«Risolveremo tutti i problemi relativi alle forniture alle forze armate» e «rafforzeremo le nostre capacità difensive», ha detto Putin
Nella giornata di ieri si è fatta più consistente la sensazione di essere di fronte a uno scontro tra Nato e Russia. Lo ha ribadito il segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolai Patrushev: «Gli eventi in Ucraina non sono uno scontro tra Mosca e Kiev, questo è uno scontro militare tra la Nato, e soprattutto Stati Uniti e Inghilterra, e la Russia». Parole che poi, nei fatti, hanno trovato conferme, sempre ieri, nel giorno della terza dichiarazione congiunta tra Unione Europea e Alleanza Atlantica, quando Jens Stoltenberg, Ursula von der Leyen e Charles Michel hanno chiarito che a Volodymyr Zelensky vanno inviate le armi che Kiev ritiene necessarie, inclusi i carri armati da combattimento Leopard. Ancora, a questo riguardo, due funzionari Usa hanno detto alla Cnn che soldati ucraini inizieranno un addestramento sui Patriot negli Stati Uniti la prossima settimana. Unica frenata è arrivata dalla ministra tedesca agli Esteri, Annalena Baerbock, che ha voluto esprimere la cautela di Berlino sull'invio di panzer, sottolineando l'importanza del dialogo con gli alleati.
Putin consegna a Gerasimov il comando della guerra
Undici mesi dopo l'inizio dell'"operazione militare", e a soli tre mesi della nomina a comandante del generale Serghei Surovikin, Mosca rimescola nuovamente le carte: a guidare le truppe in Ucraina sarà il capo di Stato maggiore Valery Gerasimov in persona. Un salto di livello per garantire «un migliore coordinamento» e una «maggiore efficienza». «Rafforzeremo le nostre capacità difensive» e «risolveremo tutti i problemi relativi alle forniture alle forze armate impegnate nell'operazione militare speciale», ha assicurato Putin. Quanto ad eventuali negoziati di pace, Peskov ha affermato non potranno aver luogo fino a quando l'Ucraina non revocherà la legge che vieta qualsiasi dialogo con il leader del Cremlino. (fonte ats)
Zelensky, i combattimenti continuano a Soledar
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che i combattimenti a Soledar «continuano» e che il fronte di Donetsk «tiene». «Lo Stato terrorista e i suoi propagandisti stanno cercando di fingere che una parte della nostra città di Soledar - una città che è stata quasi completamente distrutta dagli occupanti - sia presumibilmente una sorta di conquista della Russia», ha dichiarato Zelensky in un video sul servizio di messaggistica Telegram. «Presentano questo alla loro società in modo tale da sostenere la mobilitazione e dare speranza a coloro che sostengono l'aggressione. Ma i combattimenti continuano. La linea di Donetsk tiene». (fonte ats)
Secondo fonti Ue, riunione congiunta tra gli esecutivi di Ue e di Kiev a febbraio
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha proposto oggi - nel corso del Collegio dei commissari a cui ha preso parte anche il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg - di organizzare una riunione congiunta a Kiev, nella prima settimana di febbraio, tra l'esecutivo comunitario e il governo ucraino. Lo conferma all'agenzia di stampa italiana Ansa un alto funzionario dell'Ue. A Kiev dovrebbero recarsi dieci-quindici commissari europei. Per motivi di sicurezza scarseggiano ulteriori informazioni sulla riunione che sarà «un incontro separato» rispetto al già annunciato summit Ue-Ucraina, confermato per il 3 febbraio. La riunione degli esecutivi - a quanto appreso dall'Ansa - è infatti un'iniziativa autonoma rispetto al summit Ue-Ucraina (non si conosce ancora per certo il luogo in cui si terrà). Se da un lato la riunione dei commissari dell'Ue con il governo di Kiev potrebbe essere intesa come una mossa della Commissione nel quadro delle discussioni sul futuro ingresso dell'Ucraina nell'Unione, dall'altro potrebbe anche configurarsi come un "summit rafforzato" tra Bruxelles e Kiev. Ma al momento, notano diverse fonti, l'interlocuzione tra Commissione e Consiglio è ancora in corso. «La tempistica dei due vertici sarà certamente coordinata», spiegano fonti della Commissione. (fonte ats)
Londra apre alla possibile fornitura di carri armati
