Non ci sarà nessun nuovo decreto, per ora. Il Cremlino: «Ignorate le notizie di un possibile secondo round»
«Cari politici, esperti, medi e mondo accademico. So che alcuni di voi fanno fatica a immaginare una vittoria ucraina, ma siamo sulla buona strada». L'ha scritto ieri su Twitter il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.
Intanto l'operatore energetico ucraino Ukrenergo ha avvertito che in tutta l'Ucraina verranno applicati dei blackout elettrici programmati, mentre il Paese sta affrontando le conseguenze di una nuova ondata di attacchi russi. «A causa delle conseguenze dei bombardamenti verrà implementato un sistema di interruzioni di emergenza in tutte le regioni dell'Ucraina. L'elettricità sarà fornita in via prioritaria alle infrastrutture essenziali».
Usa: «Non abbiamo fornito armi per colpire la Russia a Kiev»
Gli Stati Uniti «non hanno fornito all'Ucraina armi per colpire fuori dal suo territorio ma per difendere la sua sovranità dall'aggressione della Russia». Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato, Ned Price, in un briefing con la stampa rispondendo a una domanda sulle accuse di Mosca a Kiev di aver sferrato un attacco con un drone nei pressi dell'aeroporto di Kursk.«Non abbiamo messo l'Ucraina nelle condizioni di colpire oltre i suoi confini, non stiamo incoraggiando l'Ucraina a colpire oltre i suoi confini», ha sottolineato il portavoce del dipartimento di Stato americano. «Tutto ciò che stiamo facendo, tutto ciò che il mondo sta facendo, è sostenere l'indipendenza dell'Ucraina», ha ribadito. (fonte ats ans)
Nessuna fine della mobilitazione
Il presidente russo Vladimir Putin non ha intenzione di firmare un nuovo decreto per porre fine alla mobilitazione: lo scrive il sito indipendente di notizie Meduza riportando le dichiarazioni del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. «Questo lo abbiamo già spiegato, quindi non abbiamo nulla di nuovo da dire al riguardo», ha detto Peskov nel suo briefing quotidiano, affermando che è meglio ignorare le notizie su un possibile secondo round di mobilitazione, che ha descritto come una «provocazione». Invece, i russi dovrebbero "essere orientati dalle informazioni provenienti dal ministero della Difesa e dal presidente», ha aggiunto. Alla fine di novembre, i deputati della Duma dei partiti Kprf, Yabloko e Just Russia hanno chiesto a Putin di firmare un decreto che avrebbe chiaramente posto fine alla mobilitazione. I deputati hanno spiegato che molti russi «non sono in grado di fare progetti per il futuro proprio e delle loro famiglie» o di «continuare la vita come al solito». Giorni prima, i deputati del partito Yabloko della camera legislativa Careliana avevano presentato una richiesta simile. Il Cremlino - scrive Meduza - continua a insistere sul fatto che non è necessario alcun decreto speciale per porre fine alla mobilitazione e che Putin dovrebbe essere preso in parola. (Fonte ats)
Un morto a Kherson
I russi, in un attacco oggi a Kherson, hanno colpito l'edificio del servizio idrico uccidendo un impiegato di 43 anni. Lo ha riferito il consiglio comunale di Kherson su Telegram, come riferisce Ukrinform. L'edificio amministrativo della società di servizi e gli edifici residenziali situati nelle vicinanze sono stati colpiti. Il dipendente è morto a causa di una ferita da mina esplosiva e ferite da schegge. (Fonte ats)
Bombe sul Donetsk, morti civili
Almeno sei civili sono stati uccisi in un bombardamento di razzi Grad delle forze ucraine sulla città di Donetsk, secondo quanto reso noto dal sindaco Alexei Kulemzin, citato dall'agenzia Ria Novosti. Le forze ucraine, ha sottolineato il sindaco, hanno colpito il centro della città, il mercato e la stazione sud degli autobus. Inoltre una donna è rimasta ferita quando un razzo si è abbattuto su una chiesa. Secondo fonti militari della autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk sono 20 i razzi ucraini che si sono abbattuti sulla città, in particolare sui quartieri di Voroshilovsky e Kievsky. (Fonte ats)
Una banca russa sotto attacco
