Aspi potrebbe diventare una public company quotata in Borsa magari già tra 18 mesi
ROMA - Sembra essersi sbloccata la questione Autostrade (Aspi) in Italia. Nel corso dell'ultimo Consiglio dei ministri, che si è concluso questa mattina alle 5.30, «Aspi sembra aver accolto tutte le richieste del governo. Se non rispettano gli impegni presi questa notte e che sono la base per l'intesa finale, sarà revoca».
Nel corso della notte la società ha inviato quattro lettere al Governo, con le quali accettava «tutte le richieste». Ovvero un'uscita graduale di Atlantia (ovvero i Benetton) e l'ingresso di Cassa depositi e prestiti, che diverrà azionista di maggioranza. I Benetton scenderanno inizialmente a una quota di circa l'11%, che si abbasserà ulteriormente estromettendo gli attuali azionisti di maggioranza dal Cda. Autostrade potrebbe diventare una public company quotata in Borsa magari già tra 18 mesi.
La questione però non è completamente risolta: accantonate per il momento le divergenze all'interno della maggioranza di governo (con i 5stelle decisi alla revoca e il Pd molto cauto), restano da risolvere varie questioni: la riformulazione dell'accordo esistente, la ridefinizione di tariffe, indennizzi e così via.