Centinaia di missili lanciati contro Israele. I Pasdaran minacciano: «Se Israele risponde l'attacco sarà devastante»
L'ingresso delle truppe israeliane nel sud del Libano non sarebbe l'anteprima di un'occupazione del Paese ma soltanto «un'operazione mirata e limitata, volta a colpire obiettivi e infrastrutture di Hezbollah in una serie di villaggi libanesi sul confine». È quanto hanno dichiarato dei funzionari militari dell'Idf al Times o Israel. L'esercito israeliano ha poi annunciato su X che gli «attacchi di terra limitati, localizzati e mirati, si sono basati su precise informazioni di intelligence e che le postazioni della milizia sciita filo-iraniana si trovano in villaggi vicini al confine e rappresentano una minaccia immediata per le comunità israeliane nel nord di Israele».
L'attacco di terra era iniziato nella serata di ieri (lunedì) e si è prolungato fino a tarda notte avendo come obiettivi le forze militari e le infrastrutture di Hezbollah posizionate lungo il confine settentrionale di Israele. «Le forze di terra sono supportate dall'Aeronautica e dalle forze di artiglieria, che colpiscono obiettivi militari in coordinamento con i combattenti delle forze terrestri«, ha dichiarato il portavoce dell'Idf Daniel Hagari.
Un funzionario israeliano ha dichiarato che «la controparte statunitense era stata informata che l'obiettivo dell'operazione era quello di rimuovere le posizioni di Hezbollah lungo il confine settentrionale, creando così le condizioni per un accordo diplomatico in base al quale le forze del gruppo terroristico sarebbero state respinte oltre il fiume Litani, in linea con una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite».
Netanyahu: «L'Iran ha commesso un grave errore»
«L'Iran ha commesso un grave errore questa sera, e per questo pagherà». Così ha parlato il primo ministro israeliano Benymin Netanyahu, aprendo l'incontro del suo gabinetto. Il premier ha sottolineato che Teheran «non capisce» quale sia la «determinazione» di Israele a vendicarsi dei suoi nemici. Ma «lo capiranno», ha aggiunto. «Saremo fedeli alla regola che abbiamo fissato: chiunque ci attacca, sarà attaccato».
Sarà un'altra notte di attacchi nel sud del Libano
Un funzionario dell'Idf ha detto ai giornalisti che stanotte l'aeronautica militare israeliana "continuerà a condurre attacchi potenti in tutto il Medio Oriente". Lo riferiscono Barak Ravid, reporter di Walla e Axios, e altre fonti di stampa. L'Idf ha inoltre annunciato di aver "eliminato oggi il terrorista Dhu al-Faqar Hinawi, comandante della divisione Imam Husayn in un attacco mirato a Beirut". Hinawi, aggiunge l'Idf, "si è arruolato nell'organizzazione terroristica di Hezbollah e ha ricoperto diversi ruoli, tra cui Capo dell'ingegneria nell'unità Aziz e Capo di Hezbollah nella regione di Aleppo. In seguito è stato nominato Comandante della divisione Imam Husayn" che dall'inizio della guerra "ha trasferito il suo quartier generale in Libano e opera in stretta collaborazione con le unità della regione meridionale di Hezbollah". La divisione, prosegue l'esercito, svolge un ruolo significativo nel combattimento e ha effettuato molti attacchi terroristici dal territorio libanese, siriano e iracheno, tra cui il lancio di numerosi missili anticarro, droni e razzi verso comunità nel nord di Israele, e ha preso parte all'attacco di Uav contro una scuola a Eilat nel novembre 2023. (ats)
L'attacco di Teheran gela le borse (e fa correre oro e petrolio)
L'attacco dell'Iran a Israele gela le Borse. Preoccupate da una escalation in Medio Oriente, le piazze finanziarie europee chiudono tutte in rosso ad eccezione di Londra, salita dello 0,48%. Milano è invece calata dell'1,04% mentre Francoforte e Parigi hanno ceduto rispettivamente lo 0,65% e lo 0,81%. In rosso anche a Wall Street, dove il Nasdaq e lo S&P 500 pagano il prezzo più alto e si avviano a un ottobre che appare tutto in salita in attesa delle elezioni americane. Corrono invece il petrolio e l'oro. Il Wti avanza del 5% e rivede quota 71 dollari al barile. Avanza deciso anche il Brent: le quotazioni non solo recuperano le perdite di quasi del 3% di avvio seduta, ma arrivano a guadagnare il 5%. L'oro sale invece dell'1,12% confermandosi, insieme ai Treasury americani, un bene rifugio per eccellenza. L'incursione israeliana in Libano e l'attacco diretto dell'Iran a Israele preoccupano gli investitori perché, affermano alcuni analisti, aprono scenari inediti in un momento di incertezza della politica americana in attesa delle elezioni presidenziali. La corsa alla Casa Bianca procede serrata e, in assenza di una chiaro leader, gli investitori procedono già con cautela, anche se sollevati dalla nuova linea della Fed, che ha aperto una stagione di tagli dei tassi. Dopo una riduzione di mezzo punto, è possibile che entro la fine dell'anno ci siano altre due sforbiciate da un quarto di punto a meno di sorprese legate a improvvise fiammate sui prezzi. Di fronte alle tensioni in Medio Oriente a Wall Street corrono i titoli della difesa. Northrop Grumman guadagna il 4,3%, L3Harris Technologies il 3,6% e Lockheed Martin il 3,4%. Rialzi he compensano le perdite nel settore tecnologico, con Nvidia e Apple le più pesanti. (ats)
L'Iran chiude lo spazio aereo
L'Iran chiude lo spazio aereo e ferma tutti i voli. «L'Iran è ora in stato di guerra», ha dichiarato il ministero dell'Intelligence iraniano avvertendo che Teheran affronterà i Paesi che dovessero sostenere Israele. (ats)
Teheran aveva informato Mosca e Washington prima dell'attacco
Alti funzionari iraniani hanno detto alla Reuters, ripresa dal sito di Haaretz, che Teheran avrebbe informato la Russia prima degli attacchi missilistici su Israele. Un alto funzionario iraniano ha aggiunto che gli Stati Uniti erano stati allertati dall'Iran tramite canali diplomatici «poco prima dell'attacco».