La banca statale russa VTB ha dichiarato di essere stata colpita da un «attacco informatico senza precedenti proveniente dall'estero»: lo ha reso noto lo stesso istituto di credito, come riporta il Guardian. Secondo la VTB, si tratta del più grande attacco informatico della sua storia. La banca ha spiegato in un comunicato che sta respingendo l'attacco DDoS (Distributed Denial of Service) e ha avvertito di temporanee difficoltà di accesso alla sua applicazione mobile e al suo sito web. «L'infrastruttura tecnologica della banca è sottoposta a un attacco informatico senza precedenti proveniente dall'estero. Il più grande non solo di quest'anno, ma di tutto il tempo in cui la banca ha operato», si legge nella nota. «Un'analisi dell'attacco DDoS indica che è stato pianificato ed è su larga scala, e il suo scopo è quello di interferire con le operazioni dei servizi bancari», ha proseguito la banca sottolineando che «la maggior parte delle richieste di servizi bancari durante l'attacco è stata generata da segmenti esteri di Internet e c'è stato traffico dannoso anche da indirizzi IP russi». (Fonte ats)
Sistemi missilistici nell'arcipelago Kuril
Il ministero della Difesa russo ha dispiegato sistemi missilistici mobili di difesa costiera su un'isola settentrionale dell'arcipelago Kuril, parte di una catena di isole strategiche che si estende tra il Giappone e la penisola russa della Kamchatka. Lo ha reso noto lo stesso ministero, come riporta il Guardian. Il Giappone rivendica le isole Kuril meridionali, detenute dai russi, che Tokyo chiama Territori del Nord, in una disputa territoriale che risale alla fine della seconda guerra mondiale, quando le truppe sovietiche le sottrassero al Giappone. Lo scorso aprile il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ribadito che tutte e quattro le isole dell'arcipelago Kuril sono parte integrante del territorio della Federazione russa. (Fonte ats)
Nuovo scambio di prigionieri
Russia e Ucraina hanno compiuto un nuovo scambio di prigionieri, liberando 60 soldati da ciascuna parte. Lo riferisce il sito del quotidiano Kommersant citando il capo dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Da parte loro le agenzie di Mosca si limitano a dire che 60 prigionieri russi sono stati restituiti, senza specificare quanti ucraini siano stati liberati. (fonte ats)
«2,8 milioni di ucraini deportati con la forza»
«Secondo i rapporti attuali, due milioni ottocentomila ucraini sono stati deportati con la forza, espulsi dalle loro città e villaggi che erano stati occupati». È la denuncia contenuta nel video-messaggio quotidiano che ieri mons. Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica in Ucraina, ha registrato e diffuso, come ogni giorno. «Anche oggi abbiamo ricevuto notizie spiacevoli - dice l'arcivescovo maggiore di Kiev -. Gli occupanti russi stanno conducendo tattiche e politiche sistematiche per disumanizzare l'Ucraina e spopolare le nostre terre, in particolare, dove sono riusciti a occupare una parte dell'Ucraina». «E quella parte dell'Ucraina, che oggi è sotto il controllo delle autorità ucraine, soffre della metodica distruzione delle infrastrutture di città e villaggi, appunto, per demoralizzare le persone e costringerle a lasciare le loro città e villaggi». (fonte ats)
L'Ungheria blocca l'unanimità sugli aiuti, si cercano «soluzioni alternative»
Nel consiglio dei ministri dell'Economia dell'Ue in corso a Bruxelles l'Ungheria ha bloccato l'adozione all'unanimità del pacchetto proposto per l'assistenza macro-finanziaria pluriennale all'Ucraina. Sul tema si cercano si cercano quindi ora «soluzioni alternative» a maggioranza, ha indicato il ministro delle finanze ceco Zbynek Stanjura (alla presidenza di turno). L'obiettivo è arrivare all'erogazione di aiuti a Kiev già in gennaio. «Cerchiamo una soluzione a ventisei stati», ha detto il 58enne. «Condivido la frustrazione di tutti sul fatto che non siamo in grado di proseguire con l'intero pacchetto, ma non di meno è importante che siamo in grado di avanzare con la regolamentazione finanziaria», ha affermato Tuomas Saarenheimo, presidente del gruppo di lavoro dell'Eurogruppo. (fonte ats)
La conferma degli attacchi da parte di Kiev
