Migliaia le persone ferite. Si scava sotto le macerie. La comunità internazionale si mobilità per i soccorsi
GAZIANTEP - È salito ad almeno 831 il bilancio delle vittime in Turchia e Siria provocate dal terremoto che ha colpito la notte scorsa il sud della Turchia: è quanto emerge dai conteggi fatti finora dalle autorità dei due Paesi, oltre che dalle squadre di soccorso in Siria.
Finora, infatti, si contano almeno 284 morti in Turchia, almeno 427 nelle zone della Siria controllate dal governo e oltre 120 nelle aree del Paese controllate dai ribelli.
La cittadina siriana di Jindiris, al confine con la Turchia, è di fatto rasa al suolo con circa un migliaio di persone ancora disperse sotto le macerie. Lo riferisce la tv 'Suriya' citando fonti della protezione civile siriana delle aree fuori dal controllo governativo e sotto influenza turca nel distretto di Afrin, ex enclave curda occupata nel 2018 da milizie siriane filo-turche. Le immagini video che arrivano da Jindiris mostrano una distesa di edifici a terra mentre proseguono senza sosta le azioni di soccorso e di ricerca dei superstiti sotto le macerie.
Nel frattempo, si stanno mobilitando più forze sul campo internazionale per fornire soccorso. «In seguito al terremoto di questa mattina in Turchia, abbiamo attivato il meccanismo di protezione civile dell'Ue. Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell'Ue sta coordinando l'invio di squadre di soccorso dall'Europa. Sono già in viaggio squadre dai Paesi Bassi e dalla Romania», dichiara in un tweet il commissario Ue alle Crisi Janez Lenarcic.
La Russia ha inviato in Turchia due aerei con 100 soccorritori per aiutare le autorità turche nelle operazioni di salvataggio. Lo rende noto Anadolu. E anche l'Ucraina si sta mobilitando. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso su Twitter le sue condoglianze alle vittime del terremoto che ha colpito nella notte il sud della Turchia ed ha offerto assistenza. «Siamo al fianco del popolo turco in questo momento difficile. Siamo pronti a fornire l'assistenza necessaria per superare le conseguenze del disastro».