Alcuni missili intercettati dagli americani, Israele riapre lo spazio aereo
Alcuni dei missili iraniani lanciati oggi verso Israele sono stati intercettati dai sistemi anti-missilistici Usa dislocati nella regione, prima di raggiungere i cieli dello Stato ebraico, e non dall'Iron Dome israeliano. Lo riferiscono fonti americane citate dalla Bbc. Anche la Giordania ha reso noto di aver intercettato missili e droni lanciati dall'Iran verso Israele. I servizi medici di emergenza di Israele, Magen David Adom, hanno segnalato due feriti lievi nell'attacco missilistico iraniano sul Paese. Lo riporta Times of Israel. I due sono rimasti feriti da schegge a Tel Aviv. Altre persone sono state invece curate per ferite lievi dopo essere cadute mentre correvano nei rifugi per ripararsi o per attacchi di ansia. Dopo l'attacco iraniano, Israele ha riaperto lo spazio aereo. Lo riferiscono i media israeliani.
L'attacco dall'Iran è finito
Il Comando interno dell'esercito israeliano ha annunciato che gli israeliani possono uscire dai rifugi, dopo l'attacco di missili iraniani. I residenti sono tuttavia invitati a continuare a seguire le istruzioni. (ats)
L'Iran: «Risposta legittima agli atti terroristici contro gli interessi iraniani»
«La risposta legale, razionale e legittima dell'Iran agli atti terroristici del regime sionista, che hanno coinvolto cittadini e interessi iraniani e violato la sovranità nazionale della Repubblica islamica dell'Iran, è stata debitamente eseguita». Lo afferma su X la missione iraniana all'Onu, aggiungendo che «se il regime sionista osasse rispondere o commettere ulteriori atti di malevolenza, ne conseguirebbe una successiva e schiacciante risposta». (ats)
Spari in cielo, a Beirut si celebra l'attacco iraniano
Numerosi colpi di arma da fuoco sono stati uditi a Beirut e dintorni presumibilmente sparati verso il cielo per celebrare l'attacco missilistico iraniano contro Israele. Lo riferisce nel suo sito web l'emittente televisiva libanese Lbc.
Dall'Iran oltre 200 missili balistici
L'Iran avrebbe lanciato più di 200 missili balistici contro Israele nell'attacco odierno. Lo riferisce il portale israeliano Ynet. I Pasdaran, nella loro rivendicazione, hanno parlato di «decine di missili». (ats)
I Pasdaran: «Attacco in risposta all'uccisione di Nasrallah. Se Israele risponde arriveranno attacchi devastanti»
«Abbiamo preso di mira il cuore dei territori occupati oggi in risposta all'assassinio del capo di Hezbollah Hassan Nasrallah e di un comandante di alto rango della forza Quds, Abbas Nilforoushan, da parte di Israele». Lo hanno reso noto le Guardie della Rivoluzione iraniane in una nota. I Pasdaran hanno messo in guardia da «attacchi devastanti» se Israele dovesse rispondere.
Israele, esplosioni causate dalla contraerea
«L'attacco dell'Iran sta continuando, rimanete in uno spazio protetto fino a nuovo ordine. Le esplosioni che state sentendo sono il risultato delle intercettazioni» dei missili o di frammenti caduti. È il messaggio dell'esercito israeliano (Idf) su Telegram aggiungendo che «la difesa aerea sta identificando e intercettando i lanci». (ats)
L'Iran ha lanciato missili contro Israele - «Poco fa missili sono stati lanciati dall'Iran verso lo Stato di Israele». Lo annuncia l'esercito israeliano dando istruzioni alla popolazione di seguire con precisione le istruzioni del fronte interno. «Entrate immediatamente nei rifugi non appena sentite le sirene», si legge nell'allarme dell'Idf.
Una pioggia di missili iraniani sta investendo Tel Aviv, come sta constatando l'agenzia di notizia italiana ANSA sul posto. Il portale israeliano Ynet scrive di almeno 102 missili per la prima ondata.
