La vedova dell'oppositore russo chiama alla protesta durante le elezioni presidenziali, mentre la repressione continua.
MOSCA - Ribadendo il ruolo di erede politica del marito - come promesso nel primo discorso dopo la sua morte - Yulia Navalnaya chiama i russi ad aderire a una forma di protesta mascherata da lui proposta in occasione delle elezioni presidenziali: il Mezzogiorno contro Putin.
A quell'ora del 17 marzo, ultimo dei tre giorni in cui si svolgerà la consultazione, i russi sono chiamati a presentarsi in massa ai seggi per mostrare il loro rifiuto del presidente che corre per un quinto mandato in una elezione dall'esito scontato.
Intanto, però, i colpi della repressione continuano ad abbattersi sugli oppositori. Il dissidente ed ex campione di scacchi Garry Kasparov, che vive negli Stati Uniti, è stato inserito dalle autorità di Mosca nella lista dei «terroristi ed estremisti». La decisione, presa dall'ente statale per il controllo finanziario Rosfinmonitoring, era stata preceduta, nel dicembre scorso, da una denuncia del ministero dell'interno secondo la quale Kasparov aveva organizzato un'asta allo scopo di raccogliere fondi per i cittadini russi e bielorussi che combattono al fianco delle truppe ucraine.
Le accuse nei suoi confronti potrebbero portare a una condanna fino a cinque anni di reclusione. Kasparov è diventato famoso anche per le sue sfide negli anni '80 con un altro noto maestro russo, Anatoli Karpov, che in seguito è diventato un sostenitore di Putin ed è stato eletto deputato nel suo partito.
Un giudice della regione di Mosca, invece, ha condannato a sette anni di reclusione un giornalista e blogger, Roman Ivanov, per «diffusione di false informazioni» sulle forze armate. Un'accusa che ha già portato a condanne contro altri oppositori che hanno criticato l'intervento armato russo in Ucraina. L'imputazione contro Ivanov, che ha 51 anni e nel 2021 è stato allontanato dalla televisione di Stato, si riferiva a suoi post sul social network russo VKontakte e su Telegram. Negli ultimi mesi lavorava per un giornale online indipendente, RusNews. La stessa testata di Maria Ponomarenko, un'altra giornalista condannata lo scorso anno a sei anni di reclusione per la pubblicazione su Instagram di un messaggio contro il conflitto in Ucraina.
Parlando a Sochi in un forum internazionale della gioventù, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha respinto le accuse degli oppositori, affermando che la «democrazia» in Russia è «la migliore». «Non tollereremo più critiche alla nostra democrazia», ha aggiunto Peskov, dopo che ieri la portavoce del ministero degli esteri Maria Zakharova aveva accusato gli ambasciatori dei Paesi occidentali di "interferenze" negli affari interni del Paese, anche con la loro partecipazione ai funerali di Alexei Navalny.
La vedova dell'oppositore deceduto il 16 febbraio scorso nella colonia penale artica dove era detenuto ha invece affermato in un nuovo video che le elezioni saranno «una completa finzione», perché Putin si dichiarerà vincitore "qualunque risultato" uscirà dalle urne. E ha chiamato i cittadini ad esprimere la loro protesta recandosi ai seggi tutti alla stessa ora.
«Che cosa fare dopo, lo decidete voi», ha affermato Navalnaya. «Potete votare per qualsiasi candidato tranne Putin, potete rovinare la scheda elettorale, potete scrivere a lettere grandi 'Navalny'. E pure se non vedete per niente un senso nell'andare a votare, potete semplicemente stare al seggio elettorale e poi voltarvi e tornare a casa».
Secondo lei, questa iniziativa «aiuterà a capire che c'è tanta gente» che non appoggia il Cremlino, che «ci circondano persone che anch'esse sono contro la guerra, la corruzione e l'iniquità».