Il tycoon conduce la corsa con 280 grandi elettori contro i 224 della vice presidente, la Casa Bianca è sua
I giochi sono fatti. I cittadini statunitensi hanno votato e, con la chiusura dei seggi e le operazioni di spoglio ben avviate, resta solamente l'attesa per sapere chi, tra Donald Trump e Kamala Harris, sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti.
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Donne e latini decisivi
Una prima analisi del voto mostra come donne e latinoamericani abbiamo giocato un ruolo decisivo nella vittoria di Donald Trump. La "ondata rosa" verso Harris non si è verificata, anzi: le percentuali sono state simili a quelle a supporto di Joe Biden e, prima ancora, di Hillary Clinton. Gli elettori latini, in particolare, gli uomini, si sono spostati verso Trump.
I conteggi proseguono
Il conteggio dei voti prosegue in questi Stati: Maine, Alaska, Nevada, Arizona e Michigan. L'esito è ininfluente al fine della vittoria finale, già sicura per Trump, ma darà la misura dell'affermazione del candidato repubblicano.
La vittoria di Trump vista dalla Svizzera
Le prime reazioni: Viola Amherd si congratula, Carlo Sommaruga si dice preoccupato, Swissmem teme un maggior protezionismo
«Trump sosterrà le aspirazioni dei palestinesi»
Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen si dice fiducioso che Donald Trump sosterrà «le aspirazioni legittime» dei palestinesi. (ans)
Khan va controcorrente
Il sindaco di Londra, il laburista Sadiq Khan, a differenza di quanto fatto dal leader del suo partito, il premier britannico Keir Starmer, ha criticato con forza la vittoria nelle presidenziali Usa di Donald Trump affermando che il ritorno del leader repubblicano alla Casa Bianca mostra come «il progresso non sia scontato». Inoltre in un tweet pubblicato su X il primo cittadino ha ricordato i valori che uniscono i londinesi: «Saremo sempre a favore delle donne, della diversità, dell'ambiente e dei diritti umani».
Trump Presidente: «Una buona notizia». No, «una persona pericolosa»
Le reazioni a caldo dei ticinesi allo storico ritorno del magnate alla Casa Bianca. Fra chi è contento e chi non così tanto.
Mosca a Trump: «I nostri obiettivi in Ucraina non cambiano»
La Russia «lavorerà con la nuova amministrazione americana», ma «difendendo fermamente i suoi interessi nazionali e concentrandosi nel raggiungere tutti gli obiettivi dell'operazione militare speciale» in Ucraina. Lo ha affermato il ministero degli Esteri di Mosca. «Le nostre condizioni non sono cambiate, e sono ben conosciute a Washington», ha aggiunto la diplomazia russa in una nota. (ans)
Trump si prende anche l'Alaska
Lo Stato dell'estremo nord, con i suoi tre grandi elettori, è stato chiamato per Donald Trump, che aumenta così il suo bottino. (ats)
Il Wisconsin porta Trump a 277
Donald Trump ha superato la soglia dei 270 grandi elettori necessari per essere eletti alla Casa Bianca. Attualmente sono 277, con i dieci ottenuti con la vittoria nello Stato del Wisconsin. È quindi ufficiale il ritorno del repubblicano nello Studio Ovale. (ans)
NBC e CNN danno il Wisconsin a Trump
Donald Trump è il 47esimo presidente degli Stati Uniti. Lo afferma NBC News sulla base della più recente proiezione, che dà al candidato democratico la vittoria in Wisconsin. I 10 grandi elettori sono più che sufficienti per superare la fatidica quota di 270, necessaria per conquistare la Casa Bianca.
Per l'Iran «non c'è differenza» tra Harris e Trump
L'Iran pensa che non ci sia «nessuna differenza significativa» tra Donald Trump e Kamala Harris. «Le politiche generali degli Stati Uniti e dell'Iran sono invariate», ha sottolineato la portavoce del governo iraniano, Fatemeh Mohajerani, citata dall'agenzia stampa statale Tasnim News.