In tutto Israele stanno intanto risuonando le sirene d'allarme anti missile. (fonte ats)
Ucciso uno dei leader di Hezbollah - L'Idf ha reso noto che nel raid di oggi su Beirut è stato ucciso Muhammad Ja'far Kasir, per 15 anni a capo dell'Unità 4400, «uno dei leader più anziani dell'organizzazione terroristica Hezbollah e la persona più importante nell'asse terroristico Iran-Hezbollah-Siria».
«Considerato vicino al regime iraniano, era coinvolto in centinaia di operazioni di contrabbando di armi “strategiche” dall'Iran a Hezbollah, ed era tra coloro che promuovevano il progetto di missili di precisione del gruppo terroristico». (fonte ats)
Dal Libano in fuga verso la Siria, sono oltre 100mila
Per più di un decennio divisi tra libanesi, recalcitranti a ospitare una massa considerevole di profughi, e indesiderati siriani in fuga dalla Siria in guerra, circa 150mila tra libanesi e siriani sono ora fianco a fianco a fare la fila ai posti di frontiera tra i due Paesi per fuggire dal Libano sotto il fuoco di Israele e cercare riparo in Siria. L'alto commissariato per i diritti umani dell'Onu ha detto che da metà settembre, da quando sono cominciati gli attacchi massicci israeliani nel sud del Libano, nella valle orientale della Bekaa e in varie zone di Beirut, sono circa 100mila i siriani tornati in Siria. Il Libano, che ha una popolazione di circa sei milioni di persone e che ha una superficie corrispondente grosso modo all'Abruzzo, da almeno dieci anni ospita più di un milione di profughi siriani. La loro presenza, associata al prolungarsi in Libano della più grave crisi finanziaria della storia del paese, ha acuito enormemente le tensioni tra le due comunità, con sempre più frequenti episodi di violenza e discriminazione compiuti da libanesi contro famiglie vulnerabili di siriani. La guerra di Israele in Libano ha sparigliato le carte anche in questa dinamica: accanto ai 100mila siriani in fuga, circa 40mila libanesi, per lo più originari della Bekaa e del sud del Paese, si sono uniti in fila ai convogli di siriani che cercano di raggiungere le zone siriane di Homs e Damasco. Si tratta delle due città più vicine al Libano e quelle dove, per diverse ragioni familiari, si dirige gran parte dei libanesi e dei siriani che fuggono. «Passiamo dall'incudine in Libano al martello in Siria», afferma Abu Ali, padre di famiglia in attesa da ore, assieme alla moglie e ai figli, di passare al punto di frontiera di Dabbusie per raggiungere Homs.
Teheran difenderà Hezbollah «anche dopo Nasrallah»
«Come abbiamo sostenuto Hezbollah durante l'epoca di Sayyed Hassan Nasrallah lo difenderemo ancora». Lo ha affermato il segretario della Sicurezza nazionale dell'Iran, Ali Akbar Ahmadian, dopo avere visitato l'ufficio di Hezbollah a Teheran. «Hezbollah inizierà una nuova esperienza dopo questo incidente», ha detto Ahmadian in riferimento all'uccisione del leader del gruppo Nasrallah da parte di Israele. «La resistenza è coinvolta in una guerra, una singola azione non ha significato», ha detto il segretario della Sicurezza nazionale rispondendo ad una domanda riguardo a contromisure contro gli attacchi di Israele.
Forte boato a Tel Aviv
Un forte boato è stato sentito a Tel Aviv. Lo ha constatato l'agenzia di notizie italiana ANSA sul posto. L'esplosione sentita questa sera a Tel Aviv è stata provocata da un ordigno lanciato dal Libano sul centro di Israele e caduto in un'area aperta. Lo rende noto l'esercito israeliano. Le sirene non sono state attivate in base al protocollo che non lo prevede se razzi o missili cadono esplodendo in aree non abitate. (ats)
Appello a una tregua, Guterres parla con Mikati
Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres è «estremamente preoccupato» per l'escalation del conflitto in Libano, «chiede un cessate il fuoco immediato» e sottolinea che «una guerra totale deve essere evitata a tutti i costi e la sovranità e l'integrità territoriale del Libano devono essere rispettate». Il portavoce Stephane Dujarric ha fatto sapere in una nota che Guterres ha parlato questa mattina con il premier libanese Najib Mikati, e gli ha detto che l'intero sistema Onu nel paese «è mobilitato per assistere tutti coloro che sono nel bisogno». (ats)
Nuovo raid israeliano alla periferia di Beirut
Un secondo attacco aereo israeliano è stato condotto poco fa alla periferia sud di Beirut, sulla scia del primo. Lo riferisce il quotidiano libanese L'Orient le Jour nel suo sito web precisando che è stato preso di mira un altro appartamento, situato non lontano dall'ambasciata del Kuwait. Secondo le immagini di Al-Jadeed, aggiunge la stessa fonte, l'edificio è vicino all'autostrada dell'aeroporto internazionale di Beirut. (ats)
Netanyahu: «Ci attendono giorni difficili»
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha intanto messo in guardia dai «giorni di grandi sfide» che attendono il Paese. «Quello che vi chiedo sono due cose», dice Netanyahu.
