Sono ripartite le operazioni di ricerca dei dispersi. I numeri danno conto di un fenomeno meteo senza precedenti
VALENCIA - Con l'arrivo delle prime luci dell'alba sono riprese le ricerche dei dispersi della terrificante ondata di maltempo che ha colpito alcune regioni della Spagna, in particolare la Comunità Valenciana. Il miglioramento delle condizioni meteo consentirà alle squadre di lavorare con maggiore sicurezza.
Nell'area di Valencia sono stati 200 i soccorsi via terra e 70 quelli compiuti grazie agli elicotteri, ha spiegato il presidente della Comunità, Carlos Mazón.
«Alcune persone sono intrappolate, ma ce ne sono molte altre di cui non sappiamo se sono scomparse o meno» ha dichiarato la ministra della Difesa spagnola, Margarita Robles. Oltre 1200 soldati sostengono gli sforzi della Protezione civile e delle altre squadre di soccorso. Il premier Pedro Sánchez sarà a Valencia per constatare in prima persona gli effetti del maltempo e prenderà parte alle 10.30 a una riunione operativa.
Cifre da record - Le operazioni gestite dal Centro di coordinamento delle emergenze sono concentrate, in questo momento, nella provincia di Castellón, dove nelle ultime ore le precipitazioni sono state ancora molto abbondanti, fino a raggiungere 88 litri per metro quadrato nella Sierra d'Engarcerán.
Última hora: confirmem que l'observatori de la nostra xarxa de Torís - Canyapar (la Ribera Alta) va registrar ahir 630,6 l/m² de pluja.
— AVAMET (@avamet) October 30, 2024
Per fi hem pogut comunicar-nos amb el nostre col·laborador d'allí. 630,6 l/m² en un dia és una autèntica barbaritat. pic.twitter.com/Ualt0fApuM
I dati che iniziano a essere raccolti danno conto dell'eccezionalità del fenomeno: secondo l'Osservatorio della Rete Avamet Toris - Canyapar nella giornata di ieri sono stati registrati 630,6 litri per metro quadrato di precipitazioni. Mai la Dana, il fenomeno conosciuto come "goccia fredda", aveva colpito con così grande violenza. Il precedente record, risalente al settembre del 1996, era di 520 litri per metro quadrato.
In Catalogna, che mercoledì aveva vissuto ore di grande apprensione, non è stato necessario dichiarare lo stato di emergenza per la giornata odierna. L'allerta resta attiva ma è prevista quasi ovunque l'apertura delle scuole. Gli incidenti avvenuti ieri sono stati di lieve entità, ha spiegato il ministro degli Interni della Generalitat, Núria Parlon. Ma non è ancora finita: per la giornata odierna sono in vigore un'allerta arancione nel nord della provincia di Castellón e nel sud di Tarragona. Buona parte della Catalogna orientale è invece sotto allerta gialla, così come l'Andalusia occidentale, le province di Huelva, Cadice e l'Extremadura.
Una tragedia storica - «Ci sono tragedie che diventano riferimenti nella memoria collettiva per decenni. Questo non potrà mai essere dimenticato». Comincia così l'articolo principale della versione online del quotidiano La Vanguardia. «Sono un paradigma delle grandi catastrofi che verrà utilizzato negli archivi dei giornali come elemento comparativo di episodi che potrebbero accadere in futuro, e che aprono dibattiti perpetui su previsioni, cause e modi per affrontarle; con il cambiamento climatico come elemento aggiunto».
Il ministro della Politica territoriale Ángel Víctor Torres ha annunciato che saranno dichiarati tre giorni di lutto ufficiale per ricordare non solo le vittime, ma anche tutte le persone colpito. Il governo ha intenzione di designare l’area come “altamente colpita”, con l'attivazione di fondi statali ed europei per garantire le operazioni di ripristino e la ripartenza economica.