimi sviluppi della guerra tra Kiev e Mosca in una telefonata con il capo di Stato ucraino Volodymyr Zelensky. Lo rende noto l'agenzia Anadolu. Durante il colloquio, il leader turco si è dichiarato «soddisfatto» per il recente scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina. (fonte ats)
Venerdì una riunione del Consiglio Ue Energia
«Tutto è in atto per identificare l'origine dell'esplosione sul gasdotto Nord Stream 1 e Nord Stream 2. Dobbiamo andare a fondo di questa indagine prima di pronunciarci in modo molto chiaro sull'origine e le responsabilità». Lo ha detto il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders, al termine della riunione del collegio dei commissari. «Venerdì ci sarà la riunione del Consiglio Ue Energia e il dibattito evidentemente sarà anche su questo. Le indagini sono in corso», ha evidenziato.
Danni preoccupanti al gasdotto
«Importante colloquio telefonico con la mia collega svedese Ann Linde. I danni causati ai gasdotti Nord Stream 1e 2 sono molto preoccupanti. L'incidente dovrebbe essere oggetto di un'indagine approfondita. Non si può escludere un sabotaggio alle condutture. Gravi rischi per l'ambiente e la navigazione». Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri finlandese Pekka Haavisto. (Fonte ats)
Il Cremlino preoccupato per le fughe di gas
Le emergenze sui gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 sono un grosso problema per la Russia. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ai giornalisti, secondo quanto riportano le agenzie russe. «Entrambe le linee di Nord Stream 2 - sostiene Peskov - sono piene di gas, l'intero sistema è pronto a pompare gas, e questo gas è molto costoso e ora questo gas sta sfuggendo nell'aria». (fonte ats)
Mosca rimprovera gli Stati Uniti: «Sempre più parte del conflitto»
«La parte americana sta entrando sempre più in questo conflitto de facto, si sta avvicinando sempre più a diventare una parte di questo conflitto, il che è estremamente pericoloso». Lo ha sottolineato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, secondo quanto riporta l'agenzia Tass. Il portavoce del Cremlino ha sottolineato che la parte russa ha un atteggiamento negativo nei confronti della dichiarazione del Segretario di Stato americano Antony Blinken sulla possibilità di utilizzare le armi fornite all'Ucraina dagli Stati Uniti contro i territori in cui si sono svolti i referendum per l'adesione alla Federazione Russa. (fonte ats)
Lavrov: «La Russia ricoprirà un nuovo ruolo nell’ordine mondiale».
La Russia sta attraversando una fase cruciale della sua storia, che definirà il nuovo ordine mondiale e il suo posto in esso: lo ha dichiarato il ministro degli esteri russo, Serghei Lavrov, citato dall'agenzia Tass. «Oggi il nostro Paese sta attraversando una fase cruciale della sua storia. Non sarebbe esagerato dire si definirà il futuro dell'ordine mondiale e il posto della Russia in esso», ha detto Lavrov in occasione della presentazione di un francobollo per i 220 anni dell'istituzione del Ministero degli esteri russo. Mosca sta prendendo «decisioni per difendere gli interessi nazionali, l'onore, la dignità e il patrimonio storico della Russia», ha aggiunto Lavrov. (fonte ats)
Il referendum passa anche nel Lugansk
Il capo della sedicente Repubblica del Lugansk Leonid Pasechnik ha chiesto al presidente russo Vladimir Putin di considerare la questione dell'adesione del Lugansk alla federazione russa. Lo riporta l'agenzia Tass. (fonte ats)
La Cina chiede di rispettare la sovranità territoriale
La posizione della Cina «sulla questione dell'Ucraina è stata sempre chiara: abbiamo sempre sostenuto che l'integrità sovrana e territoriale di tutti i Paesi dovrebbe essere rispettata», così come «gli scopi e i principi della Carta dell'Onu». Così il portavoce del ministro degli Esteri Wang Wenbin sul via libera all'adesione alla Federazione russa emersa dai referendum tenuti nelle regioni dell'Ucraina occupate dalle truppe di Mosca, aggiungendo che anche «le legittime preoccupazioni sulla sicurezza di tutti i Paesi dovrebbero essere prese sul serio e dovrebbero essere sostenuti gli sforzi per una soluzione pacifica della crisi». (fonte ats)
«Ora passiamo a una nuova fase della guerra»
«Ora passiamo a una nuova fase di combattimenti come parte della Federazione Russa»: lo ha dichiarato il capo della sedicente repubblica di Donetsk, Denis Pushilin, secondo quanto riporta l'agenzia Tass, dopo aver ricevuto il protocollo d'esito del voto sul referendum e prima di partire per Mosca. (fonte ats)
