In precedenza il ministro della difesa Shoigu aveva espresso preoccupazione per l'uso della "bomba sporca"
Si sono verificati forti scontri nell'area di Kherson, che non hanno però smosso la linea del fronte. I filorussi che si trovano nella città hanno ordinato agli abitanti di partire «immediatamente» e di dirigersi verso il lato destro del fiume Dnipro, a causa «dei bombardamenti ucraini». L'esercito ucraino ha condotto diversi assalti alla città, ma è stato respinto.
Sempre sabato, dopo più di 80 anni, gli Stati Uniti hanno dispiegato per la prima volta una divisione (la 101/ma) in Romania. Il motivo è da ricercare nelle crescenti tensioni tra Russia e Nato.
Zelensky chiede che il mondo reagisca
«Se la Russia chiama e dice che l'Ucraina starebbe preparando qualcosa, questo significa solo una cosa: che la Russia l'ha già preparata. Credo che il mondo debba reagire il più duramente possibile». Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo messaggio serale sui social, dopo le accuse di Mosca a Kiev di preparare una attacco con una "bomba sporca". Se Mosca ha preparato «una nuova tappa nell'escalation, deve vedere ora, in modo preventivo e prima di una delle sue nuove malefatte, che il mondo non l'accetterà», ha aggiunto il leader di Kiev.
Gli Usa sulla "bomba sporca"
«Un'accusa chiaramente falsa»: così la portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa Adrienne Watson commenta le parole del ministro della difesa russo Serghiei Shoigu, che ha espresso il timore che Kiev stia preparandosi ad impiegare una "bomba sporca". «Il mondo capirà qualsiasi tentativo di usare questa accusa come pretesto per una escalation», ha detto Watson. (Fonte ats)
Secondo Mosca, Kiev cercherebbe l'escalation
«Possibili provocazioni militari» attraverso l'uso di una «bomba sporca». Mentre continua a bombardare le infrastrutture energetiche dell'Ucraina, ancora costretta a lunghi blackout in diverse regioni, la Russia torna a innescare lo scontro diplomatico, accusando Kiev di mostrare «una tendenza costante verso un'ulteriore escalation incontrollata». A dar voce alla «preoccupazione» di Mosca è il ministro della difesa Serghei Shoigu, che in poche ore ha ripetuto le accuse in telefonate con gli omologhi di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Turchia. Affermazioni seccamente respinte dal fronte occidentale, mentre Kiev le ha bollate come «assurde» e «pericolose». (Fonte ats)
«Le accuse russe sulla "bomba sporca" sono un pretesto per il genocidio»
«Cosa abbiamo già sentito dalla Russia? Una bugia sul nazismo, sullo sviluppo delle armi nucleari e sui piccioni combattenti. Cosa stiamo ascoltando ora? 'Bomba sporca', 'far saltare in aria la diga'. È anche questa una bugia. Non esiste una 'bomba sporca'. Solo sporchi tentativi di giustificare il genocidio con una nuovo falsità». Lo ha scritto su Twitter Mykahilo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. (fonte ats)
Elettricità interrotta in quattro regioni, anche a Kiev
Nuove restrizioni alle forniture di elettricità sono state introdotte oggi a seguito dei bombardamenti russi alle infrastrutture energetiche in quattro regioni dell'Ucraina. Si tratta della capitale Kiev, Chernihiv, Cherkasy e Zhytomyr. Lo riferisce Ukrenergo, la società di gestione della rete. L'impresa ha inoltre riferito che lavori di ripristino dell'alimentazione elettrica sono in corso in tutto il paese, con 70 squadre di riparazione impegnate a ripristinare le infrastrutture. (fonte ats)
Arrestati alcuni manager accusati di collaborare con Mosca
Il servizio di intelligence ucraino Sbu ha arrestato il presidente e il capo del dipartimento delle attività all'estero di un'azienda nazionale produttrice di motori per aerei, la Motor Sich, sospettati di avere collaborato con la Russia. Lo fa sapere la Sbu in una nota. Il loro arresto fa seguito a un'indagine penale sulla «fornitura illegale di equipaggiamento militare da parte della Motor Sich per gli aerei d'attacco russi», ha aggiunto la Sbu. I due uomini sono sospettati di «collaborazione» e «assistenza allo stato aggressore». Secondo l'intelligence ucraina, la direzione dello stabilimento della società nella regione di Zaporizhzhia, nell'Ucraina meridionale, in parte controllata dalle forze russe, «ha agito in collusione» con il conglomerato della difesa russa Rostec. «I sospetti avrebbero stabilito un canale transnazionale per la consegna illegale all'ingrosso di lotti di motori per aerei nel paese aggressore», ha affermato la Sbu, aggiungendo che la Russia li avrebbe usati per produrre e riparare elicotteri da combattimento, del tipo utilizzato durante l'invasione russa dell'Ucraina. Gli indagati avrebbero inoltre aggirato le sanzioni vendendo i motori ad aziende del Medio Oriente, Europa e Asia orientale che avrebbero effettuato ordini per conto di un "partner straniero". (fonte ats)
