Mosca «indignata» per le parole del Papa, il Vaticano «dà grande valore alle sue buone relazioni con la Russia»
Mentre Papa Francesco ha ribadito la volontà di lavorare per una soluzione diplomatica al conflitto in Ucraina, Mosca non ha apprezzato la parte del discorso in cui ha parlato di «crudeltà di russi, ceceni e buriati». «Questa non è più russofobia, ma una perversione della verità», ha tuonato la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova.
Da parte sua, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non si è mostrato ottimista, ha anzi avvertito che nei prossimi giorni potrebbero avvenire nuovi bombardamenti missilistici come quelli che nelle settimane passate hanno lasciato al buio molte città, mentre l'Ucraina deve fare i conti con le prime nevicate e gelate dell'inverno.
Patriot dagli USA a Kiev?
Gli Stati Uniti valutano l'invio di sistemi Patriot all'Ucraina per rafforzare le sue difese aeree. Lo riporta The Hill citando alcune fonti. «Tutte le opzioni sono sul tavolo. I patriot sono una delle opzioni considerate insieme ad altre», afferma un funzionario dell'amministrazione. Il portavoce del Pentagono, il brigadiere generale Pat Ryder, però precisa: «Le difese aeree sono la priorità. In termini di Patriot dagli Stati Uniti al momento non ci sono piani, ma le discussioni proseguono».
Moneta da due euro dedicata all'Ucraina
«La banca centrale dell'Estonia ha emesso monete da 2 euro dedicate all'Ucraina. Oggi entrano in circolazione». Ad annunciare la decisione su Twitter Kaja Kallas, la premier dell'Estonia. «La moneta è stata disegnata dalla rifugiata ucraina Daria Titova - ha aggiunto -. Sarà un promemoria quotidiano della lotta per la libertà dell'Ucraina e del suo futuro nell'Ue». (Fonte ats)
Stoltenberg: «La priorità è sostenere Kiev»
Già in passato «abbiamo dimostrato che le porte della Nato sono aperte» ma «sull'Ucraina il nostro focus principale ora è fornire aiuto urgente e necessario per difendere loro stessi e riparare le infrastrutture energetiche». Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in conferenza stampa dopo la ministeriale Esteri a Bucarest. «Riconosciamo e rispettiamo le aspirazioni di adesione dell'Ucraina. Tuttavia, il nostro obiettivo ora è fornire un sostegno immediato alla difesa dall'aggressione russa», ha evidenziato. In ogni caso, «con l'Ucraina stiamo discutendo come rafforzare la partnership politica». (Fonte ats)
Generatori da Berlino a Kiev
La Germania fornirà oltre 350 generatori all'Ucraina. Lo ha annunciato il cancelliere tedesco Olaf Scholz al presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una telefonata di cui riferisce in una nota la cancelleria. Inoltre, la Germania garantisce aiuti finanziari per circa 56 milioni di euro proprio per riparare le infrastrutture energetiche. (fonte ats)
«Abbiamo bisogni di Patriots e trasformatori»
«Abbiamo bisogno di sistemi di difesa aerea, in particolare Patriots, e trasformatori per la rete elettrica. Di questo si discute oggi a Bucarest. L'ultima volta che ho partecipato a una ministeriale Nato ho usato tre parole: armi armi e armi. Questa volta ne userò altre tre: presto presto presto». Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba parlando al fianco del segretario generale dell'Alleanza Jens Stoltenberg. (fonte ats)
Ideati sistemi di controllo sulle forniture di armi
«La European Peace Facility (Epf) ha ideato una serie di meccanismi di controllo ideati per ridurre i rischi connessi al fatto che le armi donate all'Ucraina vengano usate per scopi diversi, meccanismi a cui Kiev collabora quotidianamente». Lo ha detto Joanneke Balfoort, Direttrice della sezione Politica di sicurezza e difesa del Servizio di azione esterna dell'Ue durante la riunione della sottocommissione difesa sui regolamenti di monitoraggio degli invii di armi in Ucraina. «Prima di tutto gli stati membri si rifanno a una lista di priorità, una lista che viene aggiornata costantemente con le richieste di Kiev e le disponibilità degli stati membri e dei partner esterni, le informazioni su numero e tipologia armi sono però riservate», ha spiegato Balfoort che ha poi sottolineato come «oltre alle armi donate tramite l'European Facility vi sono gli accordi bilaterali tra Kiev e i diversi stati europei, su quelle forniture sta agli Stati nazionali vigilare sull'impiego». (fonte ats)
La Nato aiuterà Kiev a ripristinare le infrastrutture energetiche