Putin non si congratulerà: gli Usa sono «un Paese ostile»
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto di non sapere se Vladimir Putin si congratulerà con il presidente eletto Usa Donald Trump, ricordando che gli Stati Uniti sono «un Paese ostile, direttamente e indirettamente coinvolto in una guerra» contro la Russia. Peskov ha aggiunto che Mosca giudicherà la presidenza Trump in base a «passi concreti». (ans)
Scholz si congratula con Trump
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si congratula con Donald Trump «per la sua elezione a presidente degli Stati Uniti». «Per molto tempo - si legge in un post su X - Germania e Stati Uniti hanno lavorato insieme con successo promuovendo prosperità e libertà sulle due sponde dell'Atlantico. Continueremo a farlo per il bene dei nostri cittadini». (akr)
Il New Jersey a Kamala Harris
Kamala Harris aggiunge il New Jersey al suo bottino. Una vittoria che serve a poco mentre si attende il risultato di almeno uno degli swing states ancora non annunciati - Nevada, Arizona, Wisconsin e Michigan - che potrebbero certificare la vittoria di Donald Trump.
Scrutini a rilento
Le operazioni di scrutinio in alcuni Stati stanno procedendo piuttosto a rilento. In Wisconsin la percentuale è del 94%, ma è salita solo di un paio di punti percentuali nelle ultime due ore. Il Michigan è all'89%, il Nevada all'85%. Più indietro le operazioni in Maine (che ha un sistema elettorale più complicato), in Alaska (dove i seggi si sono chiusi per ultimi) e in Arizona, che è ancora al 56%.
L'Europa si complimenta con gli Usa
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si è congratulata con Donald Trump. «Lavoriamo insieme a una partnership transatlantica che continui a dare risultati per i nostri cittadini. Milioni di posti di lavoro e miliardi di scambi e investimenti su entrambe le sponde dell'Atlantico dipendono dal dinamismo e dalla stabilità delle nostre relazioni economiche».
Hamas spera che Trump impari dagli «errori» di Biden
Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato all'agenzia stampa Reuters che la sconfitta della candidata dei Democratici è il «prezzo naturale» della «posizione criminale» della sua leadership su Gaza. Il funzionario ha aggiunto che la speranza dell'organizzazione palestinese sia che Trump impari dagli «errori» commessi da Joe Biden.
Una vittoria cruciale per Trump in Michigan
Donald Trump ha vinto nella contea di Saginaw in Michigan. A livello statale è in testa con un margine di poco più di tre punti su Kamala Harris, quando è stato scrutinato poco più dell'84% delle schede.
«Ci hanno preso a calci nel c...o»
Il Partito Democratico ha un problema di comunicazione con diversi gruppi di elettori. Il risultato? «Ci hanno preso a calci nel c...o», ha dichiarato Jim Messina, che nel 2012 ha guidato la campagna elettorale vincente di Barack Obama. I Democratici, a suo dire, non riescono a raggiungere i giovani elettori e nemmeno i latinoamericani. Questi gruppi, come altri, «non si sentono più considerati dal Partito Democratico» e che bisognerebbe analizzare quali misure adottare.
Un legame più forte tra Italia e Usa
«A nome mio e del Governo italiano, le più sincere congratulazioni al Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. Italia e Stati Uniti sono Nazioni "sorelle", legate da un'alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più. Buon lavoro Presidente». Lo scrive su X la premier italiana Giorgia Meloni. (ans)
Le congratulazioni da Londra
Il premier britannico, Keir Starmer, si è congratulato con Donald Trump per la sua «storica vittoria elettorale» nelle presidenziali Usa, sottolineando di «non veder l'ora di lavorare» con lui. «In quanto stretti alleati, siamo fianco a fianco in difesa dei nostri valori condivisi di libertà, democrazia e spirito imprenditoriale», ha aggiunto il primo ministro laburista. (ans)
Zelensky: «Vittoria impressionante»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si congratula con Donald Trump per la sua «impressionante» vittoria alle elezioni presidenziali americane. Lo afferma una nota della presidenza di Kiev. Zelensky si augura che la vittoria di Trump «aiuterà l'Ucraina ad ottenere una pace giusta». (ans)
Nato, «promuoviamo la pace»
«Mi sono appena congratulato con Donald Trump per la sua elezione a presidente degli Stati Uniti. La sua leadership sarà ancora una volta fondamentale per mantenere forte la nostra Alleanza. Non vedo l'ora di lavorare di nuovo con lui per promuovere la pace attraverso la forza della Nato». Lo scrive su X il segretario generale della Nato Mark Rutte. (ans)
I complimenti di Netanyahu
Benjamin Netanyahu si è congratulato con Donald Trump per il «più grande ritorno della storia». La vittoria di Trump segna «una forte ripresa della grande alleanza» con Israele, afferma il premier israeliano. (ans)
Trump dovrebbe vincere il voto popolare
A scrutinio ancora in corso, Donald Trump è proiettato a vincere anche il voto popolare, cosa che per un candidato presidenziale repubblicano non succedeva dal 2004, con George W. Bush. Al momento il tycoon ha il 51% dei voti (68'754'633), contro il 47% di Kamala Harris (63'656'587), secondo il Guardian. (Ans)
I complimenti da Parigi e Mosca
Il presidente francese Emmanuel Macron si è congratulato su X con Donald Trump e si è detto «pronto a lavorare insieme» con «rispetto e ambizione». «Vince chi vive di amore per il proprio Paese e non di odio verso gli stranieri». Lo scrive sul suo canale Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, riferendosi apparentemente all'esito delle presidenziali negli Usa, ma senza citarle esplicitamente. (ans)
Un voto in Nebraska per Harris
Kamala Harris ha vinto uno dei cinque collegi elettorali in Nebraska.
