La preziosa pergamena, datata al 129 a.C., è stata ritrovata nel monastero di Santa Caterina in Egitto.
SANTA CATERIAN - Ritrovata la più antica mappa del cielo. Si credeva perduta per sempre, ma ora è stata ritrovata in una pergamena medievale conservata del monastero di Santa Caterina in Egitto. La mappa, datata intorno al 129 a.C., è di Ipparco, considerato il più grande astronomo dell'antica Grecia.
Un documento prezioso per la scienza - La scoperta, pubblicata sul Journal for the History of Astronomy e segnalata anche dalla rivista Nature sul suo sito, si deve alla ricerca coordinata dal Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (CNRS) e dimostra che Ipparco ha davvero compilato un catalogo delle stelle secoli prima degli altri tentativi noti, e segna anche un momento cruciale nella nascita della scienza, quando gli astronomi sono passati dalla semplice descrizione di ciò che vedevano nel cielo alla misurazione e previsione dei fenomeni.
Il manoscritto medievale, le cui pagine si trovano ora nel Museo della Bibbia di Washington DC, contiene una raccolta di testi siriaci scritti nel decimo o undicesimo secolo, ma si tratta in realtà di un palinsesto: la pergamena, cioè, conteneva un testo più antico che è stato raschiato via da uno scriba per riutilizzarla.
La datazione della mappa - Nel 2017, le pagine sono state analizzate tramite fotografie fatte in varie lunghezze d'onda e utilizzando algoritmi informatici, per cercare di rendere più visibile il testo nascosto. In questo modo, alcuni fogli hanno lasciato riemergere delle coordinate stellari, che hanno permesso di risalire a Ipparco e di datare il periodo in cui vennero fatte le osservazioni.
I ricercatori, guidati da Victor Gysembergh, sperano ora di ottenere altre parti dell'antica mappa grazie all'avanzamento delle tecniche di analisi, anche perché molte parti della pergamena medievale non sono state ancora decifrate. È anche possibile che altre pagine siano ancora nascoste nel monastero egiziano, che contiene più di 160 palinsesti: da alcuni di essi sono già riemersi altri testi greci sconosciuti, comprese ricette di farmaci, istruzioni chirurgiche e una guida alle piante medicinali.