«Abbiamo ricevuto una buona guida su alcune delle questioni specifiche ai sensi della legge anti-monopolio» spiegano
PECHINO - Alibaba sembra aver accettato di buon grado la maxi-sanzione da 18,2 miliardi di yuan (pari a 2,6 miliardi di franchi svizzeri), comminata dalle autorità cinesi per abuso di posizione dominante.
Alla prova dei mercati asiatici il titolo è schizzato in alto, raggiungendo il +7,6%: gli analisti prevedevano infatti una multa decisamente più salata nei confronti del gigante dell'e-commerce. «Siamo felici di lasciarci alle spalle la questione» ha dichiarato il vicepresidente esecutivo del gruppo, Joe Tsai, nel corso di una conference call con gli investitori. «La tendenza è che le autorità di regolamentazione saranno desiderose di esaminare alcune delle aree in cui ci potrebbe essere concorrenza sleale», anche se - afferma la Bbc - alla società non risultano ulteriori indagini da parte dei regolatori cinesi.
Tsai ha quindi aggiunto: «Con questa decisione sulla sanzione abbiamo ricevuto una buona guida su alcune delle questioni specifiche ai sensi della legge anti-monopolio». Il gruppo Alibaba non si aspetta un impatto sostanziale sulle proprie attività dopo la modifica degli accordi di esclusiva, imposti dall'autorità di regolamentazione.
La sanzione giunta nei giorni scorsi è solo l'ultimo anello di una catena di eventi avviata a ottobre 2020, quando il fondatore di Alibaba Jack Ma criticò i regolatori cinesi, accusandoli di soffocare l'innovazione.