La richiesta supera la disponibilità e le spedizioni costano fior fior di soldi ai distributori
NEW YORK - Il prossimo Natale sarà per i portafogli rigonfi. Dopo i chip, ora sono gli alberi artificiali usati per festeggiare la ricorrenza del 25 dicembre ad avere problemi nella catena di approvvigionamento mondiale. Così il loro prezzo potrebbe aumentare anche del 25%.
I principali distributori sono in crisi. Temono che il guadagno non superi l'investimento. I duri mesi di lockdown che sono stati caratterizzati da acquisti sfrenati online hanno provocato una richiesta tropo elevata, così produzione e spedizione non stanno al passo. Che siano lampade, divani o alberi di Natale, i porti sono congestionati e l'oggettistica è in ritardo. Perciò i rivenditori protagonisti delle festività natalizie temono di non avere abbastanza merce per far fronte al boom della domanda in arrivo. Coloro che sono riforniti, invece, potrebbero aumentare il prezzo delle merci.
Contattato da Insider, Mac Harman - Ceo dell'azienda statunitense Balsam Hill, che ha un fatturato annuo di 200 milioni di dollari nella vendita di alberi natalizi artificiali - ha affermato che il loro prodotto costerà il 20% in più ai clienti e che, nonostante questo, non saranno in grado di far fronte alle spese e andranno in perdita. Il motivo? «Stiamo pagando i container per le spedizioni il 300% in più del solito».