Il reporter americano del Wall Street Journal è accusato di spionaggio per conto degli Stati Uniti.
MOSCA - Il giornalista americano del Wall Street Journal Evan Gershkovich arrestato in Russia resta in prigione. Lo ha stabilito il tribunale di Mosca nell'udienza di appello tenutasi oggi alla presenza del reporter. «La sentenza del tribunale di primo grado che prevede la custodia cautelare di Gershkovich è confermata e il ricorso della difesa è respinto», ha spiegato una nota del tribunale riportata dall'agenzia Tass.
Gershkovich, rinchiuso all'interno di una gabbia di vetro, è rimasto calmo durante tutta la durata del processo. Presente anche l’ambasciatrice americana Lynne Tracy che ieri aveva già avuto l'occasione di incontrare il giornalista per accertare le condizioni di salute. «Si sente bene e resiste. Ribadisco la nostra richiesta per il suo immediato rilascio». Si tratta dello stesso tribunale che ieri ha condannato a 25 anni di carcere il dissidente russo Vladimir Kara-Murza per tradimento.
Il reporter del WSJ si trova in stato di arresto dal 29 marzo scorso. È accusato di spionaggio per conto degli Stati Uniti, insinuazioni che il giornalista ha sempre respinto. Gershkovich è il primo corrispondente americano, dai tempi della Guerra Fredda, a dover rispondere all'accusa di spionaggio davanti a un tribunale russo.
Mosca convoca gli ambasciatori - Nel frattempo il ministero degli Esteri russo ha convocato gli ambasciatori di Stati Uniti, Gran Bretagna e Canada "per la palese interferenza negli affari interni". Lo afferma il ministero russo in una nota, ripresa dalla Tass.
«Gli ambasciatori di Stati Uniti, Regno Unito e Canada sono stati convocati presso il ministero degli Esteri per la palese interferenza negli affari interni della Russia e per le attività non conformi allo status diplomatico», si legge nel comunicato. (fonte ats)
Offerta una cauzione - Il team legale del giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich afferma di aver offerto al tribunale una cauzione pari a circa 612.000 dollari per liberare il giornalista dalla detenzione. Ma il tribunale ha negato la cauzione. Lo riporta la Cnn.
«Abbiamo suggerito al tribunale di prendere in considerazione la scelta di misure preventive non legate all'isolamento dalla società, compresi gli arresti domiciliari, dal momento che Evan ha una registrazione nel territorio di Mosca o una cauzione per un importo di 50 milioni rubli (612.000 dollari)», ha detto l'avvocato Maria Korchagina.
«Dow Jones, il proprietario del Wsj, ha fornito una lettera di garanzia che se Evan fosse rilasciato dalla custodia, sono pronti a fornire una cauzione per un importo di 50 milioni di rubli. Ma la nostra richiesta è stata respinta», ha aggiunto.
Quando la sua decisione è stata letta in tribunale, Gershkovich, che è bilingue inglese/russo ha detto al giudice che non aveva bisogno che la decisione fosse tradotta in inglese: «No no, non ho bisogno di traduzione».