Shoigu sente Wallace: «Temiamo una bomba sporca»
Il ministro della difesa russo Serghei Shoigu ha avuto una conversazione telefonica con l'omologo britannico Ben Wallace. Nel colloquio, riferisce la Tass, Shoigu ha espresso «preoccupazione per possibili provocazioni dell'Ucraina attraverso l'uso di una 'bomba sporca'». (fonte ats)
Distrutto un deposito di carburante
L'esercito russo ha distrutto nella regione del Dnipropetrovsk, un deposito di carburante destinato alle forze armate ucraine. Lo rende noto il ministero della Difesa russo, citato dalle agenzie Ria Novosti e Interfax. (fonte ats). «Un deposito di carburante è stato distrutto vicino al villaggio di Smila nella regione di Cherkasy, dove erano immagazzinate oltre 100.000 tonnellate di carburante per l'aviazione per le forze aeree ucraine», precisa il ministero della Difesa nel suo briefing quotidiano. (fonte ats)
A Kiev interruzioni programmate di corrente
Sono in vigore da oggi a Kiev interruzioni programmate della corrente elettrica dopo i ripetuti attacchi russi all'infrastruttura energetica del Paese: lo ha reso noto in un comunicato la utility Dtek. «Il 23 ottobre, l'operatore energetico nazionale Ukrenergo ha introdotto delle interruzioni di stabilizzazione a Kiev per evitare incidenti», ha annunciato la Dtek, aggiungendo che i blackout dovrebbero durare «non più di quattro ore», ma potrebbero essere più lunghi «a causa dell'entità dei danni al sistema di alimentazione elettrica». (fonte ats)
Raid russi, 8 civili morti
Otto civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti nel corso degli attacchi russi di ieri in Ucraina: lo ha reso noto su Telegram il vice capo dell'Ufficio del presidente, Kyrylo Tymoshenko, come riporta Ukrinform. In particolare, sei persone sono state uccise nella regione di Donetsk e due nella regione di Zaporizhzhia. Quanto ai civili feriti, nove sono stati segnalati nel Donetsk, quattro nella regione di Dnipropetrovsk, quattro nella regione di Mykolaiv, uno nella regione di Sumy e uno nel Kharkiv. (fonte ats)
Droni kamikaze, colpita nella notte la città di Zaporizhzhia
Le forze russe hanno attaccato di nuovo, la notte scorsa, la città di Zaporizhzhia con droni kamikaze e missili S-300: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'Amministrazione militare regionale, Oleksandr Starukh, come riporta Ukrinform. «Nella notte, le forze di occupazione hanno attaccato la città di Zaporizhzhia con i droni (Shahed-136 droni kamikaze secondo i dati preliminari), così come gli insediamenti circostanti utilizzando missili S-300 - ha scritto Starukh -. Uno dei droni ha colpito un edificio pubblico nel centro regionale. Finora non sono state segnalate vittime». Un villaggio del distretto di Zaporizhzhia è stato colpito da missili S-300, ha aggiunto Starukh, che hanno danneggiato abitazioni residenziali e locali di una scuola senza provocare feriti o vittime. (fonte ats)
G7: «La Russia restituisca la centrale di Zaporizhzhia all'Ucraina»
Il G7 ha condannato i «ripetuti» rapimenti da parte della Russia dei manager e del personale della centrale nucleare di Zaporizhzhia e ha chiesto l'immediata restituzione all'Ucraina del «pieno controllo» dell'impianto, oltre al rilascio «immediato» delle persone rapite. Lo affermano i Paesi del G7 in un comunicato. «Condanniamo i ripetuti rapimenti da parte della Russia della dirigenza e del personale ucraino della centrale nucleare di Zaporizhzhia e denunciamo l'applicazione di altre forme di pressione sul restante personale ucraino», si legge nel comunicato. «Queste azioni compromettono ulteriormente la sicurezza nucleare della centrale, impedendo al personale chiave di svolgere le proprie funzioni indispensabili - prosegue la nota -. Respingiamo con forza questi atti sconsiderati, crudeli e pericolosi e chiediamo l'immediato rilascio delle persone detenute». «Esortiamo la Russia a restituire immediatamente il pieno controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia al suo legittimo proprietario sovrano, l'Ucraina, a rimuovere tutto il personale russo dall'impianto e a interrompere qualsiasi tentativo di porre in modo sconsiderato e pericoloso la centrale nucleare sotto l'amministrazione russa, che potrebbe ulteriormente compromettere la sicurezza delle sue operazioni», sottolineano i Paesi del G7 (Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Usa) insieme all'Alto rappresentante dell'Ue, Josep Borrell. (fonte ats)