Zelensky esorta l’occidente a rispondere alle minacce russe
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, durante una conversazione con la comunità studentesca e docente di Harvard, ha invitato la comunità mondiale a rispondere alle minacce della Russia di usare armi nucleari poiché ci saranno molte altre intimidazioni di questo tipo. «Ci saranno molte altre minacce del genere (con armi nucleari - ndr). Per ridurle, dovrebbe essere scritto sistematicamente quale sarà la reazione. Anche a parole o intenzioni». Zelensky ha aggiunto che si può credere o meno alle minacce della Russia, ma il mondo deve essere forte e non aver paura delle intimidazioni dell'aggressore. (fonte ats)
Nord Stream, Mosca propone un’indagine congiunta
La Russia è pronta a considerare le richieste per un'indagine congiunta sulle cause dell'incidente al Nord Stream se arriveranno dai Paesi europei. Lo ha affermato il viceministro degli Esteri russo Alexander Grushko, come riporta l'agenzia di stampa Ria Novosti. «Se ci sono appelli, li prenderemo in considerazione. Per quanto ne so, non ce ne sono stati», ha detto Grushko rispondendo a una domanda sulla possibile cooperazione della Russia con i Paesi europei nelle indagini sugli incidenti ai gasdotti Nord Stream. (fonte ats)
Almeno una settimana per indagare sui danni al Nord Stream
«C'è molto gas in uscita, l'esplosione è molto grande, e quindi ci vorrà del tempo, una settimana o due prima che le perdite possano essere indagate scendendo in profondità». Lo afferma il ministro della Difesa danese Morten Bodskov, parlando alla televisione danese TV 2, dopo il suo incontro con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. «Non è un incidente, è stato pianificato, e stiamo parlando di esplosioni molto grandi», ha affermato aggiungendo che «la Russia ha una presenza militare significativa nella regione del Mar Baltico e ci aspettiamo che continui a lanciare sciabolate». (fonte ats)
Tra missili russi spiovono nella regione di Zaporizhzhia
Stamattina la Russia ha lanciato tre missili al centro della città di Gulyaipole nella regione di Zaporizhzhia. Lo afferma il presidente della regione Oleksandr Starukh su Telegram affermando che «Il nemico ha colpito il centro città con tre missili S-300. Un edificio che aveva lo status di monumento storico è stato distrutto. La strada è stata danneggiata. Si aspettano informazioni sulle vittime». È quanto riporta Ukrainska Pravda. (fonte ats)
Cresce il pericolo di cyber attacchi russi
Possibile escalation di guerra cyber da parte della Russia, nel mirino soprattutto il settore energia. È l'allarme lanciato dal servizio di intelligence militare ucraino che ha diramato una comunicazione online. «Il Cremlino - si legge - pianifica massicci attacchi informatici diretti agli impianti delle infrastrutture critiche di aziende ucraine e degli alleati, in primis la Polonia e gli stati baltici. Le operazioni sfrutteranno l'esperienza degli attacchi informatici ai sistemi energetici dell'Ucraina nel 2015 e nel 2016». Proprio ieri c'è stato un danno a due linee del gasdotto Nord Stream, un incidente di cui si sta accertando la natura. Secondo il servizio di intelligence militare ucraino, questa «massiccia» ondata di attacchi in arrivo si concentrerà probabilmente sull'interruzione di strutture e istituzioni del settore energetico. (fonte ats)
I risultati del referendum preoccupano Kiev
Kiev chiede all'Occidente di aumentare «significativamente» gli aiuti militari all'Ucraina dopo che le autorità filo-russe nelle quattro regioni ucraine controllate da Mosca hanno dichiarato la vittoria nelle votazioni per l'annessione. «L'Ucraina chiede all'Ue, alla Nato e al Gruppo dei Sette di aumentare immediatamente e in modo significativo la pressione sulla Russia, anche attraverso l'imposizione di dure sanzioni, e di incrementare in modo significativo gli aiuti militari all'Ucraina», ha dichiarato il ministero degli Esteri ucraino in un comunicato. (fonte ats)
Reazioni al referendum: «Esito falsificato»
L'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell, ha detto che i risultati dei referendum per l'annessione alla Russia tenuti in quattro regioni dell'Ucraina occupata dai russi sono stati «falsificati» e che le consultazioni in sé sono state «illegali». «Si tratta di una nuova violazione della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina in un contesto di violazioni sistematiche dei diritti umani», ha scritto Borrell su Twitter. «Salutiamo il coraggio degli ucraini, che continuano a opporsi e a resistere all'invasione russa», ha aggiunto. (fonte ats)
