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GIAPPONEL'Aiea dà l'ok per scaricare l'acqua radioattiva di Fukushima in mare

04.07.23 - 12:06
I pescatori e i Paesi vicini sono molto preoccupati. L'ambasciatore cinese a Tokyo: «Poco rispetto per la scienza»
keystone-sda.ch / STF (Ahn Young-joon)
Fonte Ats ans
L'Aiea dà l'ok per scaricare l'acqua radioattiva di Fukushima in mare
I pescatori e i Paesi vicini sono molto preoccupati. L'ambasciatore cinese a Tokyo: «Poco rispetto per la scienza»

FUKUSHIMA - Il riversamento dell'acqua radioattiva nell'Oceano Pacifico, utilizzata per raffreddare gli impianti della centrale atomica di Fukushima, è in linea con gli standard di sicurezza dell'industria nucleare e avrà un impatto «trascurabile» sull'ambiente. Lo ha detto l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) al termine del rapporto coordinato dal Direttore generale Rafael Grossi, in visita in Giappone.

L'operatore della centrale attualmente in fase di smantellamento, la Tokyo Electric Power (Tepco), dispone di oltre mille serbatoi per conservare l'acqua trattata, attualmente al 98% della loro capacità. Nel frattempo i Paesi vicini, tra cui la Cina, la Russia e la Corea del Sud, hanno espresso una forte opposizione al piano di riversamento, così come i pescatori locali, preoccupati per il potenziale danno all'industria ittica.

Prima che l'Aiea consegnasse il suo rapporto l'ambasciatore cinese in Giappone, Wu Jianghao, ha tenuto una conferenza stampa a Tokyo, dichiarando la contrarietà del suo Paese e suggerendo in alternativa un metodo di trattamento scientifico sicuro, trasparente e convincente che altri nazioni possano accettare. Wu ha anche sottolineato che il Giappone «dimostra poco rispetto per la scienza» e ha messo in dubbio la capacità dell'agenzia stessa di valutare l'impatto a lungo termine dell'acqua sull'ecosistema marino.

Da parte sua il ministro degli Esteri giapponese, Yoshimasa Hayashi, ha detto ai media che il governo fornirà spiegazioni dettagliate basate su prove scientifiche con elevata trasparenza e lavorerà per rafforzare la comprensione della comunità internazionale. Dopo il disastro nucleare del marzo 2011, sono stati 55 i paesi e i territori che hanno imposto restrizioni all'importazione di alcuni prodotti alimentari dal Giappone.

Il premier Fumio Kishida ha detto che l'esecutivo garantirà che il rilascio dell'acqua sia sicuro e cercherà di ridurre al minimo eventuali danni alla reputazione. Durante l'incidente del marzo 2011, innescato dal terremoto di magnitudo 9 e il successivo tsunami, si è verificato il surriscaldamento del combustibile nucleare, seguito dalla fusione del nocciolo, a cui si accompagnarono le esplosioni di idrogeno e le successive emissioni di radiazioni. Lo smantellamento della centrale, che comprende la rimozione dei detriti prodotti dal combustibile esausto, secondo le stime del governo, potrebbe durare fino al 2051.

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COMMENTI
 

Nikooo777 1 anno fa su tio
Quando la gente non capisce i numeri si scandalizza. D'altronde poi c'è chi crede anche nell'omeopatia (che si basa sullo stesso principio utilizzato nel rilascio dell'acqua "radioattiva")

Peter Parker 1 anno fa su tio
Sia AIEA che varie altre organizzazioni scientifiche hanno confermato che il rilascio di queste acque nell’oceano avranno un impatto nullo o quasi. Quindi non c’è motivo di fare andare nel panico il medio lettore.

Cula 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Dicono quello che vogliono loro se noi facciamo una💩inquiniamo 😂😂😂

LaLussy 1 anno fa su tio
Vergogna!
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