Fonti ucraine confermano al New York Times che ieri Kiev ha effettuato attacchi con droni contro gli aeroporti in Russia e uno degli attacchi è stato coordinato da forze speciali. Lo scrive il Nyt, citando un alto funzionario ucraino che ha parlato a condizione di anonimato. Ieri l'Ucraina ha usato i droni per attaccare due basi militari russe, gli aeroporti di Engels e Dyagilevo. I droni sarebbero stati lanciati dal territorio ucraino e almeno uno degli attacchi è stato effettuato da forze speciali vicino alla base, che hanno aiutato a dirigere i droni verso l'obiettivo, ha detto la fonte. (fonte ats)
Attacchi alla centrale di Zaporizhzhia, sono «terrorismo nucleare»
Gli attacchi dell'esercito ucraino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia sono un atto di terrorismo nucleare: lo ha detto il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, come riporta l'agenzia Tass. «Solo nelle ultime due settimane, 33 proiettili di grosso calibro sono stati sparati contro la centrale (nucleare di Zaporizhzhia). La Forza di difesa aerea russa intercetta la maggior parte dei mezzi di distruzione ucraini», ha affermato il ministro. «Classifichiamo tali attacchi per conto dell'esercito ucraino come un atto di terrorismo nucleare», ha concluso. (fonte ats)
Zelensky ha visitato il Donbass
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha visitato il Donbass, recandosi vicino alla linea del fronte. Zelensky ha visitato oggi Sloviansk, nella regione ucraina del Donbass, a circa 40 chilometri da Bakhmut, il principale campo di battaglia della regione: lo ha dichiarato la presidenza sui social. In un video di Zelensky girato davanti all'ingresso della città di Sloviansk, il capo di Stato ha salutato «dal profondo del cuore» i militari del suo Paese in occasione della Giornata delle Forze Armate, che si celebra oggi. (fonte ats)
Mosca accusa Kiev di terrorismo nucleare
Gli attacchi dell'esercito ucraino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia sono un atto di terrorismo nucleare: lo ha detto il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, come riporta l'agenzia Tass. «Solo nelle ultime due settimane, 33 proiettili di grosso calibro sono stati sparati contro la centrale (nucleare di Zaporizhzhia). La Forza di difesa aerea russa intercetta la maggior parte dei mezzi di distruzione ucraini», ha affermato il ministro. «Classifichiamo tali attacchi per conto dell'esercito ucraino come un atto di terrorismo nucleare», ha concluso. (fonte ats)
La Russia risponderà agli attacchi ucraini
La Russia adotterà «le misure necessarie per garantire la sicurezza in seguito ai continui attacchi terroristici di Kiev sul territorio russo». Lo ha affermato il Cremlino, come riporta l'agenzia Tass, dopo il nuovo attacco a Kursk contro un deposito di un aeroporto russo. «Certamente, la spinta a continuare a perpetrare questi attacchi terroristici (sul suolo russo, ndr) che vengono apertamente annunciati dal regime di Kiev è un rischio - ha affermato Peskov -. Naturalmente, se ne sta tenendo conto, con l'adozione di tutte le misure necessarie». (fonte ats)
«Una svolta pericolosa»
«Le notizie di attacchi significativi contro due basi aeree russe sono una nuova e pericolosa svolta nella guerra in Ucraina»: lo scrive in un articolo pubblicato su Bloomberg l'ammiraglio statunitense James Stavridis, ex comandante supremo delle forze Nato, secondo il quale questi attacchi ucraini su territorio russo continueranno. «Dal loro punto di vista, c'è poco da perdere - commenta Stavridis riferendosi agli ucraini -. La Russia è già in pieno assetto di guerra e, a parte l'uso di armi nucleari (una linea che persino Putin esiterebbe a superare), il Cremlino non ha altre carte da giocare». «Questi attacchi potrebbero essere stati calibrati per servire semplicemente come dimostrazione della capacità ucraina - prosegue l'ammiraglio -. In futuro, Kiev potrà fare di più, ma farà attenzione a colpire solo obiettivi puramente militari, mantenendo il vantaggio sulla Russia in termini di diritto internazionale. A meno che Putin non si ritiri dalla guerra aerea (altamente improbabile), la sua patria sarà sotto attacco». (fonte ats)