«Dio mi ha risparmiato la vita per un motivo»
Trump, sempre sul palco di West Palm Beach, ha affermato che le persone gli dicono che "Dio gli ha risparmiato la vita per un motivo". «E quella ragione era salvare il nostro paese e riportare l'America alla grandezza. E ora porteremo a termine questa missione insieme».
Il New Jersey andrà a Harris
Le proiezioni della NBC News in New Jersey danno la vittoria a Kamala Harris.
Anche il Connecticut va a Harris
Harris si è aggiudicata il Connecticut, secondo le proiezioni della CNN.
Harris ha vinto in Minnesota
Kamala Harris ha vinto in Minnesota. È arrivata la conferma dell'Associated Press. I 10 voti non saranno comunque sufficienti per impedire il successo di Donald Trump, al quale bastano solo tre grandi elettori dagli stati indecisi.
Orban e Medvedev si congratulano
«Il più grande ritorno nella storia politica degli Stati Uniti! Congratulazioni al presidente Donald Trump per la sua enorme vittoria. Una vittoria necessaria per il mondo!» ha scritto su X il premier ungherese, Viktor Orban. Donald Trump «ha una qualità che ci è utile: essendo un uomo d'affari fino al midollo, è mortalmente avverso a spendere soldi per vari tirapiedi e accoliti, per alleati idioti... La domanda è quanto Trump sarà costretto a dare per la guerra» in Ucraina: lo scrive su Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev. (ans)
«La più grande rimonta politica nella storia»
«Dopo la più grande rimonta politica nella storia americana, guideremo la più grande rimonta economica nella storia americana sotto la guida di Donald Trump», ha affermato il candidato alla vicepresidenza JD Vance. Trump ha affermato che Vance «si è rivelato una buona scelta».
«Un movimento mai visto prima»
«Questa è una magnifica vittoria che ci consentirà di rendere l'America di nuovo grande. Questo è un movimento mai visto prima, questo è il più grande movimento della storia» ha aggiunto Trump. (ans)
«Aiutare il nostro Paese a guarire»
Nel discorso ai suo sostenitori, Trump si è impegnato ad «aiutare il nostro Paese a guarire». «Abbiamo un Paese che ha bisogno di aiuto, e ne ha un disperato bisogno». Trump dà per scontata la sua rielezione: «Voglio ringraziare il popolo americano per lo straordinario onore di essere stato eletto il vostro 47° presidente e il vostro 45° presidente». «Combatterò per voi, per la vostra famiglia e per il vostro futuro. Ogni singolo giorno, combatterò per voi e con ogni respiro del mio corpo, non mi fermerò finché non avremo consegnato l'America forte, sicura e prospera che i nostri figli meritano e che voi meritate. Questa sarà davvero l'età dell'oro dell'America».
Donald Trump parla ai sostenitori
Donald Trump è salito sul palco del Convention Center di West Palm Beach, in Florida, attorniato dalla famiglia e dai più stretti collaboratori.
Johnson si complimenta con il «presidente eletto»
Lo speaker della Camera Mike Johnson si è congratulato con il «presidente eletto» Donald Trump. (ans)
Quattro voti per la vittoria
Con il successo in Pennsylvania, Donald Trump ha bisogno di soli quattro voti per conquistare la Casa Bianca. Sono infatti 266 i grandi elettori già incamerati e, lo ricordiamo, per diventare presidente ne occorrono almeno 270.
