La Polonia si prepara a schierare il sistema di difesa aerea Patriot tedesco sul suo territorio
Le truppe di Kiev hanno effettuato attacchi con droni contro delle basi aeree in Russia. L'ha confermato ieri al New York Times un alto funzionario ucraino, che ha voluto rimanere anonimo, dopo le accuse di Mosca.
Il presidente russo Vladimir Putin, intanto, ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di firmare un nuovo decreto per porre fine alla «mobilitazione» in Ucraina. Lo scrive il sito indipendente Meduza riportando le dichiarazioni del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
Gli Usa non hanno incoraggiato gli attacchi in Russia
«Noi siamo impegnati a garantire che gli ucraini abbiamo i mezzi per difendersi e a evitare ogni escalation della guerra ma alla fine sono gli ucraini a prendere le loro decisioni. Noi siamo sempre stati chiari e non li abbiamo incoraggiati a colpire oltre il confine in Russia». Lo ha detto in un briefing il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby. (fonte ats)
Il 54% dei russi ha fiducia nel successo
Il 54% dei russi continua a pensare che l'operazione militare in Ucraina abbia successo. Un dato rilevato in novembre dall'istituto statistico indipendente Levada, che rimane uguale a quello registrato due mesi prima. Il 32% è invece dell'opinione che l'operazione non abbia successo. Allo stesso tempo rimane alto, ma decisamente in calo, il numero di persone che si dichiarano preoccupate per l'andamento delle operazioni: il 42% è "molto preoccupato" (rispetto al 58% di settembre) e il 38% "abbastanza preoccupato" (era il 30% in settembre). Ciò significa che "lo shock per la mobilitazione parziale" dichiarata dal presidente Vladimir Putin "sta passando", osserva Levada, tra l'altro bollato come "agente straniero" dalle autorità. (fonte ats)
I pacchi sospetti alle sedi diplomatiche sono 31
«Negli ultimi due giorni, pacchi sospetti sono arrivati alle ambasciate ucraine in Italia, Polonia, Portogallo, Romania e Danimarca, oltre che ai consolati di Danzica». Lo ha dichiarato il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba in un post su Facebook. Secondo il funzionario, in totale 31 plichi sono stati inviati alle missioni ucraine in 15 paesi, in quella che Kiev ha descritto come una «campagna di terrore e intimidazione». Le ambasciate e i consolati ucraini stanno operando da una settimana con «misure di sicurezza rafforzate» poiché «le minacce ai nostri diplomatici continuano ad arrivare», ha affermato il ministro.
Secondo Kuleba, tutte le buste «riportavano lo stesso indirizzo del mittente: concessionaria Tesla nella città tedesca di Sindelfingen», a sud di Stoccarda. I pacchi provenivano da uffici postali che non erano dotati di sistemi di videosorveglianza. Il ministro ha spiegato che i responsabili hanno adottato misure per non lasciare tracce del loro Dna, aggiungendo che questo «indica il livello professionale» di chi ha realizzato le azioni. (fonte ats)
Merkel: «Avremmo dovuto reagire più velocemente all'aggressività della Russia»
«Avremmo dovuto reagire più velocemente all'aggressività della Russia». Lo dice l'ex cancelliera tedesca Angela Merkel, che in un'intervista al settimanale Die Zeit, secondo un'anticipazione, ammette che vi siano state delle falle nella politica con la Russia, al tempo dell'occupazione della Crimea. All'epoca i membri della Nato si erano accordati sulla necessità di destinare il 2% del Pil alla Difesa. «La Germania non ha comunque raggiunto la quota del 2% e anch'io non ho tenuto discorsi fiammanti su questo ogni giorno», ha affermato l'ex cancelliera. (fonte ats)
Zelensky è la persona dell'anno di Time
Il premio della rivista al presidente ucraino e allo «spirito dell'Ucraina»
Polonia: patriot schierati
La Polonia si sta preparando a schierare il sistema di difesa aerea Patriot tedesco sul suo territorio, dopo che Berlino ha rifiutato di collocare il sistema in Ucraina. Lo ha dichiarato su Twitter il ministro della difesa polacco Mariusz Blaszczak. «Dopo aver parlato con il ministero della difesa tedesco, sono rimasto deluso dalla decisione di rifiutare il sostegno all'Ucraina. Il dispiegamento dei Patriot nell'Ucraina occidentale aumenterebbe la sicurezza di polacchi e ucraini», ha twittato Blaszczak. «Ora procediamo a lavorare sugli accordi per posizionare i lanciatori in Polonia e collegarli al nostro sistema di comando». Il mese scorso la Germania ha offerto alla Polonia i sistemi di difesa Patriot per aiutare a proteggere il suo spazio aereo, dopo che un missile è caduto in territorio polacco uccidendo due persone. In seguito, il ministro ha chiesto alla Germania di inviare i Patriot in Ucraina invece che in Polonia. (Fonte ats)
Le forze di sicurezza bielorusse si muovono
La Bielorussia prevede di spostare attrezzature militari e forze di sicurezza oggi e domani in quelli che afferma essere controlli sulla sua risposta a possibili atti di terrorismo. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Belta, secondo quanto riportato dal Guardian. «Durante questo periodo, si prevede di spostare attrezzature militari e personale delle forze di sicurezza nazionale», ha affermato l'agenzia citando il Consiglio di sicurezza del paese. «Il movimento dei cittadini lungo determinate strade e aree pubbliche sarà limitato, ed è previsto l'uso di imitazioni di armi a scopo di addestramento». Non è stato riferito quali parti del paese possano essere coinvolte. (fonte ats)
Papa: «In Ucraina si ripete quanto accaduto per lo sterminio degli ebrei»
«Lunedì scorso il Centro per le relazioni cattolico-ebraiche dell'Università Cattolica di Lublino ha commemorato l'anniversario dell'"Operazione Reinhardt". Durante la Seconda Guerra Mondiale essa ha provocato lo sterminio di quasi due milioni di persone, soprattutto di origine ebraica. Il ricordo di questo orribile evento susciti in tutti noi propositi e azioni di pace. E la storia si ripete, si ripete, vediamo adesso cosa succede in Ucraina. Preghiamo per la pace». Lo ha detto papa Francesco nell'udienza generale, salutando i pellegrini polacchi. (fonte ats)
Mosca, l'ong Vesnà definita «estremista»
Un tribunale di San Pietroburgo ha definito ieri «estremista» l'organizzazione nn governativa per la difesa dei diritti umani Vesná, che in questi anni ha organizzato manifestazioni pacifiche e ha assunto una posizione critica contro l'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe russe. Lo riferisce la stessa ong in un comunicato ripreso dal "Moscow Times". «Abbiamo in programma di presentare ricorso contro questa decisione e di continuare a lavorare», ha detto Vesná sul suo canale Telegram, definendo «assurda» la sentenza della corte russa. (fonte ats)