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La crisi «meno peggio del previsto», Ikea restituisce gli aiuti statali

In 9 paesi, fra i quali Stati Uniti, Belgio e Spagna, l'ammontare non è stato svelato: «La cosa giusta da fare»
La crisi «meno peggio del previsto», Ikea restituisce gli aiuti statali
Keystone
Una coda per entrare in un negozio Ikea nel Regno Unito.
La crisi «meno peggio del previsto», Ikea restituisce gli aiuti statali
In 9 paesi, fra i quali Stati Uniti, Belgio e Spagna, l'ammontare non è stato svelato: «La cosa giusta da fare»
Malgrado la chiusura delle filiali per diverse settimane la pandemia da coronavirus non ha influito così tanto sul giro d'affari di Ikea, per questo motivo - riporta l'agenzia FPA - l'azienda ha deciso di restituire gli aiuti statali ricevuti....

Malgrado la chiusura delle filiali per diverse settimane la pandemia da coronavirus non ha influito così tanto sul giro d'affari di Ikea, per questo motivo - riporta l'agenzia FPA - l'azienda ha deciso di restituire gli aiuti statali ricevuti.

La pratica è in corso in 9 Paesi - Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Irlanda, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna e Stati Uniti - ha confermato Inka Gropub via portavoce. I fondi erano stati erogati per coprire parte del costo dei salari del personale. In diversi casi, l'ammontare è già stato restituito nelle casse statali. Una decisione presa «sebbene nessuno sappia come la situazione si evolverà nei prossimi mesi», spiega il responsabile delle operazioni di distribuzioni Tolga Öncu.

Questo perché malgrado il quasi azzeramento delle vendite causato dal lockdown, gli affari hanno ripreso (quasi) a gonfie vele dopo la riapertura: «Abbiamo perso solamente un 10% di vendite», ribadisce l'azienda, «era la cosa giusta da fare, per noi mantenere buone relazioni con le società e le comunità alle quali siamo vicini», conferma invece Öncu.

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