«Uno, di obbedire rigorosamente alle direttive dell'Home Front Command. Salva delle vite. E secondo, restare uniti. Restiamo fermi insieme nei giorni difficili che ci attendono. Insieme resisteremo, insieme combatteremo e insieme vinceremo». Lo riporta il Times of Israel.
«L'Iran lancerà un attacco missilistico nelle prossime 12 ore»
Funzionari statunitensi sostengono che l'Iran lancerà un attacco missilistico balistico contro Israele «nelle prossime 12 ore». Lo riporta il New York Times.
Secondo il rapporto, è probabile che l'attacco avverrà dopo il tramonto nella regione. Il funzionario ha affermato che l'Iran potrebbe anche lanciare missili da crociera e droni, come ha fatto nell'attacco di aprile, che Israele ha completamente sventato insieme ai suoi alleati.
Un responsabile della Casa Bianca ha affermato che un attacco militare diretto dall'Iran contro Israele comporterà gravi conseguenze per Teheran.
Three additional aircraft squadrons - F-15E, F-16, and A-10 - are arriving in the region with one squadron having already arrived. pic.twitter.com/SO04FNvVcd
— U.S. Central Command (@CENTCOM) October 1, 2024
«L'Iran si prepara ad un attacco imminente contro Israele»
Lo anticipano i media israeliani: «L'Iran sta pianificando di attaccare Israele a breve con missili balistici». A riferirlo ai quotidiani è un funzionario della Casa Bianca che avrebbe ammesso di stare «supportando i preparativi per difendere Israele da questo attacco» e aggiungendo che un simile attacco militare avrebbe «gravi conseguenze per l'Iran». A questo riguardo, il portavoce dell'IDF, il contrammiraglio Daniel Hagari ha riferito che, al momento, non è stata rilevata alcuna minaccia aerea. Infine, stando alla stampa americana, gli Usa prevedono che l'imminente attacco dell'Iran contro Israele potrebbe essere simile per portata a quello dell'aprile scorso. (Red)
«Daremo sostegno al Libano in ogni modo»
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha affermato che la Turchia sosterrà il Libano "con ogni mezzo" nel contesto dell'intensificarsi degli attacchi da parte di Israele. «Li sosterremo in tutti i modi possibili», ha affermato Erdogan citando i «fratelli libanesi», durante un discorso al Parlamento di Ankara.
«Avverto chiaramente Israele sul fatto che i risultati di un'operazione di terra in Libano non somiglieranno alle loro precedenti occupazioni», ha aggiunto il leader turco, come riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara.
«L'aggressione di Israele coinvolge anche la Turchia. Ci opporremo a questo terrore di Stato con tutti i mezzi a nostra disposizione per la nostra patria, la nostra nazione e la nostra indipendenza», ha detto Erdogan, dopo avere sostenuto che l'amministrazione del premier israeliano Benyamin Netanyahu vorrebbero «mettere gli occhi» sull'Anatolia. (ats ans)
«Hezbollah potrebbe colpire in Europa»
«L'organizzazione Hezbollah è stata dissanguata dopo l'operazione militare di Israele, ma non ha ancora perso del tutto la sua vitalità. Ciò che è più pericoloso per noi europei è che possa scoppiare di seguito una guerriglia urbana nel nostro continente». Lo ha dichiarato Milen Keremedciev, ex vice ministro degli Esteri della Bulgaria, in un'intervista al canale televisivo Btv.
«Non dimentichiamo che il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ucciso nell'operazione israeliana, aveva dato il nulla osta all'attentato del 18 luglio 2012 all'aeroporto di Burgas», rinomata località balneare bulgara sul Mar Nero, dove una bomba in un autobus carico di turisti israeliani causò sette morti e oltre trenta feriti.
«Questo tipo di vendetta per l'assassinio di Hassan Nasrallah è molto probabile e facilmente realizzabile», ha aggiunto Keremedciev. A suo dire «cellule di Hezbollah in Europa potrebbero essere attivate contro aziende e missioni israeliane». (ats ans)
«Netanyahu verrà fermato come è successo con Hitler»
«Come Hitler è stato fermato in passato lo stesso accadrà a (Benjamin) Netanyahu», il premier israeliano. Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante un discorso in occasione della riapertura del Parlamento dopo la pausa estiva, trasmesso dalla tv di Stato Trt.
"Gaza è diventata un campo di sterminio dove sono state uccise decine di migliaia di persone. È un imbarazzo per l'umanità e addirittura ci sono alcuni Paesi che continuano a sostenere Israele mentre quelli che stanno in silenzio sono complici. Qualunque cosa faccia Israele, prima o poi sarà fermato", ha aggiunto il leader turco, citando anche i recenti raid israeliani in Libano.
«Terroristi Hezbollah stavano per attaccare dopo il 7 ottobre»
Circa 2.400 terroristi di Radwan e altri 500 terroristi della Jihad islamica palestinese, addestrati da Radwan, erano in attesa nei villaggi del Libano meridionale per attaccare Israele nei giorni successivi all'attacco di Hamas del 7 ottobre.
