Un 17enne statunitense è stato accusato di duplice omicidio e di aver pianificato l'assassinio del presidente degli Stati Uniti.
WASHINGTON - Sono stati trovati morti in casa, adagiati in una pozza di sangue e con un foro di proiettile in testa, la madre (35) e il patrigno (51) di Nikita Casap, il 17enne statunitense residente in Wisconsin e arrestato in Kansas il 28 febbraio scorso con l'accusa di duplice omicidio intenzionale e furto.
Al momento del suo arresto, Nikita si trovava a bordo del veicolo del patrigno in compagnia del cane di famiglia. Con sé aveva 14mila dollari in contanti, gioielli e una pistola, che secondo le autorità avrebbe sottratto ai genitori. Quello che sembrava essere un dramma familiare si è tuttavia rivelato un caso giudiziario di portata internazionale.
Gli investigatori dell'FBI sono infatti convinti che il 17enne abbia ucciso i genitori per finanziare l'omicidio del presidente degli Stati Uniti assieme a un gruppo neo-nazista e satanista attivo sul territorio, che sarebbe stato incaricato di trasferirlo e nasconderlo in Ucraina, in attesa che si calmassero le acque.
Stando alle carte del processo, il 17enne ha inoltre scritto un manifesto in cui dichiara di voler uccidere il tycoon per «seminare il caos» e «accelerare il collasso della società americana».
Nel suo telefono sono state trovate le conversazioni che ha intrattenuto con un membro del gruppo neo-nazista, in cui afferma che «la Russia sarà accusata» dell’assassinio di Trump e che dovrà nascondersi «per almeno 1-2 mesi prima di essere trasferito in Ucraina».
L'imputato è anche accusato di aver acquistato un drone e degli esplosivi, che intendeva utilizzare come «arma di distruzione di massa», ha dichiarato un portavoce dell'FBI.