Avremo carri armati e caccia dai nostri partner
Il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, è convinto che Kiev riceverà carri armati e aerei da combattimento dai Paesi partner dell'Ucraina. Lo riporta Unian. I partner dell'Ucraina, ha detto il ministro nel corso di una conferenza stampa, «sono molto pratici, pragmatici e realistici: Capiscono chiaramente che se forniscono un nuovo sistema, devono sapere che hanno munizioni nei magazzini, hanno missili, sistemi di riparazione, istruttori» per addestrare i soldati ucraini. «Questi non sono solo negoziati politici, ma anche tecnologici e logistici - ha proseguito -. Ma rimango ottimista e credo che i carri armati degli standard Nato appariranno sul campo di battaglia. Non solo Leopard... sono convinto che avremo carri armati e persino aerei da combattimento». (fonte ats)
Nessun incontro in programma tra Putin e Macron
Il presidente russo Vladimir Putin non ha in programma per il momento un colloquio con il presidente francese Emmanuel Macron e, sebbene il leader francese abbia espresso più volte l'intenzione di mettersi in contatto con il suo omologo russo, non sono stati compiuti passi concreti in questo senso: lo ha detto questa mattina ai giornalisti l'assistente presidenziale russo, Yury Ushakov. «Non per ora. Lui (Macron) ne ha parlato più volte, dicendo di voler mantenere i contatti e il dialogo con Putin, ma finora non sono stati compiuti passi concreti in questo contesto», ha affermato Ushakov rispondendo a una domanda di Interfax. Domenica scorsa, in un'intervista ala Cbs, Macron aveva detto che mantiene comunicazioni regolari con Putin. «Mantengo sempre regolari contati diretti con Putin - aveva affermato il presidente francese -. L'isolamento è la cosa peggiore». (fonte ats)
Missili russi: 70 lanciati, più di 60 abbattuti
La Russia ha lanciato ieri sul territorio ucraino missili del tipo Kh-101, Kh-555, Kh-22, Kh-59, Kh-31P e Kalibr nel corso di 17 raid aerei: lo ha reso noto questa mattina lo Stato Maggiore delle forze armate ucraine nel suo rapporto quotidiano ricordando - come già era emerso ieri - che nel complesso i missili erano 70, di cui più di 60 sono stati abbattuti dalle forze di Kiev. Lo riporta Unian. Ieri «il nemico ha lanciato un massiccio attacco missilistico contro infrastrutture critiche e civili in Ucraina - si legge nel rapporto -. Sono stati colpiti edifici residenziali e infrastrutture critiche a Vinnitsa, Kiev, Mykolaiv, Odessa e altre regioni del nostro Stato». Le forze russe hanno effettuato ieri anche 38 attacchi con sistemi a lancio multiplo. Secondo lo Stato Maggiore, inoltre, permane la minaccia di ulteriori attacchi missilistici russi alle strutture del sistema energetico e alle infrastrutture critiche in tutta l'Ucraina. (fonte ats)
Mosca non mollerà la centrale di Zaporizhzhia
La Russia non rinuncerà al controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia per creare una zona di sicurezza nucleare: lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, come riporta il Kyiv Independent. «Il ritiro della Russia dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia o il trasferimento del controllo su di essa a qualche 'terza parte' è fuori discussione», ha affermato ieri Zakharova. Il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, si era augurato il due dicembre scorso di raggiungere un accordo con la Russia e l'Ucraina entro la fine dell'anno sulla protezione della centrale attualmente occupata dalle truppe di Mosca. In precedenza, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aveva smentito quanto affermato da fonti ucraine secondo le quali le truppe russe intendevano ritirarsi dalla centrale. (fonte ats)
Drone attacca l'aeroporto della regione di Kursk
Un drone ha attaccato un aeroporto nella regione russa di Kursk, al confine con l'Ucraina, ha annunciato oggi il suo governatore dopo che ieri Mosca ha accusato Kiev di aver colpito due delle sue basi aeree con i droni. A causa di un «attacco di droni nell'area dell'aeroporto di Kursk, un serbatoio di stoccaggio del petrolio ha preso fuoco. Non ci sono state vittime», ha detto Roman Starovoyt sui social media. (fonte ats)