Le vendite hanno saputo adattarsi in breve tempo, tra aste online e l'arrivo degli NFT
NEW YORK - Il 2020 è stato un anno particolare sotto numerosi aspetti, tuttavia il mercato dell'arte contemporanea ha subito in maniera minore gli effetti del lockdown. Stando al report di Artprice, il fatturato globale delle aste è sceso del 21% (fino a 10,57 miliardi di dollari), ma nel 2009 durante la crisi dello scorso decennio aveva perso ben il 36%.
E il tasso di invenduti alle aste per il 2020 si è attestato attorno al 34%, dato leggermente più basso del 2019 (38%).
Oriente vs occidente - In occidente i risultati sono stati fortemente influenzati dalla scarsità di capolavori, con una contrazione del fatturato annuo del 30%, nonostante un numero di transazioni stabile. Al contrario, il fatturato della Cina è leggermente aumentato (+2%) nonostante un forte calo del numero di transazioni (-40%), grazie a un numero di vendite di alto livello nel secondo semestre dell'anno.
E proprio la Cina nel 2020 è tornata ad essere il primo mercato mondiale di arte, con il 39% del fatturato, superando di gran lunga quello degli Stati Uniti (27%). Seguono Regno Unito (15%), Francia (5%) e Germania (5%).
Tuttavia il mercato tra USA e Cina differisce per la tipologia di opere d'arte. Negli Stati Uniti prevalgono quelle di artisti attivi nella seconda metà del XX secolo, mentre in Cina dominano ancora gli antichi maestri.
L'arte online da record- Nel 2020 gli operatori del mercato dell'arte hanno cercato, e trovato, soluzioni digitali per la vendita delle opere d'arte, non potendo effettuare le aste "faccia a faccia". Pertanto l'anno scorso le aste a distanza sono diventate la nuova norma. Addirittura alcune vendite all'incanto non prevedevano nemmeno più la figura del banditore.
Grazie all'approccio digitale, il pubblico acquirente si è ampliato e ringiovanito. Nel 2020, Christie's ha generato un aumento del 262% delle vendite online, mentre quelle di Phillips sono aumentate del 134%. Tuttavia, il premio va a Sotheby's con un +770%.
Ma le case d'asta nel 2020 hanno subito una vera e propria rivoluzione. Dai tour virtuali 3D delle opere, alle vendite in diretta da diversi paesi. Anche l'ambiente ha potuto beneficiarne: dall'anno scorso Sotheby's non produce più i cataloghi cartacei. Senza dimenticare che le opere d'arte viaggiano meno se le aste sono online.
Le vendite migliori - Solo un artista figura due volte nella top tre dei mercati delle opere d'arte: David Hockney, che negli Usa ha venduto per 41 milioni di dollari, e nel Regno Unito per 31,2 milioni di dollari. Per quanto riguarda la Svizzera, al primo posto figurano le opere di Ferdinand Hodler (4,5 milioni), seguito da Marc Chagall (2 milioni) e Alberto Giacometti (2 milioni). In Italia la top tre è tutta dell'artista Giorgio Morandi (per un totale di 3,8 milioni).
L'arrivo degli NFT - Nel 2020 il mondo dell'arte è stato anche sconvolto dall'arrivo sul mercato globale degli NFT (Non Fungible Token), che vengono utilizzati per acquistare i diritti artistici di un'opera che esiste solamente online (ad esempio immagini, animazioni o anche tweet). E le vendite sono schizzate subito alle stelle: l'opera "Everydays: The First 5000 Days" dell'artista Beeple, che ha anche segnato il debutto di Christie's con gli NFT, ha fruttato quasi 70 milioni di dollari. Sopra di lui tra gli artisti contemporanei figura solo Jean-Michel Basquiat: le sue opere hanno totalizzato 93 milioni di dollari solo nell'ultimo anno.
Il più produttivo è invece Kaws, amato anche dalle star, che ha venduto 1'682 opere nel 2020. Subito dietro Takashi Murakami con 1'591 lotti, che collabora spesso anche con Billie Eilish.