Il governo britannico sta predisponendo piani per una possibile fornitura di carri armati all'Ucraina per la guerra contro la Russia. Lo ha confermato una portavoce di Downing Street pur precisando che al momento una decisione finale non è stata presa. La portavoce ha detto che il premier Rishi Sunak ha incaricato il ministro della difesa, Ben Wallace, di coordinarsi con gli alleati su piani di ulteriori forniture belliche a Kiev, «incluso il trasferimento di carri armati» che le autorità ucraine invocano da mesi. Laddove si trattasse di cingolati Challanger 2, Londra diventerebbe il primo paese della Nato a inviare tank pesanti. (fonte ats)
La presidenza Ue, vittoria Ucraina questione «esistenziale»
La vittoria dell'Ucraina nella guerra voluta dalla Russia è una questione «esistenziale» non solo per la Svezia e i paesi del Nord Europa, ma per tutta l'Ue. Lo ha detto oggi il premier svedese Ulf Kristersson aprendo la conferenza stampa organizzata in occasione dell'avvio della presidenza di turno dell'Ue che vedrà il governo di Stoccolma alla guida dell'Unione fino alla fine del prossimo giugno. «Sarà una lunga guerra e noi saremo al fianco di Kiev per tutto il tempo necessario», ha poi aggiunto il ministro degli esteri svedese Tobias Billstroem. (fonte ats)
Il presidente polacco Duda con Zelensky a Leopoli, Polonia pronta a dare carri Leopard
La Polonia è pronta a consegnare carri armati Leopard all'Ucraina, come parte di una coalizione internazionale. Lo ha dichiarato il presidente polacco Andrzej Duda dopo aver incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky insieme all'omologo lituano Gitanas Nauseda nella città ucraina di Leopoli. Zelensky ha pubblicato una foto del loro incontro sul suo canale del servizio di messaggistica Telegram. «Sin dai primi giorni dell'invasione su vasta scala, abbiamo sentito il sostegno dei nostri popoli fraterni di Polonia e Lituania. Sono grato ad Andrzej Duda e Gitanas Nauseda per la loro visita. Grazie per aver aiutato il nostro popolo», ha detto il leader ucraino. Leopoli è una città dell'Ucraina occidentale, a circa 70 km dal confine con la Polonia. (fonte ats)
Putin chiede un piano di sviluppo per le regioni ucraine annesse
Il presidente russo Vladimir Putin ha dato mandato al governo di preparare «un programma speciale di sviluppo» per le regioni ucraine recentemente annesse alla Russia, affermando che «entro il 2030 dovranno raggiungere il livello russo per le infrastrutture, i servizi sociali e molti altri parametri di qualità». Lo ha detto lo stesso presidente, citato dall'agenzia di stampa ufficiale russa Tass, dopo avere incontrato i membri dell'esecutivo. «Capisco - ha aggiunto Putin - che la situazione nelle nuove regioni è difficile, le azioni militari continuano in alcuni territori, la vita pacifica non è ancora stata ripristinata e la sicurezza delle persone non è ancora garantita in molte località. Naturalmente tutto questo deve essere tenuto presente. Ma queste cose non sono una ragione per prendersi una pausa e posporre le soluzioni delle questioni più vitali». (fonte ats)
Usa-Ue verso nuove sanzioni contro il petrolio russo
Gli Stati Uniti e i loro alleati stanno preparando un nuovo pacchetto di sanzioni contro il petrolio russo, con l'obiettivo di limitare i prezzi dell'export di alcuni prodotti raffinati come il diesel. Lo scrive il quotidiano newyorkese Wall Street Journal citando fonti informate. Funzionari del tesoro statunitense sono in Europa per una serie di incontri con omologhi di tutto il Vecchio Continente per discutere nel dettaglio le nuove misure che dovrebbero entrare in vigore il 5 febbraio. Le nuove sanzioni sui prodotti raffinati, che seguono quelle imposte ai primi di dicembre da Usa, G7 e Australia, potrebbero avere conseguenze economiche più gravi, secondo gli esperti, soprattutto perché entreranno in vigore lo stesso giorno in cui nell'Ue partirà lo stop all'importazione di diesel russo e altri prodotti raffinati. (fonte ats)
Secondo gli ucraini, quella di Soledar-Bakhmut è la battaglia più sanguinosa della guerra
La lotta per il controllo di Soledar e Bakhmut, nell'Ucraina orientale, è la «più sanguinosa» battaglia per le forze russe e ucraine dall'inizio dell'invasione nel febbraio 2022. Lo ha affermato Mykhailo Podoliak, consigliere della presidenza ucraina, in un'intervista all'agenzia di stampa France-Presse (Afp).