Lo rende noto l'Idf in una conferenza stampa in cui si spiega che già 70 mini incursioni sono state effettuate dalle forze speciali israeliane in Libano per un totale di mille siti di Hezbollah in Libano. Lo riporta il Times of Israel.
«Klm sospende i voli per Israele fino alla fine dell'anno»
La compagnia aerea olandese Klm ha annunciato la sospensione dei collegamenti aerei con Israele fino alla fine dell'anno. La decisione è stata presa in seguito al prolungarsi della crisi mediorientale e della sua estensione.
In precedenza Klm aveva deciso di sospendere i collegamenti con l'aeroporto di Tel Aviv fino al 26 ottobre. (ats ans)
«Puntiamo a offensiva il più breve possibile»
L'esercito israeliano (Idf) ha rivelato di aver già effettuato più di 70 mini incursioni con le forze speciali dall'inizio della guerra, distruggendo numerose postazioni di Hezbollah, tunnel e migliaia di armi che sarebbero state potenzialmente utilizzate dal gruppo terroristico per invadere Israele. Lo riporta il Times of Israel.
I funzionari militari hanno affermato che mirano a rendere l'offensiva «il più breve possibile, anche solo di poche settimane. Non c'è stata alcuna intenzione da parte dell'Idf di rimanere nel Libano meridionale, ma invece, prevede di rafforzare le sue difese e la sorveglianza al confine dopo l'operazione di terra». (ats ans)
Dopo l'ordine evacuazione, 600 libanesi si rifugiano in convento
Almeno 600 persone si sono rifugiate in un monastero al confine tra Israele e Libano dopo che l'esercito israeliano ha intimato ai residenti di Ain Ebl e di almeno altre 20 città di evacuare immediatamente le proprie case. Lo riportano i media internazionali.
Gli abitanti sono fuggiti nel monastero nella città di Rmeish, nel Libano meridionale, che non ha ricevuto alcun avvertimento da parte di Israele, in attesa di un convoglio dell'esercito che li scorti a Beirut. (ats ans)
Londra sollecita «un cessate il fuoco immediato»
In Libano serve «un cessate il fuoco immediato e una soluzione diplomatica dei problemi, nessuno vuole vedere una escalation regionale». Lo ha detto oggi a Sky il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, alle luce delle «incursioni» belliche annunciate dell'esercito israeliano e ai preludi d'invasione.
Lammy ha peraltro evocato «una situazione volatile e in peggioramento», rinnovando l'appello ai cittadini britannici ancora presenti a lasciare il Libano e a farlo «con urgenza» approfittando dei charter indicati dal governo. «Se chiuderanno gli aeroporti, il governo non potrà garantire un'evacuazione rapida», ha avvertito. (ats ans)
Svizzera preoccupata per l'escalation di violenza in Libano
La Svizzera è «profondamente preoccupata» per l'escalation di violenza in Libano. Oggi il DFAE ha invitato tutte le parti a cessare immediatamente le ostilità. Non sono stati segnalati feriti tra i 1'200 cittadini svizzeri presenti sul posto.
Il diritto internazionale, compreso quello umanitario, deve essere rispettato. La Svizzera invita al dialogo e alla de-escalation, ha indicato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
La scorsa notte l'esercito israeliano ha annunciato di aver iniziato un'offensiva di terra in Libano per lottare contro le milizie islamiste di Hezbollah, nonostante gli appelli internazionali alla de-escalation. Da diversi giorni, l'esercito israeliano sta effettuando intensi bombardamenti in Libano, sostenendo di avere come obiettivo gli Hezbollah.
Finora nessun ferito svizzero
Finora non sono stati segnalati feriti tra i circa 1'200 cittadini elvetici registrati presso l'ambasciata svizzera in Libano, ha precisato il DFAE all'agenzia Keystone-ATS. Circa 90 persone sono inoltre registrate nell'applicazione Travel Admin per un soggiorno nella regione.
I servizi di Ignazio Cassis sconsigliano i viaggi in Libano e raccomandano ai cittadini svizzeri di lasciare il Paese con i propri mezzi. Il DFAE afferma che non sta organizzando alcuna partenza. Tutte le rappresentanze svizzere nella regione rimangono operative e il personale sta bene. La helpline del DFAE è inoltre disponibile 24 ore su 24.
Diversi Paesi stanno organizzando l'evacuazione dei propri cittadini. La marina francese, ad esempio, si è pre-posizionata nel caso in cui i suoi cittadini debbano essere sfollati al largo delle coste libanesi e la Germania ha inviato un aereo militare a Beirut lunedì. (ats ans)
Che cos'è la Linea Blu che separa Israele e Libano
L'escalation delle ostilità tra Israele e il Libano punta i riflettori dei media internazionali sulla cosiddetta Linea Blu, la linea tracciata dalle Nazioni Unite che si estende per 120 km lungo la frontiera meridionale del Libano e che separa il Paese dei Cedri da Israele e dalle Alture del Golan occupate dallo Stato ebraico.