«Sulla base del sostegno fornito finora, aiuteremo l'Ucraina a rafforzare la sua resistenza, a proteggere il suo popolo e a contrastare le campagne di disinformazione e le menzogne della Russia: gli alleati assisteranno l'Ucraina nella riparazione delle infrastrutture energetiche e nella protezione della popolazione dagli attacchi missilistici». Lo si legge nel comunicato congiunto emesso dagli alleati al termine della ministeriale di Bucarest. «Siamo decisi a sostenere gli sforzi a lungo termine dell'Ucraina nel suo percorso di ricostruzione e riforme postbelliche, in modo che il Paese possa garantire il suo futuro libero e democratico, modernizzare il suo settore della difesa, rafforzare l'interoperabilità a lungo termine e scoraggiare future aggressioni. Continueremo a rafforzare il nostro partenariato con l'Ucraina mentre questa avanza nelle sue aspirazioni euro-atlantiche», si legge ancora nel comunicato. (fonte ats)
Nuovamente colpito l'ospedale di Kherson
L'esercito russo ha attaccato l'ospedale regionale di Kherson, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato informato: lo rende noto l'ufficio presidenziale ucraino spiegando che non ci sono state vittime, come riporta Unian. Quattro giorni fa l'ospedale era stato colpito dai missili russi, così come altre strutture sanitarie, e i pazienti del reparto pediatrico e psichiatrico erano stati trasferiti a Mykolaiv e Odessa. (fonte ats)
Arrestato il vicesindaco di Kherson
Le autorità ucraine hanno arrestato il vice sindaco della città di Kherson, sospettato di collaborazionismo con le truppe russe durante l'occupazione russa. Lo ha riferito l'ufficio del procuratore generale, secondo quanto riportato da Kiyv Independent. Secondo i pubblici ministeri, a marzo, il funzionario - il cui nome non è stato reso noto - ha iniziato a collaborare con i delegati russi a Kherson, tra cui Vladimir Saldo, capo del governo di occupazione dell'oblast di Kherson. «Pur comprendendo che i rappresentanti della Russia hanno occupato illegalmente l'oblast, il sospettato ha contribuito a istituire servizi comunali e abitativi per l'amministrazione dell'occupazione, nonché forze dell'ordine istituite illegalmente», si legge nella dichiarazione della procura. Se ritenuto colpevole, il funzionario rischia dai 10 ai 12 anni di carcere. (fonte ats)
L'Aiea nelle centrali nucleari ucraine
«L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) rafforzerà la sua presenza in tutte le centrali nucleari ucraine per proteggere le infrastrutture energetiche del Paese»: lo ha dichiarato in un tweet il direttore generale dell'Aiea Rafael Grossi, che oggi ha avuto una conversazione con il ministro ucraino Dmytro Kuleba durante la riunione dei ministri degli Esteri della Nato in Romania. I due hanno anche discusso dell'urgente creazione di una zona di sicurezza nucleare attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, che è sotto il controllo degli occupanti russi. (fonte ats)
Issò la bandiera russa a Odessa: 15 anni a un filorusso
Il tribunale di Odessa ha condannato a 15 anni di carcere un residente filorusso per aver issato la bandiera della Federazione nella città e attività sovversive. Lo rende noto l'ufficio stampa della Procura di Kiev, riporta l'Ukrainska Pravda. Secondo l'accusa, l'uomo ha svolto attività collaborazioniste e sovversive sul territorio della regione di Odessa, ha organizzato un rapimento e raggruppato altri cittadini filorussi per sostenere l'invasione del Paese. L'organizzatore ha anche sviluppato piani per creare una rete di agenti nelle forze dell'ordine della regione di Odessa per svolgere attività sovversive a favore della Russia. (fonte ats)
Usa più coinvolti in Ucraina? C'è pericolo di una escalation
La Russia fa presente agli Usa che la loro politica verso un maggiore coinvolgimento nel conflitto in Ucraina porta il pericolo di una escalation. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov citato dall'agenzia Tass. Ryabkov ha aggiunto che tra Washington e Mosca non sono in corso negoziati sull'Ucraina, ma che le due parti semplicemente si scambiano «segnali». «Non abbiamo un dialogo su questioni relative all'Ucraina - ha affermato Ryabkov - perché le nostre posizioni sono ai poli opposti. Abbiamo periodici scambi di segnali su come queste o quelle azioni di Mosca o Washington sono prese a Washington e a Mosca rispettivamente». (fonte ats)
Il Vaticano getta acqua sul fuoco
Il Vaticano «dà grande valore alle sue buone relazioni con la Russia e spera di potere continuare a svilupparle». È quanto ha detto una fonte diplomatica della Santa Sede all'agenzia russa Tass, dopo le proteste di Mosca per le affermazioni di Papa Francesco in un'intervista alla rivista 'America' dei gesuiti, in cui parlava di atti di crudeltà commessi in Ucraina in particolare da Ceceni e Buriati inquadrati nelle truppe russe.