Un voto a testa in Nebraska
I due sfidanti hanno ottenuto un voto ciascuno in Nebraska, secondo le proiezioni della CNN.
Anche la Cnn assegna la Pennsylvania a Trump
Anche secondo la CNN la Pennsylvania ha visto la vittoria di Donald Trump.
Trump vincente in Pennsylvania anche per la NBC
Anche NBC News dà la vittoria in Pennsylvania a Donald Trump. I 19 grandi elettori di questo Stato sarebbero decisivi per la conquista della Casa Bianca.
Fox assegna la vittoria a Trump
Donald Trump, secondo Fox, diventa il 47esimo presidente Usa. Il network è per ora il solo media ad annunciare con certezza il ritorno alla Casa Bianca del tycoon. (ans)
Un collegio in Maine per Trump
Uno dei collegi elettorali del Maine è andato a Trump. Il precedente era stato assegnato a Harris. Gli altri due non sono ancora stati assegnati dall'Associated Press.
Nebraska, Trump avanti in 4 collegi su 5
Le proiezioni di NBC News indicano che in Nebraska Trump ha vinto in quattro collegi elettorali su cinque.
Il Minnesota, lo Stato di Walz, è di Harris
Kamala Harris ha vinto il Minnesota, lo Stato del suo vice Tim Walz, secondo le proiezioni di Fox News. (ans)
«Trump vince in Pennsylvania»
Nuovo grande passo avanti di Donald Trump verso il ritorno alla Casa Bianca. Stando a Fox, il candidato repubblicano ha vinto anche in Pennsylvania, incassando altri 19 grandi elettori. Per il tycoon è il terzo successo in tre swing states, gli Stati considerati in bilico e la chiave delle elezioni. (ans)
Il Senato sarà repubblicano
I Repubblicani avranno la maggioranza al Senato, secondo le proiezioni della Cnn. Al momento hanno a disposizione 51 seggi, anche se alcuni risultati devono ancora arrivare.
Trump parlerà in Florida
Nelle prossime ore Donald Trump dovrebbe rivolgersi ai suoi elettori dal Convention Center di West Palm Beach, in Florida. Secondo la NBC, sta attendendo solamente la conferma finale delle vittorie in Georgia e Carolina del Nord.
Il muro blu in frantumi
Un boato, applausi e i cori: «Usa, Usa». Al centro congressi di Palm Beach, dove la campagna di Donald Trump ha organizzato il suo presidio, la festa sembra cominciare poco dopo l'annuncio della vittoria del North Carolina per il campo repubblicano. È uno dei sette Stati in bilico che hanno dominato la scena durante lo scrutinio nella lunga notte elettorale ma il festeggiamento sembra ormai proiettato oltre, perché quando in Europa è già mattina, fra proiezioni e calcoli, la strada sembra ormai spianata per il ritorno del tycoon alla Casa Bianca mentre anche la Georgia si tinge di rosso, il colore dei repubblicani. Ora si guarda al risultato della Pennsylvania, in attesa a questo punto di una conferma definitiva per il candidato repubblicano che in questo importante stato chiave resta in vantaggio, mentre per la democratica Kamala Harris non sembra esserci terreno di recupero con i grafici di tutti i media americani che mostrano il "muro blu" ormai in frantumi. (ats)
Kamala Harris per il momento non parlerà
Kamala Harris non parlerà alla Howard University, dove i suoi sostenitori sono in attesa dei risultati del voto. Lo riporta Cbs. «Ci sono ancora voti da contare e stati che non sono stati assegnati. Non sentirete la vicepresidente stasera, la sentirete domani, quando parlerà al Paese», ha detto il co-presidente della campagna di Harris, Cedrid Richmond. Nel frattempo, le ultime proiezioni della CNN assegnano il New Mexico a Kamala Harris.
Trump si prende anche la Georgia
Un altro "swing state" finisce nel bottino di Donald Trump. Il tycoon ribalta l'esito del 2020 e si prende anche la Georgia e i suoi 16 grandi elettori, facendo un ulteriore balzo verso la Casa Bianca che - con 246 voti - sembra ormai molto vicina. E secondo quanto riferisce la CNN, lo staff della campagna elettorale di Trump ha iniziato a spostarsi dal quartier generale di Mar-a-Lago verso il convention center di Palm Beach.