Non si tratta di un confine internazionale ufficiale, ma di una linea di demarcazione (o 'linea di ritiro') fissata nel 2000 proprio per confermare l'allora ritiro delle forze israeliane dal Libano meridionale. Originariamente, si trattava del confine stabilito da Gran Bretagna e Francia negli anni Venti, tra Libano, Siria e Palestina. Oggi, qualsiasi attraversamento non autorizzato della Linea Blu - via terra o via aerea da qualsiasi parte - costituisce una violazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza.
Le forze di pace delle Nazioni Unite - i cosiddetti caschi blu - sono state dispiegate per pattugliare il confine meridionale del Libano con Israele nel 1978. Il mandato per l'operazione - nota come Forza di Interposizione delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) - viene rinnovato ogni anno dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu, composto da 15 membri. A seguito di una guerra durata un mese tra Israele e i militanti libanesi di Hezbollah nel 2006, il mandato dell'Unifil è stato ampliato quando il Consiglio ha adottato la Risoluzione 1701.
L'area di operazioni dei caschi blu è delimitata dal fiume Litani a nord e dalla Linea Blu a sud. La missione conta più di 10.000 truppe provenienti da 50 Paesi e circa 800 membri del personale civile.
La Linea Blu si basa su diverse mappe storiche, alcune risalenti a quasi 100 anni fa, ma non sempre si traduce in chiarezza sul terreno. Dopo la guerra del 2006, l'Unifil ha lavorato con le parti per installare dei marcatori visivi - i famosi 'barili blu' - che mostrano il percorso preciso della Linea Blu. Ognuno dei 272 barili blu che attualmente segnano la linea è stato posizionato solo dopo un complesso esame e l'accordo di entrambe le parti. (ats ans)
«Spiagge chiuse e scuole e luoghi di lavoro aperti solo se vicini a un rifugio»
Il Comando del Fronte Interno dell'IDF ha emesso delle nuove restrizioni per i civili nel nord e nel centro di Israele, tra cui Tel Aviv, Gerusalemme, la regione di Sharon, l'area del Carmel, Wadi Ara e la Cisgiordania settentrionale, dopo che Hezbollah ha lanciato razzi contro il centro del Paese questa mattina, e in vista dell'imminente festività del Capodanno ebraico. Secondo un comunicato dell'IDF, «le attività educative e i luoghi di lavoro possono rimanere aperti solo se nelle vicinanze si trova un rifugio adeguato che possa essere raggiunto in tempo». Ci sono anche restrizioni sui raduni: fino a 30 persone all'aperto e 300 al chiuso. Le spiagge saranno chiuse. Le nuove linee guida saranno valide fino a sabato, dopo le vacanze di Capodanno. Channel 12 News riferisce che non ci sono modifiche alle istruzioni per l'aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv e che lo spazio aereo israeliano è aperto senza restrizioni.
«L'IDF non è entrato in Libano»
Il responsabile dei media di Hezbollah, Mohammad Afif, ha negato che le truppe israeliane siano entrate in Libano. Una circostanza ampiamente smentita dai fatti. Afif ha aggiunto che le milizie del Partito di Dio non stanno combattendo direttamente con le Forze israeliane di difesa, ma sono pronte a farlo. Gli attacchi missilistici contro Tel Aviv, inoltre, sono «solo l'inizio».
Razzo libanese ferisce due israeliani
Un razzo lanciato da Hezbollah e diretto verso il centro d'Israele ha ferito due persone, secondo quanto riferito dai servizi di soccorso. Le sirene anti-missile stanno suonando in svariate aree del territorio israeliano.
La Spagna chiede a Israele di fermarsi
La Spagna, che comanda le forze di pace dell'Onu presenti in Libano, ha chiesto a Israele di porre fine all'operazione di terra, così da evitare un'escalation del conflitto nella regione. Il ministro degli Esteri José Manuel Albares ha dichiarato ai media: «È un conflitto insopportabile e deve finire subito. Non possiamo rassegnarci al fatto che la guerra sia il modo normale di relazionarsi tra i popoli del Medio Oriente. Per raggiungere la pace c'è una sola via: il rispetto del diritto umanitario internazionale. Questa spirale di violenza deve finire».
L'ordine di evacuazione a 60 chilometri dal confine
20 comunità nel sud del Libano hanno ricevuto un'ordine di evacuazione da parte dell'esercito israeliano. Viene imposto lo spostamento a nord del fiume Awali, che si trova a circa 60 chilometri dal confine con Israele. Si tratta di una distanza quasi doppia rispetto a quella che separa la frontiera da un altro fiume, il Litani, che segnò il limite della zona cuscinetto dichiarata dall'Onu dopo il conflitto del 2006.
In Libano per scongiurare un nuovo 7 ottobre
«Non permetteremo che un 7 ottobre accada di nuovo su nessuno dei nostri confini». Con queste parole il portavoce delle Forze israeliane di difesa (IDF) Daniel Hagari ha giustificato l'operazione in corso in territorio libanese. «Hezbollah ha trasformato i villaggi libanesi accanto ai villaggi israeliani in basi militari pronte per un attacco a Israele. Hezbollah si era preparato a usare quei villaggi come basi di partenza per un'invasione in stile 7 ottobre nelle case israeliane. Hezbollah aveva pianificato di invadere Israele, attaccare le comunità israeliane e massacrare uomini, donne e bambini innocenti».