La Tass aggiunge che la fonte vaticana ha sottolineato che il Pontefice «non intendeva in alcun modo offendere i popoli della Russia». «Faremo delle indagini e controlleremo nuovamente le traduzioni e le interpretazioni» delle parole del Papa, ha aggiunto la fonte. (fonte ats)
Via dalla Crimea tutti i russi arrivati dopo il 2014?
L'Ucraina sta prendendo in considerazione l'espulsione di tutti i cittadini russi arrivati in Crimea dopo che è stata annessa da Mosca nel 2014. Lo ha scritto in un articolo pubblicato dall'Ukrainska Pravda Tamila Tasheva, rappresentante per la Crimea del presidente Volodymyr Zelenskiy. Secondo la legislazione ucraina, ha spiegato, tutti gli stranieri che sono entrati nella penisola dopo il 2014 non attraverso i checkpoint ucraini, hanno violato i termini di soggiorno e vivono illegalmente nel territorio della Crimea. La decisione è semplice e non contraddice il diritto internazionale, ha detto, la popolazione entrata illegalmente nel territorio della penisola deve lasciare la Repubblica Autonoma di Crimea e Sebastopoli partendo volontariamente o sarà espulsa con la forza. (fonte ats)
Kiev di nuovo al buio
Kiev di nuovo al buio a partire da oggi: la società per l'energia elettrica ucraina Dtek ha annunciato questa mattina la ripresa delle interruzioni della corrente. «A partire da oggi a Kiev riprendono le interruzioni della corrente di emergenza, si sta facendo tutto il possibile per garantire l'elettricità a ciascun utente per 2-3 ore due volte al giorno. I programmi di blackout per la stabilizzazione non funzionano», ha reso noto Dtek, citata da Unian. «Non appena riusciremo a riequilibrare la situazione, torneremo al piano a orari», ha aggiunto la società. I blackout riprendono nella capitale per la prima volta dal 23 novembre. (fonte ats)
Mosca «indignata» per le parole del Papa
L'ambasciatore russo presso il Vaticano, Alexander Avdeev, ha detto all'agenzia Ria Novosti di avere espresso alla Santa Sede «l'indignazione» di Mosca per le parole del Papa in un'intervista alla rivista 'America' dei gesuiti relative ad atti di crudeltà delle truppe russe in Ucraina, in particolare di Buriati e Ceceni. «Ho espresso indignazione per tali insinuazioni e sottolineato che niente può far vacillare la coesione e l'unità del popolo multinazionale russo», ha affermato l'ambasciatore. (fonte ats)
Kherson, 258 bombardamenti in una settimana
Nell'ultima settimana, l'esercito russo ha lanciato bombe e missili «258 volte contro 30 insediamenti della regione di Kherson». Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky durante un video discorso alla nazione pubblicato ieri sera, riferisce Ukrinform. «Ogni giorno gli occupanti hanno bombardato Kherson e un certo numero di comunità in tutta la regione. In una sola settimana, il nemico ha sparato 258 volte contro 30 insediamenti della regione di Kherson. L'esercito russo ha anche danneggiato la stazione di pompaggio che forniva acqua a Mykolaiv», ha detto Zelensky. «Questa non è una guerra - sono andati oltre. Non sono capaci di nient'altro che distruzione. Questo è tutto ciò che si lasciano alle spalle. E quello che stanno facendo ora contro l'Ucraina è il loro tentativo di vendicarsi. Vendicarsi del fatto che gli ucraini si sono difesi. L'Ucraina non sarà mai un luogo di distruzione. L'Ucraina non accetterà mai ordini da questi compagni di Mosca», ha detto Zelensky, aggiungendo che l'Ucraina farà di tutto per ripristinare ogni struttura, ogni casa, ogni impresa distrutta dagli occupanti. (fonte ats)