Trump fa meglio del 2020, Kamala fa peggio di Biden
Donald Trump «sta facendo meglio di quanto aveva fatto nel 2020». Kamala Harris «sta facendo peggio di quanto fatto da Joe Biden» quattro anni fa. È questa, in estrema sintesi, l'analisi tracciata dagli osservatori della CNN alla luce dei risultati finora confermati. In particolare, dopo l'assegnazione del North Carolina al tycoon.
La Virginia è "blu"
Kamala Harris si aggiudica la Virginia e sale 182 grandi elettori. Secondo le proiezioni della CNN, la vice presidente uscente mantiene un vantaggio di circa 5 punti percentuali quando il 90% dei voti è stato ormai conteggiato.
Kamala Harris vince nelle Hawaii
I quattro grandi elettori delle Hawaii, secondo le proiezioni della CNN, vanno a Kamala Harris, che raggiunge così la quota di 169 grandi elettori.
Donald Trump vince in Nebraska
Anche il Nebraska si tinge di rosso acceso. E così Donald Trump si aggiudica i primi 3 dei 5 grandi elettori dello stato. Nel Nebraska, come nel Maine, non si vota con il cosiddetto modello "winner-take-all". Nel caso dello stato in questione, i restanti due voti vengono assegnati al vincitore del voto popolare.
A Kamala Harris lo stato di Washington
Kamala Harris completa la costa ovest e si aggiudica anche lo stato di Washington (e i suoi 12 grandi elettori), con un netto vantaggio di una ventina di punti percentuali (58% contro il 38%) quando oltre il 63% delle schede sono state conteggiate.
North Carolina, a Trump il primo "swing state"
È stato ufficialmente assegnato il primo dei sette swing state che decideranno le elezioni statunitensi. Si tratta del North Carolina, i cui 16 grandi elettori sono andati al repubblicano Donald Trump. Lo riporta AP. Trump aveva vinto in North Carolina sia nel 2016 che nel 2020, quando fu anche l'unico dei sette Stati in bilico da lui conquistati. L'ultimo candidato democratico a conquistare lo stato del sud era stato Barack Obama nel 2008. (ans)
L'Oregon a Kamala Harris
La vice presidente uscente conquista anche l'Oregon, secondo le proiezioni della CNN, salendo a quota 153 grandi elettori.
Per Kamala Harris la strada è strettissima
I numeri, come si dice, non mentono. E in questo momento la strada che porta alla Casa Bianca, per Kamala Harris, si è fatta molto stretta. Il “barometro” del New York Times prevede una vittoria di Donald Trump nell’88% dei casi, con una proiezione di 301 grandi elettori a favore del tycoon contro 237 per la vice presidente uscente. A questo punto, Harris deve sperare nei due “swing states” del Midwest, Wisconsin e Michigan, e nella Pennsylvania (che però, in questo momento, vede Trump in vantaggio).
California a Harris, Idaho a Trump
Due risultati senza sorprese. Kamala Harris conquista la California e i suoi 54 grandi elettori. Donald Trump mette le mani anche sull'Idaho. La corsa verso quota 270 dice: Kamala Harris a 145, Donald Trump a 211.
Trump oltre quota 200: vince in Iowa e Kansas
Donald Trump continua a consolidare il suo vantaggio. La CNN lo indica come vincente anche negli stati di Kansas (55.2%) e Iowa (56%). Un risultato, quest'ultimo, che sorprende considerando i sondaggi degli ultimi giorni - contestati dallo staff della campagna elettorale del tycoon - che davano in vantaggio Kamala Harris.
Anche l'Ohio va a Trump
L'Ohio è di Donald Trump. Quando ormai l'80% delle schede è state conteggiate, il già presidente degli Stati Uniti ha un netto vantaggio: 55.8% delle preferenze contro il 43.2% di Kamala Harris. Quello che un tempo era uno "swing state" a tutti gli effetti è ormai diventato una roccaforte repubblicana. Trump vinse in Ohio anche nel 2020 e nel 2016.
I repubblicani ipotecano il Senato?