«Voglio chiarire che la nostra guerra è con Hezbollah, non con il popolo del Libano. Non vogliamo danneggiare i civili libanesi e stiamo prendendo misure per impedirlo». L'altro scopo dell'offensiva di terra, ha aggiunto Hagari, è creare le condizioni «affinché le famiglie israeliane» che vivono vicino al confine con il Libano «possano tornare alle loro case in sicurezza».
“Hezbollah had prepared to use those villages — as staging grounds for an October 7-style invasion…into Israeli homes. Hezbollah planned to invade Israel, attack Israeli communities, and massacre innocent men women and children.”
— Israel Defense Forces (@IDF) October 1, 2024
🎥Watch the full statement by IDF Spox. RAdm.… pic.twitter.com/gHnKWSPGDv
Ordini di evacuazione in 20 aree a sud
L'esercito israeliano ha ordinato ai residenti di evacuare oltre 20 aree nel sud del Libano. (ats ans)
Voci discordanti
Un funzionario della sicurezza israeliano ha affermato che non ci sono stati scontri diretti con Hezbollah all'interno del Libano, contraddicendo le precedenti affermazioni dell'Idf di «pesanti combattimenti» in corso. Lo riporta il Guardian. I raid delle truppe israeliane nel Libano meridionale, iniziati durante la notte, sono stati «limitati» e hanno interessato solo una breve distanza oltre confine, ha detto il funzionario della sicurezza israeliano, aggiungendo che un'operazione più ampia che abbia come obiettivo la capitale libanese Beirut, colpita da ripetuti attacchi aerei negli ultimi giorni, «non è sul tavolo». (ats ans)
Servono 400 milioni di dollari per gli sfollati
Le agenzie delle Nazioni Unite hanno lanciato un appello per oltre 400 milioni di dollari in aiuti urgenti per le centinaia di migliaia di persone sfollate a causa degli attacchi israeliani in Libano, secondo quanto dichiarato dopo un incontro con il Primo Ministro a Beirut. «Il primo ministro libanese Najib Mikati e il coordinatore umanitario per il Libano Imran Riza hanno lanciato un appello d'emergenza per 426 milioni di dollari per mobilitare risorse urgenti per i civili colpiti dall'escalation del conflitto che ha portato a una crisi umanitaria in Libano», si legge nella dichiarazione. (Ats ans)
I cittadini israeliani si rifugiano dai razzi
L'Idf annuncia che «milioni di cittadini israeliani» al nord del Paese si trovano attualmente in rifugi dati i costanti lanci di razzi dal Libano. Di seguito la mappa delle zone in cui sono risuonate le sirene. (twitter/X Idf)
🚨Millions of Israelis are currently in shelters as Hezbollah fires rockets at our civilians from Lebanon🚨 pic.twitter.com/m8wIRus3Yf
— Israel Defense Forces (@IDF) October 1, 2024
Niente voli Swiss per Tel Aviv - La Swiss ha prolungato lo stop ai voli da e per Tel Aviv fino al 31 ottobre. Per la destinazione Beirut non ci saranno collegamenti fino al 30 novembre. Lo ha comunicato oggi la compagnia aerea. Con questa pianificazione Swiss spera di creare maggiore chiarezza nella pianificazione per i viaggiatori. I passeggeri interessati vengono contattati direttamente e possono cambiare volo senza sovrapprezzo o farsi rimborsare il costo del biglietto. Israele ha iniziato questa mattina un'operazione di terra in Libano. L'esercito israeliano ha poi annunciato di aver colpito ieri diversi siti di produzione di armi e infrastrutture appartenenti a Hezbollah nel quartiere di Dahieh, a Beirut. (ats ans)
Le sirene dei razzi tornano a suonare nel nord, vicino al confine con il Libano - Le sirene sono tornate a suonare nelle città del nord, avvertendo dell'arrivo di razzi dal Libano. Le allerte stanno suonando in comunità come Safed, Rosh Pina, Elifelet, Biriyeh, Amuka e Dalton.
Houthi, «attaccate con droni postazioni militari a Tel Aviv» - Il movimento Houthi dello Yemen ha preso di mira le postazioni militari israeliane a Tel Aviv e Eilat con dei droni: lo ha dichiarato il portavoce militare del gruppo, Yahya Saree, in un discorso televisivo, come riporta la stampa internazionale. La rivendicazione sembra essere legata a un drone intercettato dall'aviazione israeliana questa mattina presto sul Mar Mediterraneo, a decine di chilometri a ovest della costa centrale di Israele. (Times of Israel/Ats)
Il ministro della Sicurezza nazionale Ben Gvir: «È il momento di schiacciare Hezbollah». Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ha elogiato i recenti successi militari israeliani contro Hezbollah in Libano, chiedendo di continuare le operazioni per «schiacciare l'organizzazione terroristica» al fine di consentire ai residenti sfollati del nord di tornare a casa in sicurezza. «Prego per il successo dei soldati dell'IDF che stanno combattendo in condizioni difficili nel sud del Libano. Il popolo di Israele è al loro fianco» ha aggiunto. (Times of Israel)
After operating in Gaza, where the soldiers of the 98th division gained skills and operational experience, they moved north and are now conducting limited, localized, targeted operations that began last night.