«Qualunque cosa stia accadendo oggi in direzione di Bakhmut o Soledar, è lo scenario più sanguinoso di questa guerra», ha detto il funzionario. «Molto sangue, molti duelli di artiglieria, molti combattimenti di contatto, soprattutto a Soledar oggi», ha riassunto Podoliak, osservando che attualmente è il «punto più caldo della guerra».
Le perdite militari russe sono «enormi» e «anche l'esercito ucraino sta perdendo uomini», ha detto, osservando che i morti nell'area di Bakhmut-Soledar si contano essenzialmente tra i militari, dato che pochi civili che vivono ancora in quest'area.
Podoliak non ha quantificato le perdite ucraine, ma ha stimato che i russi abbiano perso «da 10'000 a 15'000 uomini, forse di più» in quest'area dall'estate. «Per noi ci sono perdite, perdite significative, per loro queste perdite sono semplicemente straordinarie», ha giudicato. (fonte ats)
L'Ucraina vuole chiudere la guerra nel 2023
L'Ucraina può vincere la guerra quest'anno con i missili a lungo raggio dall'Occidente. Lo dichiara la presidenza ucraina, assicurando che Kiev non attaccherà il territorio russo se l'Occidente gli fornirà questo tipo di armi. Mykhaïlo Podoliak, consigliere della presidenza ucraina, ha dichiarato che l'Ucraina sarà in grado di vincere la guerra entro l'anno se l'Occidente aumenterà la fornitura di armi, in particolare missili a lungo raggio, promettendo che questi sistemi non saranno utilizzati per attaccare il territorio russo. «Solo i missili con una gittata di oltre 100 chilometri ci permetteranno di accelerare in modo significativo la liberazione dei territori», ha detto in un'intervista all'Afp, sostenendo che l'ampliamento delle consegne di armi occidentali porterà alla fine della guerra «o in tarda primavera, o inizio estate, o estate, o probabilmente autunno». «Non attaccheremo la Russia. Stiamo conducendo una guerra esclusivamente difensiva», ha poi aggiunto il consigliere ucraino. (Fonte ats)
Soledar: «Nessuna svolta russa»
«Pesanti combattimenti» sono in corso tra le forze ucraine e russe a Soledar, ma non c'è stata alcuna svolta in favore di Mosca sulla città. Lo ha riferito su Telegram la viceministra della difesa ucraina Ganna Maliar, in risposta alla rivendicazione del gruppo mercenario russo Wagner di aver preso il controllo della piccola città nell'Ucraina orientale. «I pesanti combattimenti continuano a Soledar», ha dichiarato Maliar, aggiungendo che i russi hanno «cercato di sfondare la difesa ucraina» e «catturare completamente la città, ma senza successo». Anche l'esercito russo ha confermato i combattimenti nella città della regione di Donetsk. (Fonte ats)
«In età da servizio militare. Non si esce»
Secondo l'intelligence ucraina, in Russia dal 9 gennaio è stata limitata la partenza cittadini idonei al servizio militare. I servizi di Kiev hanno riferito che l'omologo russo Fsb ha inviato un ordine a tutti i dipartimenti di frontiera della Federazione (le guardie di frontiera fanno parte dell'Fsb) e hanno reso noto il testo: «Dal 9 gennaio 2023, il dipartimento di frontiera dell'Fsb garantirà la limitazione dei viaggi al di fuori del territorio della Federazione Russa dei cittadini che hanno una conclusione di prontezza per servizio militare». Questa mattina durante un briefing con la stampa il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha tuttavia smentito la notizia della restrizione per i cittadini idonei al servizio militare. (Fonte ats)
Gruppo Wagner, un quarto o più dei russi
