Il premier cinese Li Qiang all'apertura del China Development Forum: «Tornare alla legge della giungla sarebbe una regressione per tutti»
PECHINO - "Non siamo contrari alla concorrenza, ma riteniamo debba essere equa, in linea con le regole internazionali e non a somma zero". È quanto ha detto il premier cinese Li Qiang che, nell'intervento di apertura a Pechino dei lavori del China Development Forum, ha indicato la necessità di perseguire lungo il "corretto" passo della globalizzazione.
In un contesto di instabilità e frammentazione economica, "occorre aprire di più i mercati, preservare le catene di fornitura e affrontare insieme le sfide puntando alla prosperità comune. Tornare alla legge della giungla sarebbe una regressione per l'intera umanità", ha aggiunto Li.
La Cina "starà fermamente dalla parte giusta della storia, quella dell'equità e della giustizia, e agirà in modo retto in mezzo alle acque agitate dei tempi", ha aggiunto il premier Li, parlando al China development forum, al quale partecipano in questa edizione 86 CEO internazionali (tra cui il numero uno di Apple Tim Cook), 18 e 27 capi azienda, rispettivamente, di imprese statali e private cinesi, oltre ad numerosi accademici ed esperti.
Il Paese "rispetterà la direzione corretta della globalizzazione economica, praticherà un vero multilateralismo e si impegnerà a essere una forza per la stabilità e la certezza", ha assicurato Li. Che, in un apparente riferimento alle rinnovate guerre commerciali scatenate dal presidente americano Donald Trump, ha aggiunto: "Oggi, la frammentazione economica globale si sta intensificando".
Il China development forum, il più importante evento economico annuale sponsorizzato dal governo di Pechino, è maturato poche settimane dopo le ondate di dazi da parte di Trump contro la Cina, pari a un aggiuntivo 20%. La leadership mandarina, di fronte a un'economia incerta, ha promesso un'azione più decisa. "Lavoreremo per sostenere i consumi e per stabilizzare il settore immobiliare e i mercati azionari", ha aggiunto Li, rivendicando la bontà del target di crescita del 2025 a "circa il 5%". La Cina "è fiduciosa e ha i mezzi per poter centrare l'obiettivo", ha ribadito il premier.
Il messaggio di Li è stato, in altri termini, quello di affermare il ruolo del Dragone come fermo difensore del sistema economico multilaterale e Paese affidabile, a fronte delle turbolenze dell'amministrazione Trump che scatena guerre tariffarie con i principali partner commerciali americani tra cui Cina, Canada e Messico, in attesa della nuova tornata globale di dazi in arrivo da inizio aprile.