«L'appoggio alla guerra nella Federazione Russa sta diminuendo» ha aggiunto Mikhailo Podolyak
I successi della controfensiva ucraina, che hanno portato alla liberazione di Kherson, sembrano aver spento parzialmente le speranze dei negoziati. «Non credo che la questione della ripresa dei negoziati sia possibile ora», ha fatto sapere il procuratore generale dell'Ucraina Andriy Kostin. «La guerra continua», ha rincarato il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba.
L'attenzione di Kiev sembra ora essersi spostata sulla Crimea. «Non dimentichiamo nessuno, non lasceremo nessuno indietro», ha assicurato il presidente Zelensky.
I russi lasciano Kherson con più di 400 crimini di guerra
«Gli investigatori hanno già documentato più di 400 crimini di guerra russi, sono stati trovati corpi di civili e militari». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale. «La situazione nella regione di Kherson è ancora molto pericolosa. Prima di tutto, le mine. Sfortunatamente, uno dei nostri genieri è morto. Altri 4 sono rimasti feriti mentre sminavano». Il presidente ucraino ha aggiunto che nella regione di Kherson continua la detenzione di soldati e mercenari russi che sono stati abbandonati in questo territorio. (fonte ats)
179 insediamenti liberati a Kherson e Mykolaiv
Nell'ultima settimana, le forze di difesa ucraine hanno liberato 179 insediamenti sulla riva destra del fiume Dnepr, in un'area totale di oltre 4'500 chilometri quadrati che comprende le regioni di Mykolaiv e Kherson. Lo ha reso noto su Facebook il Comando operativo meridionale ucraino, secondo quanto riportato da Ukrinform. «Sulla riva destra del Dnepr, le nostre forze hanno liberato dall'occupazione 179 insediamenti con un'area totale di oltre 4'500 chilometri quadrati nell'ultima settimana. Sono in corso misure di stabilizzazione, compresi gli sforzi di sminamento, negli insediamenti e nelle aree liberate della regione di Mykolaiv e della regione di Kherson», ha riferito il comando ucraino. (fonte ats)
Putin "smobilita" gli studenti di Donetsk e Lugansk
Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato di smobilitare gli studenti delle autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk (Dpr) e Lugansk (Lpr), precedentemente reclutati per il servizio militare, e di organizzare il loro ritorno al luogo di studio. Lo ha riferito il portavoce presidenziale Dmitry Peskov, citato da Interfax. L'agenzia russa ricorda che gli studenti di queste autoproclamate repubbliche sono stati mobilitati prima dell'annessione del Donetsk e del Lugansk alla Russia. «Le forze della milizia popolare sono ora integrate nelle forze armate russe dopo che la Dpr e la Lpr sono state incorporate in Russia. Putin ha ordinato la smobilitazione degli studenti», ha detto Peskov. Gli studenti smobilitati saranno ora rimandati a casa e continueranno i loro studi, ha osservato.
700'000 russi in Georgia dopo la mobilitazione
Circa 700mila cittadini russi sono partiti per la Georgia dopo che il presidente Vladimir Putin ha annunciato una mobilitazione "parziale" nel Paese per il conflitto in Ucraina. Lo ha dichiarato il presidente georgiano Salome Zurabishvili a Radio France, ripreso dai media ucraini. Circa 100.000 russi sono rimasti in Georgia, mentre 600.000 potrebbero essere partiti per altri Paesi, ha dichiarato Zurabishvili. In Georgia vivono anche circa 30.000 ucraini costretti a fuggire a causa della guerra. (fonte ats)
La ritirata da Kherson riduce la minaccia a Odessa
La ritirata dell'esercito russo da Kherson spinge i russi dall'altra parte del fiume riducendo la minaccia a lungo termine per luoghi come Odessa e la costa del Mar Nero. Lo ha dichiarato il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, parlando con i giornalisti a bordo dell'Air Force One in rotta verso il vertice dell'Asean. «Non è certo il capolinea, ma è un grande momento. Ed è dovuto all'incredibile tenacia e abilità degli ucraini, sostenuti dal supporto incessante degli Stati Uniti e dei nostri alleati», ha aggiunto Sullivan stando al sito online del Guardian. (fonte ats)
Kiev: «La Russia negozierà dopo la liberazione di Donetsk o Lugansk»
L'appoggio alla guerra nella Federazione Russa sta diminuendo: la società pensa che sia ora di farla finita. Lo ha dichiarato su Twitter il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mikhailo Podolyak. Questi ha aggiunto che, «politicamente e mentalmente, la Russia non è ancora abbastanza matura per veri negoziati e ritiro delle truppe. Ma accadrà. Subito dopo la liberazione di Donetsk o Luhansk». (fonte ats)
Lavrov: «Gli Usa e la Nato vogliono dominare la regione Asia-Pacifico»
«Gli Stati Uniti e la Nato stanno cercando di dominare la regione Asia-Pacifico con l'obiettivo di contenere la Cina e gli interessi russi»: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov al vertice dell'Asean che si tiene a Phnom Penh. La Nato, ha detto Lavrov stando a quanto riporta l'agenzia di stampa statale russa Tass, ha smesso di dichiarare la sua natura difensiva e ora afferma di svolgere un ruolo di primo piano nella regione Asia-Pacifico. «La Nato - ha aggiunto Lavrov - era difensiva quando esistevano l'Unione Sovietica e il Patto di Varsavia. Da quando non ci sono più né il Patto di Varsavia, né l'Unione Sovietica, non è chiaro da chi debbano difendersi: hanno spostato più volte questa linea di difesa vicino ai nostri confini e ora al vertice di Madrid di quest'estate hanno annunciato di avere una responsabilità globale e che la sicurezza dell'area euro-atlantica e quella della regione Asia-Pacifico sono indivisibili». Il capo della diplomazia russa ha richiamato l'attenzione sulla tendenza alla militarizzazione della regione combinando gli sforzi degli alleati locali degli Stati Uniti - Australia, Nuova Zelanda, Giappone - con l'espansione della presenza della Nato. (fonte ats)