«C'è la possibilità realistica che il personale (del Gruppo) Wagner costituisca ora un quarto o più dei combattenti russi» in Ucraina: lo afferma un funzionario dell'intelligence occidentale che ha voluto mantenere l'anonimato, come riporta il Guardian. Secondo l'intelligence la milizia privata russa di Yevgeny Prigozhin sta giocando un ruolo sempre più significativo nella campagna di Mosca ma la sua efficacia militare nel settore di Bakhmut - dove sono concentrate le loro forze - è ancora considerata limitata. Infatti, secondo lo stesso funzionario il ritmo dell'avanzata è così lento che «a volte ci vogliono due settimane per prendere una singola casa». (Fonte ats)
La Russia ha testato il supersiluro Poseidon
Un sottomarino nucleare russo, il Belgorod, ha ultimato una serie di test del supersiluro Poseidon, secondo quanto afferma una fonte vicina al ministero della difesa citata dall'agenzia Tass. «Prove di lancio del supersiluro Poseidon sono state effettuate per valutare le performance del sottomarino a varie profondità», ha precisato la fonte. La Tass sottolinea di non avere informazioni ufficiali a conferma di questo. Lo scorso maggio il conduttore della tv russa Rossija1 Dmitry Kiselyov aveva illustrato agli spettatori le potenzialità del Poseidon, affermando che esso è in grado di «innescare uno tsunami radioattivo di 500 metri che potrebbe spazzare via il Regno Unito». (fonte ats)
Mosca: «Non c'è prospettiva di negoziati con Kiev»
Non ci saranno colloqui di pace con Kiev finché il dialogo con la Russia rimarrà vietato dalla legge ucraina: lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. Commentando una dichiarazione del ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu, secondo cui la Russia è disposta a tenere colloqui con l'Ucraina, Peskov, citato dalla Tass, ha detto che «in una situazione in cui la legge ucraina vieta al presidente ucraino di contattarci o di impegnarsi in qualche modo con noi e l'Occidente è ovviamente riluttante a concedere a Kiev una certa flessibilità, non è possibile discutere di qualsiasi prospettiva (di dialogo) a questo punto». (fonte ats)
Da Ankara, Mosca e Kiev concordano lo scambio di 40 prigionieri
Mosca e Kiev hanno concordato uno scambio di 40 prigionieri di guerra: lo ha dichiarato sulle reti sociali la commissaria russa per i diritti umani Tatyana Moskalkova che ha incontrato il suo omologo ucraino Dmytro Lubinets in Turchia. Moskalkova ha affermato - come riporta la Tass - che durante il colloquio con Lubinets ha discusso la questione dei soldati russi dispersi in azione. «Ci siamo scambiati le liste dei soldati dispersi. Oggi posso rivelare i risultati, dal momento che abbiamo trovato un certo numero di persone, che sono vive e tenute prigioniere», ha specificato. «Da parte sua, Lubinets ha anche lavorato per stabilire dove si trovassero i militari russi dispersi. Oltre 22 persone sono state ritrovate e alcune di loro sono state riportate a casa», ha detto. (fonte ats)
Kharkiv: «Stanno bombardando di nuovo»
I russi hanno colpito Kharkiv ieri in serata, poche ore dopo la visita della ministra degli esteri tedesca Annalena Baerbock alla città ucraina devastata: lo scrive il governatore dell'oblast Oleg Synegubov, su Telegram. «Restate nei rifugi. Gli invasori stanno bombardando di nuovo!», scrive, rivolto ai concittadini, il governatore. Fonti giornalistiche sul posto affermano di aver udito diverse esplosioni. (Fonte ats)
Mosca, Gruppo Wagner rivendica conquista di Soledar
I mercenari russi del Gruppo Wagner rivendicano di aver conquistato la cittadina ucraina di Soledar e di averne circondato il centro, dove si combatte: lo ha affermato il fondatore e capo della milizia, l'oligarca amico del presidente Vladimir Putin Ievgheni Prigozhin.