— Israel Defense Forces (@IDF) October 1, 2024
We will continue fighting to achieve all goals of the war including… pic.twitter.com/eoSDaYbRvo
Il contrattacco - Hezbollah ha affermato questa mattina di aver preso di mira due volte i soldati dell'esercito israeliano (Idf) a Metula, nel nord di Israele, dopo l'annuncio dell'Idf la notte scorsa dell'inizio dell'operazione nel sud del Libano. Il movimento filo-iraniano ha reso noto di aver sparato colpi di artiglieria e razzi contro «truppe nemiche» a Metula, al confine con il Libano. (ats ans)
«Combattimenti intensi» a sud
L'esercito israeliano ha segnalato «combattimenti intensi» con le forze di Hezbollah nel sud del Libano e ha invitato la popolazione a non circolare in macchina lungo la sponda meridionale del fiume Litani. (Haaretz)
Colpito un sito di Hamas a Gaza - L'esercito israeliano (Idf) ha reso noto di aver colpito la notte scorsa terroristi di Hamas in un centro di comando e controllo nell'area di Gaza City, nel nord della Striscia di Gaza. Il centro, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram, si trovava all'interno di un complesso che in precedenza fungeva da scuola dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) - la "Shejaiya" - ed era utilizzato dai terroristi per pianificare ed eseguire attacchi terroristici contro le truppe dell'Idf e lo Stato di Israele. (ats ans)
Razzi verso Israele - Prosegue senza sosta il lancio di razzi dal Libano verso Israele. L'esercito ha reso noto che in seguito ad un allarme aereo scattato alle 7:36 (le 8:36 in Svizzera) nella zona di Metula (nord), sono stati identificati circa 5 razzi provenienti dal Libano, alcuni dei quali sono stati intercettati e altri sono caduti nella zona. Dopo un allarme alle 7:46 nell'area di Avivim (nord), inoltre, sono stati individuati diversi razzi provenienti dal Libano che sono caduti in aree aperte. Infine, dopo un allarme alle 8:01 sempre a Metula, sono stati identificati diversi razzi provenienti dal Libano, alcuni dei quali sono stati intercettati. (ats ans)
Duro colpo a Hezbollah - L'esercito israeliano (Idf) ha colpito «siti di produzione di armi e infrastrutture appartenenti a Hezbollah» nel quartiere di Dahieh, a Beirut. Lo rende noto l'Idf su Telegram. «Ieri (lunedì), sotto la direzione dell'intelligence dell'Idf, l'aeronautica ha condotto attacchi precisi contro diversi impianti di produzione di armi e altre infrastrutture terroristiche di Hezbollah nell'area di Dahieh, a Beirut. Prima dell'attacco, sono state adottate numerose misure per mitigare il rischio di danneggiare i civili, tra cui l'emissione di avvisi ai civili nell'area». «L'organizzazione terroristica di Hezbollah ha intenzionalmente incorporato i suoi impianti di produzione di armi e gli armamenti sotto i centri abitati civili di Beirut, usando la popolazione civile come scudo umano per le sue attività terroristiche», conclude la nota. (ats ans)
I soldati schierati - La 98ma divisione dell'esercito israeliano ha iniziato le «operazioni (...) dopo aver operato per molti mesi nella Striscia di Gaza». Lo rende noto l'esercito israeliano su Telegram. «Nelle ultime settimane, i soldati della 98ma divisione, si sono preparati per operazioni mirate, limitate e localizzate nel Libano meridionale, che sono iniziate ieri sera (lunedì). In queste settimane sono stati approvati i piani e i soldati si sono addestrati nell'arena settentrionale». «Dopo aver operato per molti mesi nella Striscia di Gaza, dove i soldati hanno acquisito competenze ed esperienza operativa, si sono spostati a nord e stanno ora operando nell'arena settentrionale», conclude la nota. (ats ans)
Gli Stati Uniti sostengono l'operazione - Le operazioni «limitate per distruggere l'infrastruttura di Hezbollah che potrebbe essere utilizzata per minacciare i cittadini israeliani» sono «in linea con il diritto di Israele di difendere i propri cittadini e di riportare i civili nelle loro case in sicurezza». Lo afferma un portavoce del consiglio alla Sicurezza nazionale americano, citato dai media Usa. «Sappiamo che l'espansione della missione può essere un rischio e continueremo a discuterne con gli israeliani. E in definitiva, una risoluzione diplomatica è l'unico modo per raggiungere stabilità e sicurezza durature lungo il confine tra Israele e Libano», ha aggiunto. (ats ans)
Bombe israeliane nel sud del Libano
Almeno 10 persone sono morte e altre cinque sono rimaste ferite nella notte in seguito al bombardamento da parte dell'esercito israeliano di una casa nel villaggio di Daoudiya, nel sud del Libano: lo riporta l'agenzia di stampa nazionale libanese (Nna) citata da Al Jazeera. Secondo l'agenzia tutte le vittime appartenevano alla stessa famiglia. (ats ans)