Il repubblicano Tim Sheehy si avvia a sconfiggere il senatore democratico Jon Tester in Montana, conquistando così il secondo seggio per il Grand old party alla Camera alta americana. Lo riporta Cbs. Con questo risultato, dopo la vittoria di Jin Justice in West Virginia, i repubblicani ipotecano la maggioranza al Senato se riusciranno a mantenere tutti i seggi che hanno. (ans)
Il New York Times: «Le chance di vittoria di Trump al 78%»
Aumentano le chance di vittoria di Donald Trump: secondo il contatore del NYT le probabilità sono salite al 78%. Il modello del media americano che stima l'esito della corsa in tempo reale sulla base dei sondaggi, dei voti scrutinati e delle aspettative su quelli ancora da scrutinare, prevede 293 grandi elettori per il tycoon e 245 per la vicepresidente. (ans)
Il Colorado va a Kamala, il Mississippi a Trump
La soglia dei 270 si avvicina. Con il Mississippi, Donald Trump raggiunge i 178 grandi elettori. I 10 grandi elettori del Colorado, secondo le proiezioni della CNN, vanno invece a Kamala Harris, che sale a quota 91.
Montana e Utah a Trump
Seggi chiusi e la cartina si tinge subito di rosso. L'ultima proiezione della CNN assegna il Montana e lo Utah a Donald Trump che raggiunge così la quota di 172 grandi elettori.
La Louisiana vede tutto rosso
Senza sorprese, la Louisiana va a Donald Trump. Lo conferma l'ultima proiezione della CNN. Con oltre il 40% delle schede conteggiate, il tycoon ha conquistato il 66.7% delle preferenze contro il 32% di Harris.
Chi vince (per ora) negli "swing states"?
"Too early to call"; ovvero quando i voti da conteggiare sono ancora troppi e il margine che separa i due candidati è troppo esiguo. È la situazione che caratterizza a lungo quei "battleground states" vitali per conquistare la Casa Bianca. Al momento, Kamala Harris è in vantaggio in Pennsylvania (52% con il 33% delle schede conteggiate), Michigan (52.5% con solo il 14% delle schede conteggiate) e Wisconsin (52.8% con il 23% delle schede conteggiate). Donald Trump conduce invece in Georgia (51.9% con il 79% delle schede conteggiate) e in North Carolina (52% con il 64% delle schede conteggiate).
New York a Kamala Harris
L'azzurro della costa orientale si sta gradualmente tingendo di un blu più acceso. Anche lo stato di New York, come nelle previsioni, viene assegnato a Kamala Harris con un netto 65% contro il 35% di Donald Trump quando oltre un terzo delle schede sono state conteggiate. Con i 35 di New York, la vice presidente avanza a quota 81 grandi elettori.
Illinois e Rhode Island a Kamala Harris
Kamala Harris riduce le distanze. Le ultime proiezioni della CNN assegnano alla vice presidente uscente - ora a quota 53 grandi elettori - Illinois e Rhode Island.
Una valanga di voti in Nevada
Quando manca poco più di mezzora alla chiusura dei seggi in Nevada - uno dei 7 swing states - , il numero di voti registrati ha già superato il totale del 2020. Lo ha detto alla CNN il segretario di Stato Francisco V. Aguilar.
Kamala Harris è avanti in Michigan, uno degli stati in bilico del 'blue wall' assieme a Wisconsin e Pennsylvania, che assegna 15 grandi elettori: secondo la CNN, è al 54,8% contro il 43,3% di Donald Trump, con l'8% dei voti scrutinati.
Il Delaware a Kamala Harris
La vicepresidente uscente vince nello stato del Delaware. Lo annuncia la CNN quando nello stato orientale sono state conteggiate ormai il 60% delle schede. Harris raggiunge così la quota di 30 grandi elettori.
Testa a testa in Virginia
Con la metà delle schede conteggiate, la Virginia - che assegna 13 grandi elettori - appare spaccata in due: 49.4% per Donald Trump, 48.7% per Kamala Harris. Un vero testa a testa.
Altri quattro stati per Trump
Donald Trump aggiunge quattro stati, per un totale di altri 49 grandi elettori, al suo bottino. Secondo le proiezioni della CNN il tycoon vince anche in Texas, Wyoming, North Dakota e South Dakota. La corsa verso la soglia dei 270 grandi elettori in questo momento dice: Trump 154, Harris 27.
Non solo la Casa Bianca. Camera e Senato cambieranno “colore”?
