Il decreto firmato da Donald Trump è legato a motivi di sicurezza nazionale
WASHINGTON - Il presidente degli Usa in carica Donald Trump vieta le transazioni di pagamento con otto app cinesi, incluse Alipay di Jack Ma, WeChat Pay e QQ Wallet di Tencent. Il decreto presidenziale è l'ultimo schiaffo di Trump a Pechino a pochi giorni dal suo addio alla Casa Bianca.
E si va ad aggiungere alla decisione del New York Stock Exchange (Nyse) di procedere con il delisting di tre colossi delle telecomunicazioni cinesi, China Mobile, China Telecom e China Unicom Hong Kong. Il Nyse aveva inizialmente optato per mantenere la quotazione delle tre società contravvenendo alle richieste dell'amministrazione di Trump. L'intervento del segretario al tesoro Steven Mnuchin però ha imposto la retromarcia, spingendo il Nyse ad annunciare che i tre big cinesi diranno addio alla loro quotazione americana.
Il divieto delle transazioni di pagamento con le app cinesi è legato a motivi di sicurezza nazionale. La Casa Bianca è infatti convinta che le app possano accedere alle informazioni personali degli utenti e che queste possano essere usate a loro volta dal governo cinese.
Il decreto entrerà in vigore fra 45 giorni, quando Trump sarà ormai fuori dalla Casa Bianca e Joe Biden sarà presidente. Non è chiaro come la nuova amministrazione si comporterà, ovvero se attuerà o meno l'indicazione di Trump, da mesi impegnato in un duro braccio di ferro con Pechino.
Dopo aver descritto per anni il presidente cinese Xi Jinping come un «buon amico», il presidente ha cambiato i toni negli ultimi mesi a causa della pandemia, chiamata più volte la «piaga cinese» o il «virus Kung Fu». Per Trump così il divieto delle transazioni di pagamento è l'ultimo sgarbo conto quella Cina che ritiene responsabile del Covid-19 e alla quale vuole, fino all'ultimo, infliggere una sconfitta.