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FRANCIA

France Télécom, condanne definitive per i suicidi in azienda

La Cassazione francese ha respinto i ricorsi di Didier Lombard e Louis-Pierre Wenès
AFP
Didier Lombard, ex patron di France Télécom
Fonte ats
France Télécom, condanne definitive per i suicidi in azienda
La Cassazione francese ha respinto i ricorsi di Didier Lombard e Louis-Pierre Wenès

PARIGI - La Corte di Cassazione francese ha respinto i ricorsi dell'ex "patron" di France Télécom, Didier Lombard, e del suo ex numero 2, Louis-Pierre Wenès, contro le pene inflitte loro dalla orte d'appello di Parigi nella vicenda dei suicidi a catena nell'azienda, divenuta il simbolo della sofferenza sul luogo di lavoro.

I due ex dirigenti di France Télécom (diventata Orange nel 2013) erano stati condannati nel settembre 2022 a un anno di carcere con la condizionale e a 15'000 euro di multa. La società, che non aveva fatto appello, era stata multata con il massimo possibile di 75'000 euro.

I due hanno affrontato un processo in seguito all'attuazione, a partire dal 2006, di due piani di ristrutturazione successivi alla privatizzazione dell'azienda nel 2004, che prevedevano la partenza di 22'000 dipendenti e la mobilità di altri 10'000 (su circa 120'000 effettivi).

In primo grado, nel 2019, Lombard (82 anni) e Wenès (75 anni) erano stati condannati a un anno di reclusione, di cui quattro mesi sospesi, per il loro "ruolo preminente" nell'attuazione di una politica di ridimensionamento "sfrenato" di France Télécom tra il 2007 e il 2008. Queste partenze "forzate" con "metodi proibiti" hanno portato a un "deterioramento delle condizioni di lavoro" per "migliaia di dipendenti", alcuni dei quali si sono suicidati.

France Télécom è stata la prima società del principale listino della Borsa di Parigi, il CAC 40, condannata per molestie morali a livello istituzionale.

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