Fughe di gas sospette, per l’Ue è un atto deliberato
L'Ue ritiene che le perdite di questa settimana da due gasdotti sottomarini tra Russia e Germania «non siano una coincidenza», ma che si tratti di «un atto deliberato», ha dichiarato l'Alto commissario per la Politica estera dell'Ue, Josep Borrell. Esprimendo «profonda preoccupazione» per le perdite di Nord Stream 1 e 2 e chiedendo un'indagine, Borrell ha dichiarato in un comunicato che «tutte le informazioni disponibili indicano che queste perdite sono il risultato di un atto deliberato». (fonte ats)
Il referendum passa nel Donetsk, Lugansk e Kherson
Le autorità filorusse delle regioni di Lugansk, Donetsk e Kherson hanno annunciato la vittoria nei referendum di annessione alla Russia. Lo riporta l'agenzia Tass precisando che in base ai risultati preliminari dello spoglio, nel Lugansk il 'sì' ha vinto con il 98,52%, nel Donetsk con il 94,75%. Nell'area di Kherson, dove i conteggi sono stati ultimati, l'87,05% dei votanti ha detto 'sì' all'annessione. (fonte ats)
Oggi la regione di Zaporizhzhia chiederà di diventare russa
Oggi la regione ucraina di Zaporizhzhia, occupata dalle truppe russe, chiederà al presidente russo, Vladimir Putin, di essere "ammessa" alla Russia: lo scrive l'agenzia russa Tass. Zaporizhzhia, insieme alle regioni di Kherson, Lugansk e Donetsk, ha tenuto un referendum per l'annessione, conclusosi ieri e rigettato come «farsa» da Kiev e dalla maggioranza della comunità internazionale. «Il 28 settembre le autorità della regione di Zaporizhzhia si rivolgeranno a Putin con la richiesta di accettare la regione nella Federazione russa», scrive la Tass, citando il dirigente delle autorità filorusse regionali Vladimir Rogov. (fonte ats)
I detenuti mobilitati sono giunti al fronte
«Nelle forze di occupazione russe è iniziata l'accoglienza del personale chiamato alla mobilitazione parziale. Ad esempio, sono arrivati rinforzi per le unità del primo reggimento di carri armati, seconda divisione di fucili motorizzati del primo esercito di carri armati, che sono schierati in zone di combattimento. Non hanno svolto alcun addestramento. Inoltre, i russi stanno continuando le cosiddette misure di 'automobilitazione' contemporaneamente alla mobilitazione parziale. Persone condannate per reati penali sono arrivate a rinforzare le unità che stanno già combattendo in Ucraina». Lo dichiara lo Stato Maggiore delle Forze armate ucraine nel consueto report giornaliero. (fonte ats)
Accordo tra Russia e talebani su gas e grano
I talebani hanno firmato un accordo con la Russia per la fornitura di benzina, diesel, gas e grano all'Afghanistan. Lo ha detto - come riporta l'agenzia Reuters - il ministro afgano del Commercio e dell'Industria ad interim, Haji Nooruddin Azizi. Azizi ha aggiunto che la Russia ha proposto uno sconto sui prezzi medi delle materie prime. L'accordo prevede la fornitura di circa un milione di tonnellate di benzina, un milione di tonnellate di diesel, 500'000 tonnellate di Gpl e due milioni di tonnellate di grano all'anno. (fonte ats)
Una risposta Nato «devastante»
Il ministro degli Esteri polacco, Zbigniew Rau, ha dichiarato che la risposta della Nato a qualsiasi uso di armi nucleari da parte della Russia in Ucraina sarà «devastante». In un'intervista al talk show della Nbc 'Meet the Press' il ministro, in visita a Washington, ha avvertito che se il presidente russo Vladimir Putin dovesse usare la bomba atomica la Nato reagirà «in maniera convenzionale», quindi non usando un'arma nucleare, «ma la risposta sarà devastante». «Questo è il messaggio che l'Alleanza sta inviando alla Russia in questo momento», ha aggiunto il ministro di Varsavia. (fonte ats)
Altre armi dagli Stati Uniti
Gli Stati Uniti stanno preparando un nuovo pacchetto di armi da 1,1 miliardi di dollari per l'Ucraina in previsione dell'annuncio da parte della Russia dell'annessione di territori ucraini. Lo riferiscono fonti dell'amministrazione all'agenzia Reuters. Nel nuovo invito ci saranno i sistemi anti-missile Himars già inviati alle forze di Kiev in passato, munizioni, vari tipi di sistemi anti-droni, precisano le fonti. L'amministrazione sta anche preparando nuove sanzioni contro Mosca in risposta ai referendum.