Le elezioni generali negli Stati Uniti non decidono solamente la presidenza. Anche se tutti gli occhi sono puntati principalmente su Donald Trump e Kamala Harris, gli elettori americani sono chiamati anche decidere le sorti del Congresso. Si vota quindi per la Camera e per un terzo del Senato. Attualmente la maggioranza della camera bassa è detenuta dal Partito Repubblicano (220 a 211), mentre i democratici hanno quella, assai risicata, del ramo alto del parlamento (51 a 49).
Anche l'Arkansas per Trump
Donald Trump vincente anche nello stato dell'Arkansas. È la proiezione della CNN dopo la chiusura dei seggi nello stato. Al momento quindi la corsa per la Casa Bianca dice: Donald Trump a quota 105 grandi elettori, Kamala Harris a 27.
Il tycoon allunga in Georgia
Donald Trump sembra prendere il largo in Georgia, uno dei sette stati in bilico che assegna 16 grandi elettori: con il 49% delle schede scrutinate, il tycoon è al 55% mentre Kamala Harris è al 44,4%. (ans)
Trump si prende il South Carolina
Secondo le ultime proiezioni della CNN, Donald Trump vincerà nello stato del South Carolina. Con un terzo delle schede conteggiate, il tycoon ha raccolto il 58.3 delle preferenze contro il 40.5% di Kamala Harris.
Kamala Harris in vantaggio in Pennsylvania
Con il 5% dei voti scrutinati, Kamala Harris è avanti in Pennsylvania con il 77,6% contro il 21,5% di Donald Trump, secondo i dati diffusi dalla CNN. (ans)
Quando sapremo chi ha vinto?
Le operazioni di conteggio delle schede hanno preso il via a mezzanotte (ora svizzera). Le prime proiezioni consolidate, nei sette swing states, potranno già fornire indicazioni importanti. Ma secondo gli analisti, considerata la corsa in quasi totale parità di queste settimane, potrebbero volerci diversi giorni per conoscere il nome del prossimo presidente degli Stati Uniti. Nel 2020, Joe Biden fu proclamato vincitore nella giornata di sabato successiva all’election day, quindi dopo quattro giorni (quando fu annunciato il risultato della Pennsylvania). Nel 2016 invece il risultato a favore di Trump fu chiaro sin dalle prime ore dopo la chiusura dei seggi. E la vittoria del tycoon arrivò intorno alle 8.30 (ora svizzera) all’indomani dell’election day.
Vermont e Massachusetts a Harris. Florida, Missouri e Oklahoma a Trump
Poco dopo le 2 (ora svizzera), con la chiusura dei seggi in altri 16 stati, le proiezioni della CNN assegnano Vermont, Massachusetts, Maryland e il Distretto di Columbia a Kamala Harris. A Donald Trump Indiana, Kentucky, Oklahoma, Missouri, West Virginia, Tennessee, Alabama e Florida. Tradotto in cifre: conduce la corsa per il momento il tycoon con 90 grandi elettori contro i 27 della vice presidente uscente.
Dove si sta ancora votando?
Sono ufficialmente chiusi i seggi nei seguenti stati: Alabama, Connecticut, Delaware, Distretto di Columbia, Florida, Georgia, Illinois, Indiana, Kansas, Kentucky, Maine, Maryland, Massachusetts, Michigan, Mississippi, Missouri, New Hampshire, New Jersey, North Carolina, Ohio, Oklahoma, Pennsylvania, Rhode Island, South Carolina, South Dakota, Texas, Vermont, Virginia, West Virginia e Wyoming. Nel corso della prossima ora si concluderanno le operazioni di voto nell’Arkansas e in Tennessee. Alle 3 (ora svizzera) toccherà ad Arizona, Colorado, Iowa, Louisiana, Minnesota, Nebraska, New Mexico e Wisconsin. Alle 4 a Montana, Nevada, North Dakota e Utah. Alle 5 California, Idaho, Oregon e Washington. E, infine, alle 6 in Alaska e nelle Hawaii.
Il momento della verità: Donald Trump o Kamala Harris?
Benvenuti al live di Tio.ch sulle elezioni presidenziali degli Stati Uniti. Nelle prossime ore seguiremo in diretta le tendenze, le proiezioni e i risultati, stato per stato, per scoprire chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti. È il momento della verità: Donald Trump o Kamala Harris?